24. Strane mode e... peperoni?

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«Come mi vedi tra vent'anni?» mi chiese d'un tratto Peter.

«Disoccupato e con una bella pancetta.»

Avevamo deciso di andare a scuola insieme, quel giorno. Di solito Peter andava in bicicletta, ma mi rifiutai di salire dietro di lui (cosa da lui seriamente proposta). Così l'unica alternativa era andare a piedi, dato che nessuno di noi aveva la patente. Quando avevo ancora i miei vecchi amici mi bastava fare un fischio a Miles, e lui veniva a prendermi con la sua spumeggiante SUV regalata per il compleanno. Ma dovevo cominciare ad abituarmi ad avere amici che non potevano darmi un passaggio, e così avevo fatto, anche se difficilmente. Dopo la mia affermazione la faccia di Peter diventò rossa di rabbia; lui e i suoi capelli sembravano una cosa sola.

«Sono serio.» Disse, guardandomi negli occhi e continuando lo stesso a camminare.

Non dissi nulla; mi limitai a guardare davanti a me.

Il rosso distaccò i suoi occhi dai miei e riprese a parlare. «A me piacerebbe avere un lavoro stabile e una bella famiglia» disse, con uno sguardo basso. «Possibilmente con Amanda Miller.» Aggiunse dopo, ridacchiando.

Sorrisi leggermente, spinto da tutta quella positività che quel ragazzo emanava. Io neanche pensavo al mio futuro, dato che non ne avrei mai avuto uno. Ripensandoci mi sentii un po' triste, ma decisi di non darci troppo peso e di passare oltre, per parlare con il rosso.

«Non ci riuscirai mai se non riesci neanche a parlarle» dissi, infilandomi le mani nelle tasche della felpa. «Ti serve una tattica. Ho provato a darti qualche consiglio, ma non penso che tu abbia fatto alcun passo avanti con lei.»

«Forse perché non sono ancora pronto a rivolgerle una parola...» Mormorò lui. «È come il documentario che ho visto ieri! Io sono l'anatroccolo che deve riuscire a saltare giù dall'albero per raggiungere il laghetto con la mamma oca e i fratellini. Tu devi aiutarmi a fare quel salto!»

Dal suo paragone rimasi un tantino confuso.

«Scusa, Amanda chi dovrebbe essere in tutta questa storia?» domandai.

Il rosso rimase ci dovette pensare un attimo.

«Beh... Amanda è la mamma oca.»

«Non è un po' strano che sia tua madre?»

«È un paragone, Chris!» fece lui, con una nota di stanchezza nella sua voce.

Rimanemmo in silenzio per un po'. Dovevo riuscire a fare una buona azione e a far innamorare Amanda di Peter; ma la domanda era... come? Fino al giorno dell'intervista lei non lo aveva degnato neanche di uno sguardo, ma avrei scommesso che se avesse provato a conoscerlo meglio e ad andare oltre alla sua maschera da imbranato avrebbe visto in lui un ragazzo d'oro. Dovevo solo farli conversare un po' e trovare loro dei punti in comune, ma era impossibile se Peter non riusciva neanche a dirle "ciao". E detto fra noi, se fosse riuscito a parlarle, avrebbe sparato un sacco di cazzate.

«Sai che c'è?» dissi d'un tratto, attirando l'attenzione del rosso. «Ti serve un cambio di look.»

Amanda non lo avrebbe mai notato con quelle magliette con scritte idiote e pantaloni stropicciati. Lei mi sembrava una ragazza da "serie A"; ovvero i suoi occhi non si sarebbero mai incontrati con quelli di Peter. Non se il ragazzo avesse continuato ad andare in giro in quelle condizioni.

«Dici?» fece lui, inarcando il sopracciglio.

«Sì.»

Se Non Ci Fosse Un DomaniWhere stories live. Discover now