L'alba

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Probabilmente vi state chiedendo perché penso così tanto, come se dovessi fare un resoconto di ciò che mi accadrà ancora prima del suo avvento.
No,non sono un calcolatore, un telepata o cazzate simili, solo ho bisogno di ricordare, in effetti più si pensa ad una cosa più si farà fatica a dimenticarla.... O forse è il contrario?

Una cosa che non sono mai riuscito a capire, nemmeno da morto, è come dei bei ricordi, ricordi che in quel momento ci sembravano un motivo valido per continuare a vivere, in futuro riemergeranno sempre con un triste alone di tristezza, perché tutte le cose belle devono avere una fine? E perché le cose brutte non possono averla?
Forse sono domande alle quali non vi si può attribuire alcuna risposta.
Semplicemente vanno così, come i sogni, non si può decidere cosa sognare semplicemente accade e a volte, nel mio caso il più delle volte, gli incubi sono più frequenti dei sogni.
Io lo so cosa significa vivere in un sogno e svegliarsi in un incubo.

È così che si muore.

Siamo solo di passaggio, è tutta una prova, i più deboli cadono prima i più forti soffrono e i più bastardi fanno soffrire i più forti e uccidono i più deboli.

Ma arriverà il momento in cui ognuno si ritroverà a fare i conti col passato e lì ricordare sarà l'unica consolaziome possibile.

Quindi non smettete mai di ricordare, non serve a niente cambiare pagina,libro, biblioteca, nulla.
Perché non siamo noi a ricordare, è la nostra mente a volerlo per noi e se lo fa ci sarà per forza un motivo.

Poche cose non meritano di essere ricordate,forse proprio le più belle, perché alla fine si sa...

Tutte le belle cose hanno una fine.

Bhe che dire, sono passati già 10 minuti dal magnifico atterraggio fatto da me e jason.

Anche se solo ora inizio a mettere bene a fuoco,  una cosa spicca su tutte il freddo tagliente sotto la pelle.

Aspetta.

Mi giro e vedo che sono legato e su una lastra di acciaio simile a quelle utilizzate per fare le autopsie ai cadaveri.

Ho caviglie, busto, fianchi e mano attaccati con degli strani affari creati probabilmente apposta e attaccati alla lastra.

Jason è vicino a me e urla.

Io: jason, che succede?

Jason: non lo so, liberatemiiii,aspettate che mi liberi e vedrete, nemmeno le vostre mamme vi riconosceranno più.

Io: lo sai che non ci libereranno....

Ad un certo punto dei passi echeggiano nella grande stanza vuota nel quale ci tenevano attaccati.

Mi giro e vedo un camice, in realtà giro solo gli occhi e non vedo molto appunto, solo un camice.

Ho i brividi.

Sento freddo.

Un freddo che ti congela l'anima, freddo da fendere l'aria e da congelare il respiro, come trovarsi in una cella frigorifera.
Ma peggio, perché parte da dentro.

Mi giro a destra verso jason e noto che ha lo sguardo fisso nel nulla.

Andiami jason come puoi imbambolarti in un momento simile.

Io: jason.
Andiamo jason sveglia.

Niente era ancora immobile.

Dovevo sbrigarmela da solo.

Io: chi sei?
Chiedo a vuoto

Tizio: come non ti ricordi di me?

Quella voce, quel tono, un misto di pazzia e chalance.

INJUSTICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora