Chapter 2. Listen To 'Guerriero'

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"Muoviti Diana! Siamo in ritardo!"

Jazzy spingeva l'amica per le strade di Milano, mentre lei protestava per il suo sonno interrotto.

"Potevi anche lasciarmi dormire cinque minuti di più, mi sembra di parlare con uno dei due Colonelli" le rispose l'altra, riferendosi sia a Claudia che a Marta, che aveva mandato un messaggio chiedendo alle ragazze di essere puntuali il giorno dopo.

'Evidentemente è stata contagiata dalla cugina' si ritrovò a pensare l'italiana mentre varcavano la porta dell'hotel.

"Ecco, ora possiamo rilassarci, non è meno stressante?"

"Preferisco rischiare di fare tardi" borbottò la bionda in risposta, guardando Marco che arrivava accompagnato da un altro ragazzo, più o meno della sua stessa età.

"Ma guarda un po' chi ci ha degnati della sua presenza, quale onore!" Davide, il batterista di Marco nonché suo amico da X-factor, prese in giro Diana.

"L'Oceano Atlantico era abbastanza grande da permettermi di non sentirti più. È una tragedia sapere che non sarà più così ora che dovrò starti vicino" rispose lei.

"Ah, quanto mi sei mancata Diana"

"Davvero? Io... non ho neanche notato la tua assenza. Comunque buongiorno Marco" si avvicinò al cantante per dargli un rapido bacio sulla guancia, ricambiata, dopo un attimo di esitazione, da quest'ultimo.

"A me il bacino no?" scherzò il batterista.

"No, per carità!" si finse spaventata la bionda, mentre Jazzy ancora tentava di capire bene il discorso.

"Buongiorno Jazzy" rise Marco, dando un bacio anche a lei.

"Buongiorno" rispose, mentre guardava ancora una volta la sua amica.

"Menomale sta meglio di ieri" si ritrovò a sussurrare la mora.

"Come?"

Chiese Marco, curioso come un bambino. Aveva capito, ma voleva averne la conferma.

"No, nulla. Non ti preoccupare" liquidò la faccenda Jazzy, mentre dentro di sé gioiva.

Finalmente la sua amica, la sua migliore amica, aveva sorriso veramente felice, senza ombra di preoccupazione.

Non che il giorno prima non l'avesse fatto, ma c'era sempre stato il passato nel suo sguardo.

Continuava a ricordare la fine della conversazione della sera prima con una nota di panico.

Erano sedute sul letto della bionda, una di fronte all'altra, e stringevano entrambe un cuscino tra le braccia.

Jazzy non parlava, aspettando pazientemente che la sua amica rinvenisse dallo stato di trance in cui era caduta.
Ciò che le aveva appena detto, anzi, confessato, per lei non era una novità.

Sapeva cosa la sua amica avesse passato ed anche quanto fosse difficile per lei aprirsi con le altre persone.

Diana aveva la tendenza di tenersi tutto dentro, di non dire nulla. Lei metteva in mostra il suo sorriso e con quello la gente pensava che stesse bene, ma dentro di sé faceva a botte con tutto: il dolore, la rabbia, la tristezza e la mancanza.

E quante volte quel sorriso aveva significato per le persone che incontrava che diventavano suoi amici che loro non l'avrebbero mai conosciuta davvero, anche se pensavano il contrario.

"Vorrei solamente che la terra si aprisse ed io sprofondassi giù" sospirò la bionda, continuando a guardare un punto indefinito della stanza.

Take Me With You And Don't Leave Me Alone ||Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora