22.

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" ... e mi manca tanto, sai? Non lo conoscevo neanche più di tanto, ma mi ero diciamo abituato a lui ... saremmo potuti diventare grandi amici. Era una sorta di-" Niall aggrottò la fronte. "Amico, mi stai almeno ascoltando?"

Louis, che aveva lanciato occhiate piene di agitazione all'orologio e fremeva da dieci minuti buoni, alzò lo sguardo.

"Hmmm?"

"Stavo dicendo che mi manca."

"Oh, sì, certo ... di chi è che stiamo parlando?"

Niall sospirò. "Harry. Diamine, Louis, dove hai la testa oggi?"

"Scusa." Louis disse velocemente. "Vai avanti."

Niall continuò. "Era un bravo ragazzo, sai? Nonostante ciò che ha fatto. Divertente, e anche piuttosto intelligente. Non era neanche tanto male, sai cosa intendo no?"

"Mmm? Harry? Mh, sì, hai ragione." Concordò Louis distratto, controllando di nuovo l'orologio.

Niall perse la pazienza. "Devi andare da qualche parte? Perché non hai ascoltato neanche una parola di quello che ti ho detto nell'ultima mezz'ora."

"Sì! No! Voglio dire, uh ... beh, devo andare a vedere Harry, in realtà." ammise Louis.

Con un sorriso felice, Niall disse "Fantastico! Lo saluti da parte mia?"

"Certo. Guarda, non prenderla male, ma non vorrei davvero arrivare in ritardo-"

"Certo, amico, vai pure! Tranquillo," lo incoraggiò Niall. "Starò bene."

"Davvero non ti dispiace?" chiese Louis, già in cerca delle chiavi della macchina.

"Come se facesse qualche differenza se mi dispiacesse," sottolineò Niall divertito. "Sei praticamente già fuori dalla porta. Dai, vai a vederlo. Non dimenticarti di salutarmelo!"

"Non me lo dimenticherò!" gli urlò Louis mentre correva fuori dal suo ufficio, le braccia piene di roba, quasi inciampando nel tappeto mentre usciva.

Scuotendo la testa con affetto, Niall si alzò e si stiracchiò. Era una buona cosa il fatto che lo psichiatra fosse Louis e non lui; non aveva idea di cosa passasse per la mente di quel ragazzo. Stava per uscire dall'ufficio e raggiungere gli altri prigionieri quando un cumulo informe sotto un grande lenzuolo bianco attirò la sua attenzione. Essendo un ficcanaso di natura, non riuscì a resistere alla tentazione di dare un'occhiata. Guardandosi attorno, attraversò la stanza e alzò un angolo del lenzuolo. Ovviamente, trovò la vecchia poltrona informe nascosta sotto la coperta bianca che sembrava più un velo – come se Louis avesse sepolto qualcosa, come se vedesse quell'oggetto come morto.

Facendo una smorfia allo strano pensiero, Niall ricoprì la vecchia poltrona con il lenzuolo. Aveva passato decisamente troppo tempo con Louis; stava analizzando tutto troppo nel dettaglio. Perché Louis avrebbe dovuto tenere una vecchia poltrona per ragioni sentimentali? E cosa più importante, perché l'aveva inconsciamente paragonata ad un cadavere? Decidendo che stava succedendo qualcosa di inquietante nella sua testa se stava facendo analogie su una vecchia poltrona, scosse la testa e allontanò quell'idea dalla mente. Era ridicolo! Per l'amor di Dio, Louis probabilmente non aveva avuto tempo di portare via la poltrona e l'aveva coperta perché francamente era la sedia più brutta che Niall avesse mai visto. Ridacchiando tra sé e sé, uscì dall'ufficio e spense la luce, lasciando la poltrona al suo posto nell'angolo della stanza.

'Come se la vedesse come morta'? Niall, amico, sei completamente andato. Non dirlo al tuo psichiatra, altrimenti ti rinchiude in una camicia di forza.

Imprisoned In My Heart - Larry Stylinson (BOOK 1)  // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora