QUEL SOGNO COME INCUBO

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Fin da quando riesco a ricordare, tutto dentro di me voleva solo adattarsi: alla societá, al bipolarismo della gente, agli sbalzi d'umore, agli appuntamenti annullati, ai ritardi, alle morti, alle catastrofi, alla paura, all'omologazione, a tutto, eppure non sono mai stato il tipo da fingere e qualsiasi cosa provassi a essere semplicemente non si inseriva tra gli altri, ma tutto cambió una notte.

Quella notte di cui ricordo solo le urla e le ombre in chiaro scuro che si riflettevano sui palazzi , quella notte in cui il tempo venne annullato , quella notte in cui morí, puó sembrare assurdo ma non sono ne uno zombie ne uno spirito, eppure eccomi qua, mi hanno ucciso e riportato in vita, con una variante però, non ricordo nulla del mio passato e buono o cattivo che potessere essere il loro scopo, ha funzionato, sono diventato quello che volevano, sono diventato la loro arma , faccio parte del loro esercito, sono nel loro arsenale, sono il mostro da cui i genitori mettono in guardia i figli la notte per farli addormentare.

Non ho piú una coscienza, non ho sentimenti, non ho ricordi, non ho emozioni, non ho scopi o obiettivi da raggiungere, praticamente sono un sacco di carne vuoto.

Tutti ebbe iniziò all'improvviso, come se mi avessero asportato il cervello per sostituirlo con qualcosa di vuoto da riempire, non ho molto nella testa, solo qualche immagine sfocata, delle date e dei codici disordinati.

Quello che vi sto per raccontare è il mio più grande dilemma al momento
Non so se sia un ricordo o un sogno eppure é l'unica cosa che nella mia testa ha un senno logico.
Parte sempre allo stesso modo come in un film.

Mi trovo al centro della stanza di un laboratorio blindato ; sono dentro una bara di vetro ; cé molta gente che mi guarda da sopra degli spalti di ferro ; gente in camice che si consulta , mi scambia occhiate e appunta note su delle cartelle , poi mi giro a destra e vedo del sangue attorno al braccio, mi giro a sinistra e anche l'altro é quasi del tutto ricoperto, fa male ; troppo male per capire se sia una ferita, troppo insanguinato per capire se ho ancora la mano attaccata all'avambraccio ; poi sento uscirmi dalla bocca una sostanza viscosa, non credo fosse sangue ; una sostanza nera, non bordeaux, non rosso scarlatto ma nera, nera come gli abissi, nera come il buio, stavo per affogarci in quel nero ; adesso ho le convulsioni, eppure quella gente é ancora li immobile a fissarmi come se fossi un'animale in gabbia allo zoo, non so cosa stanno aspettando ma quel che ho fatto a vederli non rientrava nei loro piani, cosí chiudo gli occhi
Respiro e mi stacco con la bocca i tubi a siringa dal petto, dalla testa, dalle gambe e dalle braccia e poi rompo la teca con i piedi, davanti a me c'é un'equipe di medici o scienziati o qualsiasi cosa sono, che mi puntano delle pistole ; mi guardo le mani e noto che le ferite si stanno rimarginando, mi guardo allo specchio dietro di me e mi vedo per la prima volta nel mio nuovo stato, sono io ma sono più alto, più forte, con una massa muscolare quasi il doppio di prima, quelli che un tempo dovevano essere capelli quasi corvini ora sono castani, gli occhi un tempo neri e penetranti ora sono di un'azzurro cristallino, sul petto, lo stomaco e le gambe ho segnati dei punti in cui sarebbero andate le siringhe e ho un marchio, un simbolo più che altro, è un serpente che si inghiotte la coda , come se si stesse ingoiando in un cerchio infinito.

Inizio a vacillare ed entro in iperventilazione ; non mi reggo più in piedi e non appena mi giro vengo trapassato da migliaia di proiettili eppure non provo dolore, allora decido di scappare o almeno ci provo , tramortendo chiunque mi sbarra la strada, finche mi riescono a catturare e mi riportano in quella bara però questa volta mi bloccano con dei ganci in chi sa quale lega, mi fanno diverse domande e poi mi torturano, loro la chiamano terapia d'urto , e poi non ricordo altro che il caos totale e un'ombra, una sagoma più che altro, con un teschio bianco disegnato sulla maglietta, che mi stacca da quelle prese insieme a quella che sembra un'armata di soldati in veste nera, che poi mi portano fuori dall'edificio, ma vedo tutto sfocato e poi nuovamente il buio.

Non ho altri ricordi, ho solo frammenti disordinati della scena di un elicottero che prende il volo,un temporale e una frase, si!, il tizio che mi ha fatto scappare, ad un certo punto mi disse " non può piovere per sempre ".

In realtà non ho mai dato troppo peso a quelle parole.
Ora come ora non so cosa mi sia successo se mi hanno cancellato la memoria o se forse ho subito un trauma, eppure le uniche cose che ho di quella notte sono: un marchio, apparentemente senza significato e delle piastrine, che porto sempre al collo.

Le uniche cose che mi ricordano di non aver fatto solo un brutto sogno, le prove concrete di essere un miscuglio di formule chimiche, codici genetici e teorie.

Le piastrine mi hanno aiutato ben poco.
In una cé scritto CODICE IDENTIFICAZIONE: 004335 e nell'altra DARK SOUL .

Troppo poco su cui basarsi, chi sa se qualcuno si ricorda di me, chi sa se a qualcuno importa di me o se gli manco eppure a me non manca nessuno,non ricordo cosa sia esattamente l'amore, sento così tanti impulsi involontari solo a pensare a ciò che mi escono le lacrime, ma non sono ne di dolore ne di gioia, probabilmente non sono nemmeno io a decidere se piangere o meno.

Mi sento parte di un'altro corpo, come se una metà capisse e l'altra sia ancora anestetizzata.

C'è qualcosa che mi blocca, una sorta di barriera mentale, come se per sbloccare i ricordi mi basti sapere un dettaglio, troppo vicino e scontato per notarlo eppure é lì.

Al momento la mie principali domande sono che cosa sono adesso? , e chi era quella sagoma?

E soprattutto, chi è DARK SOUL? , credo significhi anima oscura ma perché questo nome? , forse c'è davvero qualcosa di oscuro in me ,qualcosa di vendicativo e rabbioso ma la cosa peggiore è che , mi piace.

INJUSTICEWhere stories live. Discover now