Capitolo 3 - Vescovo Germanius.

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A Nord del Vallo di Adriano.
15 anni dopo...

Oggi è un giorno speciale per me è gli altri Cavalieri, compiremo l'ultima missione e poi saremo liberi dal patto stretto con Roma e riavremo le nostre vite, vite che ci sono state portate via dagli uomini che abbiamo servito per quindici anni, di solito sono triste e stanca di questa vita ma oggi sono felice perché so che domani sarò una donna libera.
Ora abbiamo venticinque anni...tranne Elynor e Galahad che ne hanno ventitre ma è irrilevante, siamo adulti ormai e i nostri progetti per il futuro che avevamo progettato quando avevamo diciannove anni sono cambiati e come la nostra prospettiva è cambiato anche il nostro modo di vivere e guardare il mondo, siamo stati così tanto tempo a combattere i nemici dell'Impero che adesso non possiamo far niente senza vedere il pericolo ovunque e questo ci ha cambiati anche se restiamo noi stessi, almeno io.
Quando siamo arrivati al Vallo quindici anni fa eravamo in ventidue cavalieri, ora siamo rimasti in dieci:Io,Artù,Elynor,Lancillotto,Owen,Galahad,Bors,Tristano,Galvano e Dagonet, abbiamo perso molti fratelli per mano dei Woad, i Britanni ribelli che vogliono scacciare l'Impero dalla Britannia e quelli che hanno attaccato il nostro villaggio quando avevo dieci anni uccidendo la mia madre adottiva e la madre naturale di Artù, e dai Sassoni,gli invasori venuti dal Nord che combattiamo da quindici anni, la loro perdita ci ha lascito un vuoto dentro di noi e Artù pensa di aver fallito nel suo compito quindi cerca di proteggere noi rimasti.
Il mio viso adolescenziale ha fatto posto a un viso da donna: i capelli neri come l'ebano erano ancora più cresciuti fino ad arrivare a metà schiena e i boccoli erano aumentati e cadevano deliziosamente sul mio seno prosperoso che ora che sono una donna cerco di nascondere meglio, i miei occhi verdi si erano schiariti e ora sono di un verde chiaro intenso,il labbro superiore è diventato un più corposo rendendo le mie labbra sottili e carnose insieme e devo dire che sono diventata una bella donna che per quanto tormentata dal passato che mi affligge e per le cicatrici che ho sul corpo corposo e un minuto gli uomini del Vallo mi guardano con interesse e desiderio facendo inervosire non poco Artù che ormai da anni guarda con fastidio tutti gli uomini che si girano a guardarmi...ormai non capisco più niente, non capisco più cosa sono per lui e le mie speranze per un noi è ritornato a farsi sentire, quello che mi appare strano è che Dagonet e Elynor si considerano fratelli anche se non sono di sangue e noto che anche lui guarda in cagnesco tutti gli uomini che li ronzano attorno ma non quanto Artù, per questo motivo mi lascia perplessa questo suo comportamento.
Le cose tra me ed Elynor si sono del tutto sistemate e la separazione è completamente dimenticata ed ho scoperto come mai passa tanto tempo con Dag,è un ragazzo dolce e per bene che non farebbe del male a una mosca anche se ha un corpo alto e muscoloso da incutere paura ma infondo lui è un pezzo di pane e se può evitare di uccidere prende una strada alternativa,anche le cose tra me e Artù sono migliorate e sta tenendo fede alla promessa fatta quindici anni fa e se è per questo anche io e siamo uniti più che mai, combattiamo fianco a fianco proteggendoci a vicenda e al Vallo passiamo molto tempo insieme e questo mi rende felice.
Elynor è diventata una bella donna e al seguito ha un sacco di uomini che la guardano ma lei ha occhi solo per una persona:Lancillotto, le cose tra loro all'inizio non era delle migliori perché si detestavano ma dopo quello che è successo a mia sorella il suo comportamento nei suoi confronti è completamente cambiato, quando lo scoprì era furioso e fu lui stesso a mettere la parola fine alla vita di quel verme, da allora hanno passato molto tempo insieme e sono molto uniti ma abbiamo appreso che il nostro amico è un donnaiolo quindi Dag ha come dire, vietato, a Elynor di pensare a lui oltre all'amicizia per non vederla soffrire per il suo comportamento,Elynor ha fatto amicizia anche Tristano che stranamente si lascia andare con lei perché di solito è un uomo solitario ma a quanto pare con lei si sbottona a parlare avendo sempre argomenti su cui discutere, chi lo capisce è bravo.
Owen è diventato un bel ragazzo e assomiglia molto al fratello, non solo fisicamente ma anche di personalità, è un ragazzo dolce e gentile, ti resta fedele fino in fondo e puoi prenderlo a bastonate tutto il giorno perché lui non si lascia abbattere ed è una delle rocce del gruppo, è diventato un grande amico per me fin da subito perché le cose te le dice in faccia senza giri di parole e preferisce dire la verità che dirti una bugia, dopo aver combattuto queste dure battaglie è diventato un combattente forte e tenace e non si tira indietro davanti a una sfida anche se questo può costargli la vita, è molto legato a Galahad con cui passa molto tempo insieme e sono due ragazzi giocherelloni che adorano fare scherzi a Bors che detesta, puoi dirgli di tutto ma rimane una persona coraggiosa e fedele che per niente al mondo ti tradirebbe.
Galahad come il fratello è diventato un bel ragazzo, è gentile e altruista, adora fare scherzi e a tutte qualità che lo rendono un ottimo partito ma quando si arrabbia o gli fai un torto ti porta rancore finché non gli si sbolla l'arrabbiatura e l'unico che può calmarlo è Owen che sa come prenderlo.
Bors è diventato ancora più grosso di quando era adolescente, si è rasato i capelli rendendoli corti, il suo caratteraccio burbero non gli è sparito negli anni ma è un uomo leale pronto a combattere al tuo fianco, è un tantino "maialino" in tutti i sensi e ha un ottimo senso dell'umorismo, in questi quindici anni è successa una cosa che non ci saremo mai aspettati: si è innamorato di una donna del Vallo di nome Vanora Beirne con cui ha fatto undici figli ed è un ottimo padre e compagno, chi l'avrebbe mai detto.
Tristano si è lasciato crescere la frangia e come ho detto è un tipo solitario che li piace andare in avanscoperta con Tucker e fare il lancio con i cartelli insieme a Galahad e Owen, l'unica cosa che non ci piace è la sua voglia di morire gloriosamente in battaglia e si cimenta sempre in sfide pericolose che lo porterebbero alla morte se non ci sta attento.
Galvano si è lasciato crescere i capelli fino a farli arrivare al petto e a quanto pare alle donne piace quindi lui ci va a nozze, come Lancillotto è un tantino donnaiolo ma vuole conquistare una donna che si trova al Vallo di cui io non so il nome, tralasciando questo particolare è un ragazzo dolce e sensibile ma è molto silenzioso e prima di lanciarsi a capofitto ragiona su come fare, questo lo rende un ottimo stratega e combattente.
Lancillotto è diventato un bel ragazzo ed è stato e continua ad essere un amico prezioso per me e Artù e ci è stato a fianco ogni momento che abbiamo passato al Vallo, è valoroso,gentile e spiritoso, lo trovo un uomo cupo e triste ma so che il motivo sono questi maledetti combattimenti e la lontananza dalla sua famiglia in Sarmazia anche se in questi ultimi mesi si è tirato un po' su, forse sapendo del suo imminente ritorno a casa, in questi anni si è circondato di donne ma so che prova dei sentimenti per mia sorella ma non gli rivela, cosa che Elynor sarebbe felice, non so se sia per Dag o perché magari non si sente all'altezza ma non gli dice niente e non gli fa capire niente, questo rende mia sorella triste.
Artù è diventato un bel uomo di cui sono innamorata follemente da anni ormai ed ha un grande fascino che attrae le altre donne del Vallo rendendomi gelosissima e infastidita ma a quanto pare a lui non importa niente di loro e questo mi rende, anche se egoisticamente, felice...lui è mio streghe, è diventato un uomo di sani principi che lo rende un uomo per bene, è un idealista e lo ammiro per questo e continuerò ad esserlo, si preoccupa sempre del nostro benessere e la sua prima preoccupazione in battaglia è la nostra incolumità, preferirebbe morire lui che vedere uno di noi cadere gloriosamente in battaglia, ci difende dagli ufficiali romani a spada tratta anche se questo gli costa litigi con loro, ha un unico desiderio quando tutto questo sarà finito: andare a Roma e vuole che vada con lui, sono titubante: un lato di me vorrebbe seguirlo perché non voglio lasciarlo ma l'altro lato di me non vuole lasciare Elynor dopo tutti gli anni passati a crederla morta ma so che nemmeno lei vuole lasciare Dagonet e poi la Sarmazia nemmeno c'è la ricordiamo, è una terra che ormai c'è estranea e non ho più niente li, la mia famiglia è tutta qui.
La nostra ultima missione è proteggere e portare al Vallo di Adriano il portavoce del papa: il Vescovo Germanius e sarà colui che a fine missione ci consegnerà le lettere di congedo, lettere che ci daranno la libertà e fare le nostre scelte per il futuro senza qualcuno che ti obbliga a prenderle per lui, non vedo l'ora di assaporarla e di certo non voglio che al Vescovo Germanius capiti qualcosa se no "ciao" alla libertà.
Ormai cavalchiamo da quasi tre ore dalla nostra partenza dal Vallo e Gwyneth comincia ad essere stanca ma freme per combattere diversamente da me che mi preoccupo per l'incolumità dei miei compagni ma determinata quanto lei ha finire questa missione e poi avere la pace che meritiamo.
Ad un certo punto mentre cavalco tranquilla di fianco ad Artù lui mi chiese riportandomi alla realtà
-Tutto bene Yve?-.
-Cosa? Si tutto bene non preoccuparti-.
-Sicura?-.
-Si, perché questa domanda?-.
-Eri assente-.
-Scusami, stavo solo pensando-.
-A cosa se posso chiedere?-.
-A quando tutto questo finirà, sono felice di essere una donna libera e sono stanca di combattere per una causa che non è mia e credo che per tutti quanti noi sia così-.
-Anche io non vedo l'ora che tutto questo sia finito, voglio stare in pace-.
-Te lo meriti Artù più di qualche altro Comandante Romano-.
-Ve la meritate anche voi questa pace più di me-.
-Ce la meritiamo entrambi-.
Lui mi sorrise dolcemente e poi continuò -Allora hai deciso?-.
-Deciso cosa?-.
-Se verrai con me a Roma-.
-Oh! Giusto a Roma- ci avevo pensato molto in questi giorni da quando me lo chiese ed ero arrivata alla conclusione che non potevo lasciarlo e se volevo avere una chance con lui non potevo perderla e poi la sera prima Elynor mi ha comunicato la sua decisione di seguire Dagonet in Sarmazia e restare con la famiglia adottiva e quindi mi aveva chiesto di venire con loro però gli comunicai la mia decisione e lei all'inizio ci rimase un po' male ma capì il legame che avevo con Artù quindi fu felice delle mia decisione, dopo queste mie riflessioni dissi -Ci ho pensato e molto a lungo e alla fine ho deciso -.
-Bene...la decisione quindi è?-.
Gli sorrisi e risposi -Verrò con te a Roma-.
A queste parole nel suo viso si fece largo un sorriso raggiante e disse -Sono felice che tu abbia deciso di stare con me anche a Roma-.
-Come potevo abbandonarti Artù dopo tutti questi anni passati insieme -.
-Avevo dei dubbi su una tua eventuale risposta affermativa-.
-Perché?-.
-Per Elynor-.
-Elynor? Che centra mia sorella -.
-Per l'appuntamento, è tua sorella ed ero sicuro che saresti andata con lei in Sarmazia -.
-Per andare dove in Sarmazia, non ho più niente li che si possa chiamare casa o famiglia, la mia casa e la mia famiglia è dove ci sei tu e gli altri-.
Lui mi sorrise rassicurante e chiese -Tua sorella c'è rimasta male della tua decisione di seguirmi?-.
-All'inizio si ma poi ha compreso e poi lei seguirà Dagonet in Sarmazia dalla sua famiglia adottiva e io sarei di troppo-.
-Quindi ritorneranno in Sarmazia?-.
-Da come mi hanno detto si, poi non so se è vero o sono parole dette al momento- ad un certo abbassai gli occhi e Artù accorgendosene chiese -C'è altro che ti turba vero Yvaine?-.
Lo guardai e annuì -Qui sanno che siamo legati da una profonda amicizia ma li a Roma?-.
-In che senso? Non ti sto seguendo Yve-.
-Nel senso che potrebbero prenderci per marito e moglie e poi non so se è acconsentito che due persone non sposate abitino insieme come tu hai progettato-.
-A me non importa quel che pensano Yvaine-.
-Nemmeno a me però ne va a discapito la tua reputazione-.
-Bè io non ti lascio e se per stare insieme ti devo sposare così sia-.
A quelle parole mi si fermò il respiro, ha detto veramente quelle parole?.
Per appurare che non sono pazza o che abbia sentito male chiesi -Lo faresti sul serio?-.
Lui mi guardò un po' arrossito in viso e rispose -Certo che lo farei, qualunque uomo sarebbe fortunato ad averti accanto Yve e se così dovesse andare sarei fortunato ad averti accanto e mi prenderò cura di te-.
Credo che se la situazione fosse diversa sarei svenuta per queste parole, stava parlando di sposarmi se quegli imbecilli dei Romani dovessero rompere le così dette scatole per la nostra coabitazione senza essere sposati e per di più sarebbe fortunato con me al suo fianco...mi sto scogliendo, Artù che mi dici!.
Prima che potessi rispondere la voce di Owen interruppe la conversazione -Ecco la carovana!- e a queste parole spronammo i nostro cavalli ad aumentare il passo.
Quanto arrivammo in cima a una piccola collina vedemmo la carovana uscire dal boschetto e ora stava proseguendo placidamente accostando un ruscello con l'acqua limpida come uno specchio e Tristano guardando la carovana disse -Ecco il vostro salvacondotto per Roma-.
Io lo guardai -Vostro?-.
Lui contraccambiò lo sguardo -Si, tu e Artù non volete andare a Roma?-.
-Si ma come lo sai?-.
-Elynor-.
-Cosa? Te l'ha detto?-.
-Si-.
A quell'affermazione fulminai mia sorella con lo sguardo e dissi -Ely!-.
-Che c'è? Prima o poi avresti messo a corrente la squadra-.
-Si ma avrei voluto farlo io-.
Lei alzò le mani in segno di resa e disse -Scusa Yve-.
La guardai con la sopracciglia destra alzata -Okey, non riesco ad essere arrabbiata tanto con te sorellina-.
Lancillotto che era di fianco a lei disse -Nessuno ci riesce Yve-.
Elynor lo guardò arrossendo e disse -Chi meglio di te mi conosce-.
La voce di Dagonet li interruppe -Bè ci sarebbe qualcun'altro che ti conosce più di lui e sarebbe il tuo caro fratellone-.
Lei lo guardò sorridente e disse -Hai pienamente ragione caro fratello -.
Lui sorrise soddisfatto e Lancillotto ridacchiò e disse -Qualcosa ti infastidisce Dag? Forse perché a pensato subito a me?-.
Dagonet lo fulminò con lo sguardo e rispose -Io?Geloso?Di te? Non farmi ridere...Lancy-.
A quel soprannome ridemmo e Lancillotto divenne rosso in faccia per l'imbarazzo e disse -Come mi hai chiamato?-
-Lancy-.
-Tu prova di nuovo a chiamarmi così e la tua lingua potrebbe accidentalmente sparirti-.
-Uhh! Che minaccia, smetterò quando tu smetterai di usare le donne come se fossero giocattoli e questo non succederà mai-.
Lancillotto non rispose a questa affermazione segno che Dag ci aveva azzeccato e queste mie parole furono concretizzate da Galvano -Come pensavamo tutti- sorrise e continuò -Come promesso la carrozza del Vescovo-.
Galahad sorrise sotto la barba un po' folta -La libertà Bors-.
Lui fece il verso di quando ti piace qualcosa che mangi e disse-Ha un sapore delizioso-.
Owen rise e disse -Non mi sorprende, tu mangi qualsiasi cosa che è commestibile-.
A quella battuta ridemmo tutti tranne Artù che era serio e guardava la foresta al di là del ruscello con una attenzione che li vedevo in viso quando crede che ci sia una imboscata, gli passai una mano destra sul braccio in una carezza lieve per avere la sua attenzione ma invece di posare gli occhi su di me giró lievemente la testa quindi chiesi -Cosa c'è Artù?-.
-Ho una brutta sensazione-.
-Se tipo?-.
-Un imboscata-.
Ispezionai il luogo e dissi -Devo dire che è un posto ideale per un imboscata ma di chi?- prima che rispondesse sentimmo delle grida e tutti noi riportammo l'attenzione sulla carovana e vedemmo che era sotto attacco e ad un certo punto Tristano esclamò -Artù! Guarda!-.
Guardammo meglio e vedemmo che gli attentatori erano uomini e donne dipinti di blu armati di archi e scure e li riconobbi ma fu Artù a concretizzare il mio pensiero -Woad- ci scambiamo un occhiata e mormorò nella mia direzione -Non li vedevo da un po', non aver pietà di loro Yve-.
Entrambi eravamo ancora arrabbiati per quello che hanno fatto a nostra madre e di certo non abbiamo dimenticato quell'atto compiuto quindi lo guardai decisa e dissi -Contaci-.
Ad un certo punto Artù estrasse Excalibur dal fodero della spada che era appesa sulla sella e gridò
-Miei Cavalieri seguitemi!- e detto questo io estrassi Coraticum mentre gli altri estrassero le loro e dopo aver gridato galoppammo giù dalla collina falciando gli Woad che ci paravano davanti e affiancammo i romani sopravissuti al l'imboscata.
Non so da quanto combattevo ma decisi di scendere da cavallo e combattere a terra come molti dei miei compagni: Elynor combatteva come una tigre e falciava gli Woad con la sua spada e il suo pugnale stretti entrambi sulle sue mani che per la forza di stringerli era bianca; Owen combatteva spalla a spalla con Galahad e lui mulinava il suo spadone in aria falciando il nemico che si avvicinavano troppo a loro mentre Galahad usava la sua inseparabile balestra per abbatterli da lontano; Bors stava combattendo come una furia con i suoi strani pugnali che portava sempre con se ed era mandido di sudore e sporco di sangue Woad;Galvano impugnava la sua mazza chiodata e uccideva qualunque Woad che stava tra lui e la carrozza presa sotto attacco da frecce; Lancillotto impugnava le sue due spade e disarmò un Woad che stava attaccando Elynor alle spalle e lo decapitò senza che minima esitazione e delle gocce di sangue gli finirono in faccia ma non se ne curò e si mise spalla a spalla con Elynor per proteggerla da eventuali attacchi, gli unici che erano a cavallo erano Artù,Tristano e Dagonet: Tristano correva in mezzo al campo di battaglia con l'arco in mano cercando di abbattere gli arcieri Woad nascosti tra gli alberi che tempestavano la carrozza di frecce ma molti vedendo i suoi compagni caduti per mano sua smisero di attaccare per non fare la stessa fine; Dagonet vedendo due Woad che volevano attaccare Elynor e Lancillotto alle spalle corse verso di loro a tutta velocità e quando arrivò da loro saltò adesso agli Woad per poi finire tutti e tre in mezzo al fiume e dopo un po' di resistenza Dagonet gli uccise con il suo spadone e si unì ad Elynor e Lancillotto che erano felici del suo intervento repentino; Artù dopo un altro di combattimento a cavallo scese e si mise spalla a spalla con me abbattendo più nemici che poteva con Excalibur e disse -Ti guardo le spalle Yvaine-.
Sorrisi abbattendo un Woad con Coraticum e dissi -E io guardo le tue Artorius-.
Rise e disse -Da quanto non sentivo questo nome-.
-Da una vita- e detto questo combattemmo fianco a fianco fino a che Artù non salvò Galvano da un attacco alle spalle e con lui si avviò verso la carrozza ma a quanto pare senza successo perché nuovi Woad sbucavano fuori da chi sa dove ingaggiando battaglia con i due cavalieri.
Combattevo con Coraticum e il mio scudo senza sosta quando sentì Artù urlare -Yve!-.
Non feci in tempo a girarmi che Artù e di fianco a me con la spada tesa verso qualcuno e solo quando mi girai vidi che era tesa sotto una gola di uno Woad che non potendo far niente lasciò la sua scure e si inginocchiò con le braccia in segno di resa, Artù aveva uno sguardo pieno di collera e disse con una voce altrettanto arrabbiata
-Non osare toccarla! Voi uomini senza cuore mi avete portato via già una cosa che contava per me, non porterete via anche lei!-.
Il Woad ci guardò con disgusto ma non disse niente, in quel momento vidi avvicinarsi a noi Elynor,Lancillotto e Owen che guardavano la scena attentamente sempre con le loro armi in mano pronti ad intervenire in caso di una sua mossa contro di noi.
Artù sempre alterato chiese -Come mai Merlino vi manda così a Sud del Vallo?-.
A quella domanda lui parlò nella lingua nativa che nessuno di noi cavalieri comprendeva quindi non sapevamo se aveva risposto ma a giudicare dal tono no quindi Artù continuò -Prendi la scure-.
L'uomo lo guardò con sfida e superiorità ma così facendo costrinse Artù a ripetere -Prendi la scure-.
Questa volta il Woad esegui l'ordine e Artù scrutò con il suo sguardo attento la foresta e si soffermó in un punto tra gli alberi e poi riportò la sua attenzione sul Woad e abbassò Excalibur per poi andarsene verso la carrozza a gran carriera e dopo aver guardato l'uomo scappare verso la foresta seguì Artù insieme a Elynor,Lancillotto e Owen.
Il campo un tempo verde era ricoperto di cadaveri Woad e romani e per fortuna nessuno dei cavalieri era rimasto ferito o caduto nella nostra ultima battaglia e di questo non posso che esserne grata, mentre camminavo notai che Galahad era risalito a cavallo come Dagonet e si erano messi a parlare con Tristano mentre Bors e Galvano stavano prendendo in giro un uomo che pregava il suo Dio, sicuramente era cristiano, e quando finirono Galvano si uni agli altri a cavallo e Bors si avvicinò ad Artù che aveva raggiunto la carrozza e scostò la tenda di velluto nera e disse -E' morto stecchito-.
Quando gli raggiunsi guardai anche io dentro la carrozza e vidi un uomo pelato con una freccia che gli trapassava la tempia e dissi
-Maledizione!-.
Ad un certo punto Artù disse -Questo non è il Vescovo- a queste parole la speranza ritornò a farsi sentire, non che mi importasse se quel Romano moriva ma era l'unico che poteva darci la libertà quindi speravo per quello.
Artù si allontanò dalla carrozza e percorse la fila appena formata dai romani a cavallo con uno sguardo indagatore e poi si fermò davanti a un generale romano ed instintivamente io, Elynor, Lancillotto e Owen estraemmo le armi pronti a difendere il nostro Comandante ma il generale esclamò
-Cessate!-.
Artù ci fece cenno di deporre le armi e noi eseguimmo l'ordine, poi il romano disse -Artù! Artorius Castus, simile in tutto a tuo padre- Artù sorrise a sentire nominare il padre e il romano continuò -L'ultima volta che ti ho visto eri un bambino- poi mi guardò e disse
-Lei deve essere la bambina che era con te quando una volta vi venni a trovare-.
Artù si voltò a guardarmi e disse
-Infatti signore, lei è Yvaine Atkins mia sorella e migliore amica-.
-Sorella? Non sapevo che Honora avesse avuto un altra figlia- forse non si accorse che avevo il cognome diverso e infatti Artù disse -E' mia sorella adottiva, mio padre la prese con se quando i Sassoni massacrarono la sua famiglia e da allora è rimasta con noi, lei e sua sorella sono le uniche femmine tra i cavalieri-.
-Già ho sentito di due donne tra i cavalieri- poi mi guardò sorridendo e disse -E' un piacere conoscervi signorina Atkins-.
Mi sforzai di sorridere anche io e dissi
-Il piacere è mio-.
Calò il silenzio nel campo di battaglia e fu rotto da Artù che disse -Vescovo Germanius! Benvenuto in Britannia- credo di aver sgranato gli occhi perché vedevo che Elynor mi guardava sorridendo, quel romano era il Vescovo? Porca miseria! Perché si trovava lì? Questa domanda mi fu data risposta da Artù che disse -Vedo che le vostre astuzie militari sono ancora utili, lo stratagemma ha funzionato-.
Germanius sorrise e disse -Sono trucchi di una vecchia volpe -rise e continuò guardando tutti i cavalieri, compresi Elynor, Lancillotto e Owen che erano saluti a cavallo con gli altri, che erano in fila di fianco alla carrozza e disse - E questi sono i famosi cavalieri sarmati di cui abbiamo sentito parlare a Roma- nessuno dei miei amici fece un cenno di saluto a Germanius e posso comprendere il loro risentimento.
Germanius scese da cavallo e avviandosi alla carrozza disse
-Credevo che i Woad controllassero le terre a Nord del Vallo-.
Io e Artù lo seguimmo e quest'ultimo rispose -E' così ma a volte si spingono a Sud, la notizia del ritiro di Roma poi non fa altro che renderli più sfrontati-.
Io dissi -Questa loro sfrontataggine costa loro molto cara, se non hanno imparato in tutti questi anni a stare lontani dagli affari di Roma non so come facciano a capirlo-.
Germanius mi guardò e disse -Sono barbari signorina Atkins e per di più pagani- questa ultima frase causò un certo fastidio hai cavalieri ma non fecero niente per farlo capire, io credo in entrambe le religioni essendo cresciuta tra una famiglia romana quindi non mi crea fastidio,non molto almeno.
Germanius chiese arrivato davanti hai cavalieri -Woad?-.
Galvano con la sua faccia seria rispose -Britanni ribelli che odiano Roma-.
Galahad rincarò la dose -Gente che rivuole la propria terra- e Owen aggiunse -E la propria libertà-.
Germanius ignorando queste ultime parole chiese -Chi li comanda?-.
Lancillotto rispose -Si chiama Merlino, ha la fama di essere un potente mago-.
Elynor come Owen aggiunse -Ma non si fa mai vedere durante gli attacchi quindi non si sa preticamente niente di lui tranne il nome-.
Io intanto risalì su Gwyneth e mi posizionai vicino a Ely e Lancillotto mentre Artù ordinò -Tristano vai! Controlla che la strada sia sicura- Tristano annuì e con Tucker galoppò verso la strada che percorreremo per andare in perlustrazione, quando scomparì dalla vista Artù continuò
-Non abbiate timore Vescovo, noi vi proteggeremo-.
Germanius salì sulla carrozza e prima di chiudersi la tenda disse con un sorriso odioso in faccia -Lo so, non ne dubito comandante, non ne dubito- e detto questo chiuse la tenda e pensai che era un romano avido e malvagio, pensava che tutto lì fosse dovuto...I romani sono tutti uguali, quando anche Artù risalì a cavallo la carovana con noi cavalieri in testa ripartì in direzione del Vallo di Adriano.
Stavamo percorrendo le mura del Vallo ed io ero di fianco ad Artù che non ha detto una parola per tutto il tragitto ma lo stato di silenzio fu rotto da Galahad -Non mi piace quel romano, è venuto per congedarci e allora ci dia i nostri permessi e basta-.
Io dissi -Parole sante amico mio-.
Galvano che era con lui, Owen e Bors disse -Quella è la tua faccia contenta?-.
A quelle parole noi tre ridemmo e Owen disse -Ecco il mio fratellino pessimista, dovresti essere contento diamine domani saremo liberi-.
Galvano continuò -Galahad ancora non conosci i romani, senza una cerimonia non si grattano nemmeno il culo-.
Dopo un altra risata Bors disse -Già! Perché non lo ammazzi e il tuo congedo non lo prendi da te-.
-Non uccido per puro gusto come fa qualcuno-.
Tristano che si era avvicinato a loro disse -Bè provaci una volta o l'altra, magari ti piace-.
Bors disse -C'è l'hai nel sangue, fa parte di te-.
Galahad disse con convinzione -No no no, da domani tutto questo sarà solo un brutto ricordo-.
Bors lo canzonò -Ooh!-.
Decisi di intervenire -Ragazzi lasciate in pace il povero Galahad-.
Il diretto interessato disse -Grazie Yve-.
Mi voltai,gli sorrisi e dissi -Owen dovresti consolare tuo fratello, è al quanto abbattuto-.
-Ricevuto-.
Galvano rise e disse -Ho riflettuto spesso su come sarebbe stato tornato a casa, cosa farò? Per Galahad è diverso, io ho vissuto questa vita più a lungo dell'altra, altro che casa neanche me la ricordo-.
Bors annuì e disse -Bè io invece me la ricordo fa freddo la giù, tutti i miei amici saranno morti e poi qui ho almeno che ne so, una dozzina di figli...-.
Galvano lo interruppe -Undici-.
-Dammi retta, quando i romani se ne andranno comanderemo noi questo posto, io diventerò governatore del mio villaggio e Dagonet ed Elynor saranno le mie guardie del corpo e baciachiappe reali non è vero ragazzi?-.
Dag lo guardò soltanto ma Elynor disse -Contaci Bors proteggeremo te e le tue chiappe reali-.
Lui rise e disse - Così ti voglio Ely- e anche lei rise.
Dopo queste risate Galvano disse -La prima cosa che farò tornato a casa è trovarmi una donna sarmata da sposare-.
Bors lo guardò di traverso e disse -Una bella donna sarmata? Ma perché credi che ce ne siamo andati da quel posto uhm!-.
Io intervenni -Galvano non volevi corteggiare una donna di cui ti sei invaghito al Vallo?-.
Owen chiese -Da quando in qua c'è una ragazza nel cuore di Galvano?-.
Il diretto interessato disse -Owen guarda che non ho il cuore di pietra sai! Si c'è una ragazza ma non so se ricambia-.
Owen chiese -Questa famosa ragazza ha un nome?-.
-Si ma non dico niente-.
-Galvano! Me lo devi-.
-E perché mai?-.
Owen lo guardò male ma rispose
-Perché ti ho salvato la pellaccia un sacco di volte-.
-E ti ringrazio ma non te lo dico lo stesso-.
-Te ne pentirai-.
Io risi e dissi -Comunque Galvano lei ricambia-.
-Veramente?-.
-Oh si-.
-Allora sono a cavallo-.
Una voce familiare entrò nella conversazione -Sei a cavallo Galvano-.
-Spiritoso Lancillotto, sul serio-.
-Lo so-.
Garai la testa e lo vidi che si era avvicinato al trio e Bors chiese -E tu Lancillotto? Quali sono i tuoi progetti-.
Con la coda dell'occhio lo vidi che guardava Elynor e lei non se ne accorse perché parlava con Dagonet e Tristano e quando tornò a guardare Bors rispose -Bè se la donna di Galvano fosse bella quanto dice lui penso che passerei molto tempo a casa sua-.
A quelle parole Bors rise mentre io pensai che era sempre il solito e perdeva tempo a fare il galletto quando ha mia sorella che aspetta soltanto di averlo tutto per se...cretino.
Quando Bors smise di ridere continuò
-Sua moglie sarebbe grata della compagnia-.
Galvano disse -Capisco e io dove sarei?-.
Lancillotto gli fece un ghigno e rispose
-A domandarti perché devi la fortuna che i tuoi figli assomiglino a me-.
Bors rise e Galvano disse -Prima o dopo averti colpito con la mia ascia?- a questo punto Bors non resistette più e si mise a ridere a crepapelle e nessuno riuscirà a fermarlo, quando anche io fini di ridete dissi -Credo che anche Elynor ti aiuterebbe volentieri Galvano- poi gridai -Non è vero Ely?-.
-Si ho già la mia spada pronta e affilata all'uso-.
Lancillotto chiese -Perché Elynor dovrebbe aiutare Galvano?-.
Io dissi -Se fossi intelligente amico mio lo capiresti-.
Nell'aria si diffuse lo stridio di un falco e capì che si trattava di Tucker ed ebbi ragione perché si posò sul braccio sinistro di Tristano che disse -Dove sei stato è? Dove sei stato?- sorrisi, Tristano tratta il suo amato falco come se fosse una persona e adirittura come un figlio, penso che a volte siano meglio gli animali degli uomini perché sono innocenti e non hanno a che fare con la cattiveria umana.
Fui svegliata dalle mie riflessioni da Artù che disse -Yvaine stai bene?-.
Lo guardai e dissi -Si perché me lo chiedi?-.
-Il Woad non ti ha ferito vero?-.
Scossi la testa -Non mi ha fatto niente grazie a te Artù-.
Fece un lieve sorriso e chiesi -Cos'è quel muso lungo?-.
-Mi dispiace-.
-Per cosa? -.
- Hai passato tutto il viaggio con me che facevo scena muta e mi dispiace-.
-Non devi preoccuparti Artù era più che giustificato il tuo silenzio, i ricordi ti perseguitano ancora vero?-.
Annuì e disse -Temevo di perdere anche te-.
-Ehi!Oggi è l'ultima volta che siamo in pericolo di vita e tu hai compiuto il tuo dovere, ci hai portati qui sani e salvi-.
-Non tutti-.
-Lo so e so che le loro morti ti tormentano ma gli abbiamo onorati, non sentirti in colpa-.
-Se tu fossi morta non so che cosa avrei fatto-.
-Non è successo e domani saremo in viaggio per Roma-.
Lui mi guardò sorridendo -Ancora decisa a seguirmi?-.
-Certo che si, non ti ho mai abbandonato e non comincerò adesso-.
Lui mi accarezzò la guancia destra che mi provocò un brivido lungo la schiena e disse sorridendomi -Grazie Yve-.
-Per cosa?-.
-Per tutto, di essermi stata sempre accanto,anche quando la situazione era difficile tu ci sei sempre stata per me-.
Anche io gli accarezzai la guancia sinistra, un gesto coraggioso da me, e dissi -E tu ci sei stato per me e poi non ci siamo fatti una promessa?-.
-Giusto ma indipendentemente da quella tu mi sei stata a fianco senza vacillare per tutti questi anni e di questo ti ringrazio Yvaine-.
Gli sorrisi e dissi -Di nulla è questo che fanno i fratelli no?- pensai "Anche per l'uomo che ami".
Ad un certo punto di fianco a me si materializzò Lancillotto che chiese
-Cosa farai Artù quando sarai alla tua amata Roma?-.
Artù gli sorrise e rispose -Ringrazierò Dio di essere sopravissuto per vederla e poi prendermi cura di Yvaine-.
Lancillotto mi guardò e chiese -Hai deciso di andare con lui? Non torni con noi?-.
Scossi la testa -Voglio seguire Artù a Roma e poi in Sarmazia non c'è niente per me, solo dolore-.
-Bè hai Elynor, non pensi a lei?-.
-Lancillotto è già tutto risolto, lei andrà con Dagonet e io con Artù-.
-Se sei felice tu Yve- ad un certo punto si mise a ridere e poi disse -Tu e il tuo Dio! Mi preoccupi-.
Anche Artù rise e poi disse -Ho voglia di pace Lancillotto ne ho abbastanza-.
Io dissi -A chi lo dici-.
Artù continuò -Vieni a trovarci-.
Lancillotto scosse la testa e disse -Ah!-.
Artù non badando a le sue lamtele continuò -È una città magnifica: ordianata, civilizzata, progredita-.
Lancillotto ridendo sotto i baffi disse
-Culla di sciocchi presuntuosi-.
Artù lo guardò e disse -Le menti più eccelse dell'Impero si sono riunite in quel posto sacro per insegnare agli uomini ad essere liberi-.
Lancillotto si sporse verso di lui e disse -E le donne?- a quel punto tutti tre ci mettemmo a ridere e poi dissi
-Lancillotto sei proprio incoreggibile-.
Lui mi guardò e disse -Che ci vuoi fare Yve, è il potere del mio fascino-.
Artù disse -Ma smettila!-.
Arrivati al grande portone di legno all'entrata del Vallo di Adriano si aprì con grandi cigolii segno che il legno era ormai vecchio e arrivammo alla piazza dove si trovavano le scuderie e i nostri alloggi e trovammo ad attenderci Jols, il nostro scudiero e amico,che prese le redini dei nostri due cavalli e disse
-Artù- poi mi guardò -Yvaine- gli sorrisi e dissi -Ciao Jols-.
Tutti quanti scendemmo da cavallo ed attendemmo che il Vescovo Germanius scendesse dalla carrozza e poi quando si decise a scendere e fare il "saluto romano" Artù disse -Vescovo vi prego, il mio alloggio è a vostra disposizione-.
Quando passò davanti a lui gli sorrise e disse -Ah si! Devo proprio riposare- detto questo scomparì dalla nostra vista e noi cavalieri potemmo finalmente stare tranquilli e organizzare una grande festa per, ovviamente, festeggiare il nostro imminente congedo dall'Impero Romano.
Dovrei essere felice e sollevata a questa notizia ma mentre guardavo Bors che riabbracciava la sua famiglia mi sentivo che le cose per noi cavalieri si stava mettendo male e che i guai erano appena iniziati...spero tanto di sbagliarmi.

King Arthur: The Knights of the Round Table.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon