Chapter 1. Arrive To Milano

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"Non posso crederci, siamo a Milano!"

Jazzy stava ammirando il Duomo della città, mentre la sua amica la guardava sorridendo.

"Ti avevo detto che l'Italia era bella o no?"

"Ma mi hai sempre parlato del sud, non del fatto che ci fossero degli edifici così belli!"

"Non sono belli come il sud" borbottò l'italiana, mentre indossava gli occhiali da sole.

"Mi devi finire di insegnare l'italiano, assolutamente" riprese a dire Jazzy.

"Amica mia, tu stai parlando italiano!"

"Davvero?! O che bello!" esclamò, abbracciandola di slancio.

Diana sorrise. Questo era uno dei motivi per cui Jazzy era la sua migliore amica.
Non si curava del giudizio delle persone ed era sempre allegra e sorridente.
Talvolta poteva anche risultare un problema, dato che le figuracce non mancavano mai se si era in sua compagnia.

Ma era così bella nel suo essere sempre positiva e solare, che ad un certo punto smettevi anche te di comportarti come se altre persone all'infuori di te, cosa che succedeva sempre quando le due erano sopra un palco, dovessero giudicarti.

Jazzy si staccò e prese i fogli che la Markova aveva dato loro il giorno prima.
A pensarci sembravano già passati anni.

"Dice che l'hotel è *** in via *** numero 7"

"Il numero promette bene!" affermò Diana. Essendo una moonwalker, ovvero fan di Michael Jackson, aveva il sette come numero che la rappresentava.

"Sei sicura che non avremmo dovuto aspettare all'aeroporto che ci venissero a prendere?" chiese riluttante la mora, mentre si addentravano nelle strade di Milano.

"Voglio fare una sorpresina ad una vecchia amica" rispose l'altra.

Conosceva Claudia, o per meglio dire Iaia, e farle degli scherzi era sempre stato il suo passatempo preferito, soprattutto perché così avrebbe avuto, finalmente, la sua attenzione.
E poi diciamocelo, chi non ama fare scherzi che fanno prendere un infarto alle altre persone?

"Sei crudele!" rise Jazzy, mentre la bionda faceva la finta offesa.

Molte volte dovettero fermarsi per chiedere aiuto ai passanti, ma riuscirono ad arrivare all'hotel sane e salve.

Fu il ragazzo della reception a venirli incontro, mentre le ballerine ammiravano il lusso della hall e dei mobili posti in bella vista.

"Le signorine desiderano?"

"Dobbiamo vedere Marco Mengoni"

"Se si sta riferendo al cantante, mi dispiace deluderla, ma qui non c'è"

"Penso che Claudia le abbia parlato di noi, siamo le ballerine chiamate per il tour" disse Jazzy, in un italiano praticamente perfetto.

"Potete darmi un documento?"

Le ragazze presero dalle loro borse i rispettivi passaporti, e li consegnarono al ragazzo.
Lui controllò, per poi ridarli indietro.

"Claudia mi aveva detto che sareste venute tra due ore, e con una persona della loro troupe. Vi prego di scusarmi.
Sia lei che il signor Mengoni sono nell'ufficio infondo al corridoio a destra"

"Vi ringrazio" rispose Diana, mentre si incamminava con l'amica verso il luogo indicato.

"Questo posto è magnifico" sussurrò Jazzy, contenta di essere lì.

"Già" rispose Diana, mentre rallentava, di poco, il passo.

Tornare in Italia era stato un duro colpo per lei, eppure in un certo senso era molto felice di potersi esibire nel suo paese natale.

Take Me With You And Don't Leave Me Alone ||Marco MengoniDonde viven las historias. Descúbrelo ahora