Non posso perderti

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Era mattina presto ed erano passate già due settimane da Natale, due settimane da quel giorno...
Hermione era stata portata dentro  con l'aiuto della signora Weasley e di Fleur che era appena arrivata.
Era passato capodanno e le feste erano finite. Tutti erano tornati a casa tranne Harry ed Hermione. Quest'ultima stava bene ma erano decisi a scoprire chi fosse stato, e proprio quel giorno l'avrebbero scoperto.

«Ron, Ron!! Dove hai messo il mio spazzolino?! So che sei stato te Ron! Rispondi!». Ginny cercava di farsi sentire dal fratello che continuava a farsi gli affari suoi sul divano della Tana. Ormai erano gli unici figli rimasti a casa, George aveva preso un appartamento insieme ad Angelina, Charlie era tornato in Romania, Bill e Percy erano tornati a casa loro.
Quella casa era un po' vuota, soprattutto per la signora e il signor Weasley abituati a vivere con sette figli in casa.
«Ronald!!!!!!» ora Ginny era furiosa.
Era scesa in accappatoio con Ron che rideva e Harry che la fissava. « Ginny io non so dove sia il tuo spazzolino e... Harry smettila di fissare mia sorella!»
«Certo, certo come no, lui non lo sa! Smettila che mi devo lavare i denti!». E da qui iniziò una discussione che vinse, ovviamente Ginny. Se pensate che Molly faccia paura quando si arrabbi dovete vedere lei...
A pranzo Ron andò a chiamare Hermione in camera sua ma quando entrò non la vide.
Subito si mise a cercarla,  anche nel bagno ma niente da fare,  Hermione non c'era.
Scese al piano di sotto e, agitato com'era gridò «Hermione è sparita!»
Cala il silenzio nel salotto e poco dopo i singhiozzi di ginny lo interruppero.

Era ormai sera.  Nessuno aveva mangiato a cena e Harry e Ron cercavano un modo per ritrovare Hermione.
«È se prendessero uno di quei cani che ritrova le persone..?»
«Un segugio? Non saprei dove trovarlo... e poi devi avere un oggetto che abbia l'odore di Herm..»
Cercarono di trovare una soluzione quando, come se gli si fosse accesa una lampadina, Ron gridò « Un patronus! ». Harry tirò su la testa ed abbraccio il suo migliore amico.
Scesero in cortile per evocare il Jack Russell di Ron quando ad un tratto Harry disse: «Ti posso fare una domanda?». Il rosso annuì. «Da quand'è che sei così intelligente? Perché neanche io c'ero arrivato!». E da quella battuta si misero a ridere come matti. La loro era vera amicizia.
Dopo poco si ricordarono del patronus e, dopo aver sfoderato la bacchetta, Ron pronunciò «Expecto patronum!» un piccolo ma agile cagnolino spuntò dalla bacchetta.
« Portami da Hermione».
Viaggiavano su Londra da più o meno un'ora ma non si scoraggiavano.
Ad un certo punto, in una collina nella periferia poco illuminata, il patronus si fermò davanti al portone di un enorme castello.
«Credi che sia... che sia veramente qui?»
«Si... Ma, Ron hai paura?» disse Harry scoppiando a ridere.
«Non è il momento di scherzare Harry» esclamò Ron che si avvicinò al portone tutto fiero, ma tanto Harry sapeva che aveva un po' di paura.

Entrarono, a parer loro, fin troppo facilmente.
Non c'era niente nel castello.
Niente appartenete un lungo e buio corridoio di celle, che sembrava senza fine.
Le prime file di gabbie erano vuote ma andando avanti ne notarono una con la luce intermittente ed una ragazzina sui tredici anni, seduta nell'angolo che guardava nel vuoto.
Ad un certo punto la ragazza iniziò a cantare, con voce inquietante, una canzoncina:
"Fantasma vicino piccolo malandrino
La mappa vedrai e presto mi scoprirai"

Se Ron aveva paura prima, in quel secondo era terrorizzato.
Calò il silenzio.
Venne interrotto da delle grida.
Quelle grida.
«HERMIONE!!»

Spazio autrice:
Scusate per il ritardo e che tra la scuola e pensare a come continuare la fanfiction ero distrutta.
Spero vi piaccia, se è così allora commentate e mettete tante stelline!!
Al prossimo capitolo!
|Sofy|

... Anche più del polloWhere stories live. Discover now