Two words.

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Capitolo 17.

Era esattamente un mese e cinque giorni che non si faceva vedere,un mese senza sentire la sua voce, senza vedere il suo sorriso, senza vedere lui.

Delle voci mi fecero sussultare.

Ero ancora assortita dai miei pensieri. Poggiai i piedi nudi sul pavimento e mi legai i capelli in una coda di cavallo disordinata.

Le voci si fecero intense, così decisi di scendere per capire cosa stava succendendo.

Mi irrigidii appena lo vidi.

Lui e mio fratello stavano litigando.

«Vattene. » gridò mio fratello.

«Voglio vederla! Niall, non puoi impedirmelo. È la decima volta che vengo qui e tu mi impedisci di chiarirmi con Sharom. Siamo amici e lo sai che mi piace da quando avevamo quattordici anni» ribattè lui.

«Non siamo più amici. Non devi permetterti più di toccarla con un solo dito.» Niall si avvicinò a Zayn in segno di sfida poi quando Zayn mi notò si allontanò e sussurrò il mio nome venendomi incontro.

Aveva gli occhi gonfi, come se avesse pianto per giorni.

«Come stai?» mi chiese.

Poi mi prese il polso. Quel contatto catapultò il mio cuore di nuovo tra i vivi ad un ritmo così frenetico.

Ritrassi la mano.

«Bene.» Risposi priva di emozioni.

«Ora e meglio che tu te ne vada. » sbiascicó Niall.

«Mi devi ascoltare Ronny, devi darmi del tempo per spiegarti.» sospirò Zayn.

«Va bene.» conclusi prima che me ne accorgessi.

«Non sei seria, vero?» disse Niall sbigottito dalla mia risposta.

«Serissima. Vado a cambiarmi.» Niall sbuffò.

Andai i camera mi, indossai qualcosa di comodo,  mi aggiustai i capelli allo specchio e ritornai giù.

Zayn si diresse verso una moto da cross nera e mi passò il suo casco rosso.

«Ti porto in un posto.» annunciò alzando il cavalletto e spingendola verso l'uscita del vialetto di casa mia.

«Non credo sia una buona idea.»

«Fidati,ti piacerà.» lo raggiunsi lentamente e mi infilai il casco.

Che diavolo stavo facendo?

Zayn mi aiutò ad allacciarlo e mi mostro dove sedermi e dove mettere i piedi.

Avviò il motore e la moto da cross prese vita. Il rombo esplosivo mi fece vacillare il cuore e quando lui sgasò un paio di volte non fu per niente di aiutò. Mi fece cenno di salire.

Scivolai più vicina alla sua schiena e gli misi le mani sui fianchi, lui mi afferró le mani e le tirò verso di sè ad abbracciarlo. Quando partimmo, capii il perchè.

Accellerammo nei campi che portavano in un bosco. Il cuore batteva forte e minacciava di uscirmi dal petto.

Senza neanche accorgermi, lo afferrai ancora più forte quando entrammo nel bosco. Sentivo il sellino spostarsi ad ogni zolla e ogni radice.

Alla fine, mi abituai alla corsa irregolare e allentai la mia presa mortale.

Tenevo comunque le braccia strette a Zayn, sapendo che con un sobbalzo improvvisò sarei finita a gambe all'aria.

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