The return.

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Capitolo 2.

Flashback.

17 Marzo 2010. Avevo 14 anni.

«Dai mamma! ti prego,ti prometto che faccio i compiti,ma posso andare da Zayn?» dissi piagnucolando.

«Guarda che se non torni per le 18:00 non ci vai più»

«ti ho già detto che sei la mamma migliore del mondo?»

«Sisi,vai!»

Corsi giù per le scale e andai nell'appartamento al secondo piano.

Suonai alla porta e lui mi venne ad aprire.Lui,quel ragazzino che tanto amavo: Zayn. Non gli avevo mai confessato il mio amore. Solo mio fratello sapeva.

«Hei ciao Zayn!» esclamai baciandogli una guancia.

«Hei...» rispose tristemente.

«Cos'è successo?»

«Oh,nulla,tranquilla...» sorrise falsamente.

Sapevo che aveva qualcosa,ma non voletti insistere,non sono così opprimente.

«Oggi ti voglio portare in un posto...» affermò lui.

«Certamente ..e dove?»

«Vedrai..»

Ci incamminammo in un bosco,fino ad arrivare vicino un laghetto. C'era un prato fiorito e un ponte che arrivava a metà lago.

In quel momento regnava il solenzio.

Ci sedemmo su un parto,e poi iniziai a parlare:«Allora,perchè siamo qui?»

Si avvicina.

'Sharon sta calma.' pensai.

Ancora di più.

Mi bació e scappò,lasciandomi li,da sola,in quel bosco.

Il giorno dopo andai a casa sua per chiedergli spiegazioni,ma vidi fuori un cartello con scritto "Affittasi".

Aprii la porta e non vidi nessuno e niente,neanche l'ombra di un mobile.

Se ne era andato senza dirmi nulla.

Fine flashback.

La festa continuava e io gli andai in contro.

Non poteva fare così,lui era Zayn e se lui si aspettava che dopo tanto tempo io gli corra incontro e lo abbracci si sbaglia. Lui quel giorno non mi ha detto nulla,mi ha mentito.

Io gli voglio bene,ma lui non doveva comportarsi in quel modo,bastava me lo dicesse,ci potevamo tenere in contatto tramite social network,o per messaggio. Ma lui invece ha fatto la parte del vigliacco ed è scappato.

«Perchè?!» gli chiesi senza troppi giri di parole.

«Ciao anche a te,Ron» Rispose indifferente.

«Ron un cazzo, vattene via..» Gridai. Ero furiosa. I ragazzi intorno a noi si fermarono a guardarci. Il Dj abbassó la musica.

«Ascolta Ron io...» balbettò non sapendo cosa dire.

«Per te sono solo Sharon. Te ne sei andato senza dirmi niente! Senza dirci niente. » Ero disperata e si poteva notare dalla mia mascella che,ad ogni sua parola,si contraeva.

«Tu non hai il diritto di parlarmi così. Tu non sai niente. »

«Dimmi come faccio a sapere se te ne sei andato senza darmi spiegazioni. Senti, se non te ne vai tu, me ne vado io!»

Nessuna risposta.

«Bene,visto che non te ne vai, lo faccio io.» aggiunsi.

Aprii la porta e me ne andai,sentii dei passi raggiungermi. Era Niall con Vivian,seguita da Zayn.

«Vattene mi fai schifo,ci fai schifo. Dopo quattordici anni passati insieme,tu te ne vai senza dire nulla. Vattene» sbiascicò Niall.

Lui rimase,fermo a fissarmi.

Mi sedetti su una panchina,mio fratello e Vivian si sedettero vicino a me.

Piangevo e ripiangevo. Fuori diluviava. La pioggia ci bagnava e lui era ancora li,in piedi a guardarmi.

Dopo un po' mi fissó per un ultima volta e se ne andò.

Le palpebre erano diventate troppo pesanti, così chiusi gli occhi.

....

«Sharon..» Niall.

Quella voce mi svegliò. Ero sul divano.

«Niall...» Risposi ancora con la voce impastata dal sonno.

«Finalmente ti sei svegliata!» Mi abbracciò. Era così contento di vedere i miei occhi aperti.

Ricordai perfettamente tutto. Lui,il suo ritorno.

Andai a predermi qualcosa da mangiare,erano circa le dieci e non andai a scuola.

«Ron,vado a fare la spesa,non c'è praticamente nulla in frigo. Rimani qua e non ti muovere.»

«Si papà.» Lui mi guardó e scoppiammo a ridere.

«Ciao!» concluse varcando la porta.

Scelsi un film da guardare durante l'attesa.

'Driiiin'

"Sul più bello!" pensai. Fermai il Dvd e andai ad aprire,sarà sicuramente un amico di Niall,tipo Jake.

«No,scusa ma Niall non c...-Che cazzo ci fai qui?» No,non poteva essere davvero lui.

«Voglio scusarmi..» mi guardava negli occhi. Vedevo il mio riflesso nei suoi occhi marroni,le sue ciglia lunghe nere ogni tanto si univano.

«Non sei serio vero!?»

«Serissimo.»

«Vai via.» strillai chiudendo la porta,ma lui fu così veloce da bloccarla con un piede.

«Cristo santo. Vattene Zayn!» Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile; ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.

Io lo stavo facendo con la persona giusta,nel grado giusto,al momento giusto,per lo scopo giusto e nel modo giusto.

«No.» Era talmente ostinato quel ragazzo.

«L'hai già fatto una volta,puoi benissimo rifarlo» risposi secca,con un filo di amarezza e tristezza nella voce.

«Non rifaccio gli stessi errori e poi non é colpa mia,te lo ripeto.»

«Malik,che cosa vuoi?!»

«Voglio solo chiarire sia con te che con tuo fratello senza che tu fai la stronza.»

«Come mi hai chiamata?» Chiesi cercando di dargli una seconda opportunità per rimangiarsi quello che aveva appena pronunciato con la sua bocca leggermente rosea.

«Stronza.»

Ma visto che lui oppurtunità non le vuole,oppure non è così persipace da coglierle,gli diedi una sberla e lo beccai in pieno viso. Rimase con la faccia di lato,poco dopo mi guardò negli occhi poggiandosi una mano sulla guancia e accarezzandola.

Incrociai le braccia ancora furiosa e cercai di pensare alla mossa successiva da compiere.

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