Chapter 12

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Quando ero sul punto di credere realmente che quel mio modo ingenuo di comportarmi, come lui l'ha definito, gli piacesse realmente, la cruda verità mi si è stata rivelata nel momento in cui Mathias è fuggito, senza una valida spiegazione, senza neanche degnarmi di una parola.

Singhiozzo e penso che poco tempo fa eravamo solo io e lui in quell'atmosfera surreale.

Mathias mi ha teso una ragnatela ed esplicitamente mi ha avvertita del pericolo che incorrevo, ma io stupidamente, mi sono cimentata a capo fitto lasciandomi intrappolare dalle sue mani sicure ed esperte.

E ora... Con quale coraggio guarderò Alberto negli occhi? 

Alberto non verrà mai a sapere che quell'idiota di Mathias è stato a letto con te. Hai ancora un chance, Sofia. Coglila e impara ad alzarti da tuoi errori.

L'ossuta mano di Raoul si appoggia sulla mia schiena; il mio corpo è in preda al singhiozzo e lui tentenna prima di parlare. 

«Mi dispiace vederti piangere per la seconda volta.» Comincia e mi volto verso di lui.

Raoul allunga la sua mano su un fazzoletto da cucina e me lo porge. Bofonchio un "Grazie" sommesso e tento di estirpare l'infelicità dal mio volto.

Tiro sul col naso e le palpebre di Raoul si socchiudono, mi danno quasi ristoro. «Sei una brava ragazza Sofia.» 

«G-grazie.» Rispondo con un nugolo fisso alla gola. 

«Potresti anche non credere a quello che sto per dirti, per il semplice fatto che sono il migliore amico di Mathias, ma forse lui non è il tipo adatto a te...» Spalanco le orbite riandando al momento in cui Mathias stesso mi ha detto quella frase.

Il singhiozzo cessa di manifestarsi per qualche minuto poi ritorna alla riscossa.

«Sarebbe la scelta giusta per te se continuassi la relazione con il tuo fidanzato.» La parole di Raoul sono come una pioggia di schegge acuminate che trafiggono il mio cuore.

Alberto, il ragazzo che non mi ha mai mancata di rispetto e l'unico che farebbe qualsiasi pazzia per me, non si merita tutto questo ed io non merito lui.

Sei stata una vile. Alberto ti ha aspettata per un anno e tu ti sei concessa a Mathias in meno di due settimane. Vergognati! La coscienza infierisce su di me.

I sensi di colpi risalgono a galla come corpi trucidati e gettati nell'acqua. Mi sento usata, ma allo stesso tempo sono devastata all'idea di confessare tutto ad Alberto. 

«Ti va se ti accompagnassi a casa?» Mi domanda Raoul flebile. 

Scuota la testa verso il basso in segno d'assenso e quando mi sollevo dallo sgabello, l'emicrania si manifesta; avverto come se un pugile colpisse imperterrito le mie tempie.

Raoul mi fa strada, e insieme scendiamo le scale che portano al garage. C'è un'utilitaria parcheggiata al ridosso di un box chiuso. Raoul pigia sul pulsante automatizzato della chiave e l'auto esibisce due occhiolini arancioni che si riflettono sulle pareti bianche.

***

Per l'intero tragitto impianto il gomito destro nella parte interna della portiera sostenendo la testa con il palmo.

Do qualche indicazione a Raoul con una voce rauca e quando per la gioia della mia anima, arrivo a casa, lui mi saluta con un ultimo commento: «Sofia...»

Mi volto chiudendo la portiera. «Mathias non è insensibile. La vita gli ha tirato brutti scherzi e lui è stato costretto a crearsi una corazza, per non soffrire ancora.» Le parole di Raoul mi spiazzano.

Lo fisso e lui mi sorride debolmente, poi mi saluta premendo il pedale dell'acceleratore.

La frase aggiunge maggiore angoscia ai miei già ottenebrati pensieri.

Perché Mathias ha paura di lasciarsi andare? Mi domando. 

Non fai altro che pensare a lui. Da quando Mathias è piombato nella tua vita ha sconquassato la tua perfetta armonia. Un demone che ha inghiottito un'anima angelica. Si ostina spietata la mia coscienza. 

Rimugino su tutti i fatti che sono accaduti, e nonostante se ne sia andato, la mia mente si sforza a trovare una soluzione all'enigma formato dalle parole di Raoul.

"Per non soffrire ancora", quale tragico evento ha sconvolto la sua vita al tal punto che si rifiuta di accogliere i sentimenti?

Ma non ho la piena certezza che lui provi qualcosa per me, e d'altronde le mie convinzioni si sono volatizzate proprio quando Mathias si allontanato da me senza spiccar parola. 

Solo uno sguardo che può diramarsi in mille supposizioni, ma al tempo stesso giungere ad un'unica conclusione: Mathias voleva solo infilarsi nelle mie mutandine. 

Ma lui non è insensibile.

Mi accingo a salire le scale e quando giungo davanti al tappetino HOME SWEET HOME, mi rendo conto che il mio zaino è nella sua macchina. Dannazione, adesso come farò?

Ma la mamma sente il mio parlottio e spalanca la porta. Non doveva andare dalla mamma di Chiara? 

«Tesoro, cosa ti è successo?» Chiede sbigottita. Ma certo... Che stupida, dovevo quanto meno levarmi il trucco sciolto dal viso.

Cosa le dirò: Mamma ho appena perso la verginità con un ragazzo che neanche dieci minuti dopo mi ha piantata in asso? Non credo sia fattibile e la deluderei.

«Nulla. Serena ha fatto indossare dei vestitini buffi al suo cane e abbiamo riso a crepapelle.» Le appioppo la prima bugia che mi salta alla testa e il suo volto cambia espressione.

Sembra che la frottola abbia funzionato.

La mamma tiene una copia de "Il Grande Gastby" fra le mani e per fuorviare l'attenzione su di me, le faccio una domanda: «Ancora devi terminarlo?»

«Questo dici?» Inalbera il romanzo di Scott Fitzgerald che raffigura un'auto d'epoca come copertina. «Sono ai capitoli conclusivi. Forse dovresti leggerlo anche tu, è un conflitto d'amore tra umiltà e ipocrisia.» La mamma compie il giro del divano per poi depositarsi sulla pelle scricchiolante. 

«Lo leggerò.» Mento.

Forse è stato questo il problema che mi ha spinta a credere alla parole di Mathias: la convinzione di un'amore a lieto fine letto in uno romanzo.

Sin da bambina mi sono nutrita di storie travolgenti vissute a fior di pelle dai protagonisti inventati dagli scrittori più celebri, ma solo adesso, che Mathias ha stravolto la mia esistenza, un'ambiziosa convinzione cresce nella mia testa: le sfaccettature dell'Amore sono innumerevoli e alla fine ci si rende conto che l'amore a volte può essere struggente e cinico. 

Un'improvvisa vibrazione mi fa sobbalzare riportandomi alla normalità. Scorgo il nome di Max  e declino la chiamata, ma un secondo dopo il suo nome appare di nuovo dal dispaly.

«Pronto, Max. Cos'è successo?» Ma la frase mi si strozza in gola. 

«Sofia...» Ha l'affanno. «Devi correre subito qui. Serena vuole suicidarsi.» Il cuore smette di pulsare per un secondo e vengo catapultata in una realtà irrisoria.

Deglutisco senza volerlo e quando metto a fuoco il messaggio dettomi da Max, devo aggrapparmi al divano poiché le mie gambe diventano flaccide.

La mamma si issa di sbotto soccorrendomi. «Sofia, ha il viso pallido. Ti senti bene?»

«No.» Le rispondo in un profondo stato di trance. «Serena vuole togliersi la vita.»

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Where stories live. Discover now