Chapter 4. Save Her

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Tolti tutti gli indumenti indugiò sui tatuaggi che erano presenti sul suo corpo, a cominciare da quello sulla schiena, alla base del collo, la scritta portoghese Tudo Passa; la piccola M fatta all'altezza del cuore, visibile solo se rimaneva in reggiseno o a petto nudo; una piccola rondine all'altezza dell'ombelico, sul fianco sinistro; sull'avambraccio destro, il simbolo dell'infinito che aveva la punta di una piuma, con le parole freedom e life tra i cerchi; infine, due frasi: la prima, sulla caviglia destra, da Yesterday, dei Beatles: Suddenly, I'm not half the man I used to be
There's a shadow hanging over me
Oh yesterday came suddenly

e la seconda sulla caviglia sinistra, dal libro La isla bajo el mar di Isabel Allende: Baila, baila, nena, porque esclavo que baila es libre... mientras baila.

Ognuno di questi tatuaggi era importante per lei: rappresentavano alcuni dei momenti della sua vita, punti da cui prendere ispirazione e delle amicizie speciali. Alcuni di questi tatuaggi erano infatti condivisi con amici che per lei erano come fratelli.

Sorrise, perchè tutt'a un tratto, non si sentiva più così sola. I suoi amici erano con lei, e una dimostrazione più indelebile di un tatuaggio non c'era.

Si infilò nella vasca d'acqua calda, spegnendo il rubinetto e beandosi della schiuma che la circondava.

"Você partiu meu coração, ai
Mas meu amor não tem problema, não, não
Agora vai sobrar então o quê? O quê? Ai
Um pedacinho pra cada esquema
Só um pedacim"

Canticchiò, mentre chiudeva gli occhi e lasciava che i muscoli e i pensieri scivolassero via dal suo corpo e mente.

Ad un tratto, il rumore della porta d'ingresso che si apriva, la risvegliò dalla trance in cui era caduta, ma pensando fosse Jazzy continuò a tenere gli occhi chiusi e a godersi il bagno.

"È permesso?"

Una voce maschile, un po' roca, e incerta, proveniva dal corridoio.

Diana a quel suono alzò la testa di scatto, quasi procurandosi uno strappo muscolare al collo, aprendo gli occhi.

Per quale strano motivo Marco Mengoni era venuto da loro quella sera?

"Diana? Jazzy?" chiamò ancora Marco, mentre muoveva qualche passo verso le camere delle due ballerine.

'E ora che faccio? Gli rispondo? E la mia credibilità? A quel paese come al solito, in meno di tre giorni'

"Vieni Marco" rispose, rassegnata a ciò che il suo datore di lavoro avrebbe potuto pensare di lei.

"Diana! Scusa tanto il disturbo, ma ho bisogno di darvi... oh cazzo" Il cantante si fermò, sulla porta del bagno, più imbarazzato che mai, mentre tentava di non sbavare o arrossire, alla vista della ragazza nella vasca, e i vestiti ai piedi di essa.

"Io... ehm... è un brutto momento, lo capisco, c-ci si vede d-domani se... se vuoi" balbettò, imbarazzato, mentre, ringraziando mentalmente la schiuma che copriva il corpo della ragazza, poggiava lo sguardo su qualsiasi cosa non fosse lei.

Lei sorrise "Penso che se tu sia qui a quest'ora, la cosa non si possa rimandare, quindi... accomodati e dimmi di che si tratta" e con un gesto della mano, indicò il water.

Marco rimase spiazzato. In primis, non si aspettava che lei lo invitasse a sedersi sulla tazza del water, davanti a lei, mentre si stava facendo il bagno. E poi, qualche ora prima stava piangendo tra le sue braccia, tormentata da qualcosa, con gli occhi spenti e senza speranza; ora invece sembrava rilassata e per niente in imbarazzo, con gli occhi luminosi e sorridenti.

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⏰ Last updated: Jul 28, 2019 ⏰

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Take Me With You And Don't Leave Me Alone ||Marco MengoniWhere stories live. Discover now