«Cosa?» Sbotto, mentre lei sghignazza.

«Wow! Il primo giorno di scuola e già avete voglia di scherzare.» Soggiunge Max fiacco dalla fila parallela alla nostra come un orso appena risvegliatosi da un lungo letargo. 

Max è un tipo sveglio, slanciato e magro con dei capelli biondo cenere e delle limpide iridi celesti. Indossa un capello dei New York Yankees e una tuta Hip-Hop della Nike. 

Lui e Serena hanno avuto una breve relazione; non so se breve sia il termine più adatto, considerando che hanno fatto sesso una sola volta e poi hanno preso le distanze.

«Ho sentito un ronzio nella mia testa, cosa sarà?» Serena si bighellona di lui facendo ruotare il suo indice di fianco alla tempia e assumendo un'aria interrogativa. Le do uno spintone, ma lei si volta verso di me osservandomi.

«Lo senti anche tu, Sofy?» Domanda ritraendo il collo.

«Ragazzi, mi sono seccata dei vostri battibecchi.» Sbotta rauca la Valente issandosi dalla sua sedia. 

Max rivolge un'occhiataccia di rancore verso Serena, poi si volta e osserva la professoressa annerita in volto. Tutta la classe si zittisce, ma a un tratto irrompe una voce maschile irrompe:

«Prof., è il primo giorno di scuola e lei già sta urlando? Le consiglio vivamente di prendersi una camomilla, e se proprio non vuole posso andare io a prendergliela.» Un ragazzo moro compie un passo dalla soglia inoltrandosi nell'angusta aula. 

Poso il mio sguardo sul suo viso di profilo e scorgo dei penetranti occhi grigioverdi accompagnati da labbra carnose. 

Il suo ciuffo liscio e posato sul lato destro e il suo taglio di capelli sfumato fa sì che la mia bocca si apra di qualche centimetro. Un ardore sconosciuto mi prende alla sprovvista e quando compare il viso di Serena nella mia visuale, sobbalzo ponendomi una mano sul cuore.

«Cosa guardavi furbastrella? Guardavi lui, il nuovo arrivato? È un gran fico, devo ammetterlo. Quest'anno avrò pane per i miei denti.» Commenta Serena e avverto che il mio volto avvampa. La temperatura del mio corpo sale vertiginosamente.

«N-non guardavo lui.» Rispondo tentando di assumere un tono scialbo e disinteressato. «Mi raccomando non mostrare la pantera che è in te.» Continuo ironica reprimendo l'imbarazzo.

Ma cosa diavolo è successo? Ho avvertito come se un'onda anomala mi travolgesse denudandomi.

«Tu sei?» Domanda la professoressa ricacciando all'insù la sua montatura anni 80.

«Mathias. Il cognome non lo ricordo.» Risponde il ragazzo sarcastico e l'intera classe comincia a ridere a crepapelle.

«Ragazzi mio, tu ti sei guadagnato il prezioso posto al mio fianco.» Irrompe Max issandosi e additando il nuovo arrivo; dopodiché sposta la sedia e intima ad Mathias di accomodarsi. 

Lui ammicca fiero, per poi voltarsi e incontrare il mio sguardo. 

In meno di un secondo il mio stomaco viene annientato da una bomba atomica e le mie guance incandescenti reclamano l'intervento dei vigili del fuoco. 

Abbasso lo sguardo un istante dopo tossendo, mentre avvisto le sue scarpe sportive muoversi e fermarsi nei pressi di Max. «Maledetta tosse!» Esclamo. Gli occhi porcini della professoressa di posano su di me.

«Dovresti prenderti l'antibiotico. Di questi tempi le influenze sono estremamente pericolose.» Dice lei ritornando a posare la sua attenzione sul registro e cominciando a far scendere il suo dito sull'elenco. 

Io e Serena ci guardiamo nello stesso momento e spalanchiamo le orbite stupefatte dalla falsa bonarietà della professoressa. 

Osservo Mathias di sfuggita sedersi di fianco a Max, e sfoggiare un laborioso sorriso facendo sfoggio delle sue fossette.

«Sofy, cosa diamine ti è preso? Ti vedo più svampita del solito? Ti sei innamorata del mio ex Max, per caso?» Chiede Serena assumendo un'espressione divertita. «A me puoi dirlo. Oppure del nuovo arrivato?»

«Santo cielo, Sere! Sei impazzita? Stavo cercando di capire se Max stesse sparlando di te.» Mento voltandomi avanti.

«Sai come sono fatti i ragazzi: si vantano di aver scopato, ma non sanno che li scopiamo noi a loro.» Si pronuncia facendo l'occhiolino.

«La signorilità non ha limiti.» Ribatto sarcastica e facendo una smorfia.

Al contrario di Serena, io sono restia a parlare del sesso a 360° gradi, rido alle sue battute ma dentro provo un senso di non appartenenza, come se non avessi mai conosciuto il sesso realmente e in effetti è proprio così.

«Okay, ragazzi. Ora possiamo procedere all'appello.» Pronuncia la professoressa fiera in volto.

Le prime due ore si trasformano in ventiquattro: Serena le ha passate messaggiando con un ragazzo di nome Andrea, mentre io mi sono concessa qualche occhiata di sfuggita verso il nuovo arrivato.

Sofia, cosa diavolo stai facendo? Ami Alberto? Certo, che domande sono mai queste. È stato il tuo unico, vero e solo amore della vita. Lui ti ha allargato gli orizzonti e dovresti ringraziarlo, e invece tu cosa fai? Osservi il nuovo arrivato.

Ma gli occhi sono stati creati per lo scopo di guardare. Certo, è vero, ma è dagli occhi che nasce tutto, basta un secondo e uno sguardo per far sì che la tua vita venga stravolta. La vocina isterica della mia coscienza mi manda in escandescenza.

Non è accaduto nulla, solo un semplice sguardo. Io amo Alberto e nulla potrà cambiare il sentimento che provo nei suoi confronti. Nulla!

«Alla prossima, ragazzi.» Dopo due ore, la professoressa si liquida sventolando la sua mano rugosa e poco dopo Serena sale sul banco allargando le braccia come una oratrice.

«Ragazzi, devo farvi un annuncio!» Trilla ebbra e io la osservo inebetita.

È completamente pazza!

Ha tutto l'attenzione rivolta su di lei, tranne quella di Mathias; lui è intento a giocherellare con il temperino del suo nuovo amico.

«Ho appena ricevuto un FA-VO-LO-SO messaggio. I miei genitori smammano domani, e quando i miei smammano... Serena cosa organizza?» Domanda retorica.

«Oh, mio Dio. Sento odore di party.» Constata Giulia, una ragazza in carne e dal viso ricoperto di foruncoli.

«Hai intuito cara. Domani mega party a casa mia, tutti invitati. Consideratela come una festa di benvenuto per il nuovo arrivato.» Conclude inabissandosi e poggiando un piede sulla sedia. Mathias le rivolge un sorriso e io non faccio altro che rimirare le sue fossette.

Okay, Sofia. Basta. ORA BASTA! Alberto, ti ama, tu lo ami, e questa è la situazione. Devi avere occhi solo per lui. Ci siamo capite? La vocina della ragione religiosa si adira nella mia testa e io le do atto. È questa la verità.

«Verrai anche tu.» Dice Serena sollevando, altezzosa, una sopracciglia.

«Ti ricordo che sono fidanzata.» Le rispondo distaccata.

«Verrà anche Alberto. C'è posto per tutti.» Dice allargando le sue braccia per poi catturarmi in una morsa affettuosa. 

Mi ritrovo con il mento sulla spalla di Serena, e con lo sguardo nuovamente su di lui.

 Mathias rotea il collo e lancia un'occhiata verso di me. Il mio battito accelera come se un elfo invisibile gli avesse scagliato contro un incantesimo, ma per l'ennesima volta, rossa in volto, distolgo lo sguardo ritraendomi e fingendo di sorridere a Serena.

Mia cara, quello lì ti suscita una sensazione insita che tu non sai resistere. Pronuncia la vocina malefica.

(SPAZIO AUTRICE)

Salve a tutti. Sono felicissima di essere riuscita a scrivere questo capitolo. Ė stata una faticata 😩, ma ci sono riuscita.

Ragazze sarei onorata se qualcuna di voi commentasse facendomi sapere il proprio giudizio. Ci tengo davvero. Grazie per la vostra attenzione. ❤❤❤❤

Al prossimo capitolo 😘😘

Il Buio del Tramonto - Anime Congiunte [COMPLETATA]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant