Capitolo 11

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|Charly's POV|

Sono distrutta. Sono le 12.17 ed io sono sveglia solo da una decina di minuti. Ho male, tanto male. Quando gli amici di Fede me lo hanno fatto cadere addosso, nonostante lo abbia negato, mi sono fatta davvero tanto male, tanto che mercoledì sera, verso le 23, sono dovuta andare in ospedale. Mi hanno trovato una microfrattura, per cui sono dovuta rimanere a riposo per alcuni giorni, ma martedì, finalmente torno a scuola, lunedì invece è chiusa poiché è l'8 dicembre. Il dolore non mi ha fatta dormire molto ultimamente, facendomi essere di malumore, così che non ho nemmeno avuto voglia di leggere i messaggi delle mie amiche, magari così, però, facendole preoccupare.

Adesso mi sono decisa, prendo il telefono e rispondo ai messaggi, chissà quanti me ne saranno arrivati.

Accendo il cellulare e ne trovo ben 29, di cui 18 sono solo di Giorgia, che avrà spesso tantissimi soldi per mandarmeli. Gli altri sono di Alice, Marika e alcune mie compagne di classe che mi chiedono come stia. Rispondo a tutte raccontando ciò che è successo e tranquillizzandole dicendo che sto meglio e che presto tornerò a scuola.

Appena finito torno sotto le coperte a pensare, come ho fatto tutti i giorni scorsi. Non riesco ancora a capire come, per una cosa così stupida, mi sia fatta così tanto male, avrò le ossa fragili probabilmente.

Penso che nemmeno oggi mangerò, sto davvero male e la fame in questo momento non è assolutamente una delle mie priorità.

Sento il telefono squillare. Sarà quasi sicuramente qualcuno che ha risposto al mio messaggio dicendo qualcosa tipo "Riprenditi presto" o robe simili. Guardo chi sia il mittente, ma è un numero sconosciuto, non salvato in rubrica. Apro e leggo cosa ci sia scritto:

"Ehi, Charly, come stai? E' da qualche giorno che non ti vedo a scuola. Spero che tu non stia troppo male :)
Fede".

Rileggo più volte il messaggio. Fede... Fede? Mi ha seriamente un messaggio? Fede ha il mio numero? E come fa ad averlo? Non capisco nulla. Rileggo il messaggio per l'ennesima volta. Sì, c'è scritto davvero "Fede". Conosco qualcun'altro che si chiami Federico? O magari Federica? No, non mi viene in mente nessuno, se non lui.

"Ciao! Insomma, non sto benissimo, ma nei giorni scorsi sono stata peggio.
Martedì torno a scuola però :)" Rispondo.

Sono in ansia, è strano, infondo è solo un messaggio.
Il telefono squilla nuovamente.

"Allora martedì mi racconti cosa ti sei fatta, okay?

Ci vediamo a scuola :)
Riprenditi presto!".

Sono agitata, solo il pensiero di parlargli mi rende nervosa. Odio essere timida, lo odio con tutta me stessa.

La cosa migliore da fare è tornare a dormire, sono incredibilmente stanca, sarà difficile affrontare una giornata di scuola, anche se ho ancora due giorni e mezzo per riposare.

Passo così anche tutta domenica, tra mangiare, andare in bagno e dormire. Sì, stranamente ho mangiato, mi sono ingozzata di patate, caramelle e Nutella.
Lunedì invece esco un po'con mia mamma, mi porta a fare un giro in un centro commerciale qui vicino. Sono contenta di essere uscita, ora mi sento meglio.

Da oggi si torna alla normale routine. O almeno approssimativamente. Per qualche settimana non potrò muovermi troppo, per cui la mattina mi porterà a scuola mia mamma in macchina, per tornare a casa invece devo comunque camminare, dato che nessuno può venire a prendermi e non esistono autobus che portino dalla scuola a casa mia. Probabilmente ci impiegherò un'ora al posto di venti minuti, ma Alice e Giorgia hanno promesso di stare con me per tutto il tempo necessario.

Il lato positivo è che ora non dovrò più fare le scale per recarmi nelle varie aule, ma potrò prendere l'ascensore e qualsiasi ritardo alle lezioni mi sarà perdonato, poiché non riesco a camminare velocemente.

Ora posso finalmente svegliarmi allo stesso orario di mia sorella. Non più alle 6:30, ma alle 7 e un quarto. Ed è infatti l'ora in cui mi sono svegliata oggi. In questo momento sono quasi le 7:40 ed ho il presentimento che però arriverò in ritardo. Mia mamma è esageratamente lenta, ci mette secoli per truccarsi. In più potrebbe farlo dopo, tanto deve andare a lavorare solo alle 9. Io invece sono già pronta da dieci minuti. In effetti mi chiedo perché mi svegli così presto se sono così veloce...

Sono quasi le 8, e finalmente siamo in macchina e stiamo partendo. Per oggi viene con noi anche Ramona, poi tornerà ad andare col suo motorino. 3 minuti è il tempo che ci abbiamo impiegato ad arrivare.

Arrivo in classe e c'è solo una persona, che nemmeno è mia compagna. Giorgia, sì. Le "corro" incontro, sempre se così si possa dire, e l'abbraccio.

- Guai a te se un'altra volta in cui succede qualcosa di simile non mi rispondi, okay? Mi hai fatta stare in ansia per giorni! - dice.
- Scusa Gio. Prometto che non lo farò più. Ora corri in classe che tra poco iniziano le lezioni - rispondo io.

Le do un bacio sulla guancia e poi scappa via.
Le ore sembrano interminabili, ma finalmente la terza ora finisce e la campanella suona. Ora posso andare a parlare con Fede.
Vado nell'aula dove si svolgerà la quarta ora per appoggiare lo zaino, e con mia sorpresa, appena uscita, trovo Federico.

- Ciao! - mi abbraccia - come stai? -.

Mi ci vuole un po'prima di realizzare. Mi ha abbracciata. Senza che io gli dicessi nulla. Mi sembra un sogno. Sono così innamorata tanto da andare fuori di testa per una cosa così semplice? Probabilmente sì.

Rispondo ed iniziano a chiacchierare, non curanti del tempo che sta passando, fino a passare insieme tutta la ricreazione.
La campanella suona di nuovo, è ora di tornare in classe. Lo saluto ed entro nell'aula. Peccato, speravo in un altro abbraccio.

Finita la scuola torno a casa con Giorgia, dato che Alice e Marika hanno una riunione riguardante la "scuola aperta", alla quale vorrebbero partecipare.
Essendo venuta con me in macchina sta mattina, pure Ramona è a piedi, ma dall'altra parte del marciapiede, insieme a Fede.
Ogni tanto do un'occhiata, ma non troppo, non voglio destare sospetti. Eppure mi verrebbe da fissarli per controllarli, sono troppo gelosa della loro amicizia.
Quando Giorgia e Federico arrivano a casa, mia sorella viene vicino a me.

- Sai, io credo che tu gli piaccia - mi dice lei ad un tratto.
- Cosa? Di che stai parlando? - chiedo.
- Di Fede. Non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo -.
- Ed io dovrei crederti? Bel tentativo, ma è nettamente fallito - concludo.
Ma figurati, lo dice solo per farmi un contentino, gli piacerà sicuramente una di quelle ragazze ultra popolari, non una come me. Forse dovrei abbandonare le mie speranze.

Never stop dreaming ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora