Capitolo sette | I want you to want me again

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Sono in preda all'ansia. Sto tremando. Ho la gola secca.
Mi affretto a pulire gli occhiali e li sistemo nuovamente sul naso.
Dannazione.
Olly dovrebbe essere già qui, eppure non c'è. Che non mi voglia più rivedere? Oddio, spero di no...
Ok, devo calmarmi.
Resto seduto al tavolo a tormentarmi le mani fredde e sudate mentre attendo febbrilmente l'arrivo del mio amico. Abbiamo deciso di ricominciare tutto da capo, cercando di dimenticare ciò che è successo e di ristabilire un rapporto d'amicizia. Eccolo che arriva, è appena entrato dalla porta.
Woah... È stupendo! Avvolto nella sua felpa da università americana bordeaux, con un paio di pantaloni neri e le Vans, è la cosa più bella del mondo.
Ma cosa sto dicendo?! Noi abbiamo rotto, devo smetterla.
«Heilà Ezra!» mi saluta agitando la mano per poi infilarla nella tasca della giacca.
«Olly, sei... Sei fantastico...» balbetto, rimproverandomi mentalmente per la figura che sto facendo.
«Ma non come te» lo vedo arrossire. Che tenero. Si siede sulla sedia davanti a me e incrocia le gambe sotto al tavolo.
«Che cos'hai combinato mentre non c'ero, questo mese?» domando mettendo in silenzioso il telefono. Stasera non ci disturberà nessuno «Giusto per curiosità»
«Oh. Io, ecco, ho semplicemente continuato a lavorare» abbassa lo sguardo sulla tovaglietta e disegna piccoli cerchi con l'indice «Sono stato parecchio male senza di te...»
«Anch'io» allungo il braccio e gli sfioro dolcemente la mano, provocando un debole fremito nel corpo di Oliver. Lui mi torna a fissare e sorride, adoro quando lo fa. È così bello...
«Quindi siamo di nuovo qui, eh? Da Byron?» si guarda intorno divertito. Io annuisco. L'ho scelto apposta.
Dopo cena ci incamminiamo verso casa sua e rimaniamo lì a parlare e divertirci. Mi mancava da morire la sua risata, la sua presenza.
«Sai, ho tanto immaginato questo momento» confessa Olly avvolgendo la tazza di the caldo con le mani infreddolite.
«Perché?»
«Avevo paura che non volessi più vedermi...»
«Avevo solo bisogno di una pausa, tutto qua» sorrido imbarazzato «Ero piuttosto sconvolto, eh?» ridacchio. Oliver beve un sorso della bevanda e mi sistema il ciuffo moro.
«Resta con me, stanotte» mormora prendendomi le mani. Io arrossisco di colpo e sento il mio petto in fiamme. Poi il tempo sembra rallentare.
Olly si allunga sul tavolo, infila le dita affusolate tra i miei capelli, e le nostre labbra si sfiorano. Rieccolo, quel sapore dolce e caldo...
No.
Non posso.
Il mio corpo è scosso da un tremito, mi allontano debolmente da lui.
È troppo presto anche se, cristo, tutto di me mi dice di farlo.
«Scusami, scusa...» si affretta a dire Oliver, tornando a sedersi sulla sedia. E di nuovo l'imbarazzo ci avvolge, soffocando tutto.
Ma io non voglio sentirmi così con lui.
«Non è colpa tua. Sono io che non sono pronto» dico a bassa voce, sprofondando nel rimorso. Perché è vero che non me la sento di imbarcarmi in una nuova relazione, ma voglio quel dannato bacio. Eccome se lo voglio...
«Quando sarai pronto tu, lo sarò anch'io» mi rassicura Olly abbozzando un sorriso.
Così, accetto la sua proposta: mi fermerò per la notte. Mi assicuro di avvisare Camille e Dorian, quindi mi infilo sotto le coperte.
«Ok Ez, devo dirti una cosa» il mio re mi raggiunge a letto armato del suo fidato Totoro e si siede con la schiena contro la testiera «Ricordi quella sera che sono tornato tardi, accompagnato da...» evita gentilmente di dire il nome, ma io ho intuito chi è il soggetto in questione «Beh... Ho fatto un provino»
«Serio?!» spalanco gli occhi.
«A-ah! E mi hanno accettato!» si porta le mani alla bocca per trattenere un urletto. Non ci posso credere!
«Wow! E quindi... Sei ufficialmente un cantante?»
«Di una band, Years & Years. Abbiamo già una data per il nostro primo concerto!» spalanca le braccia e sorride felice.
«Oh, Dio, wow! Devo esserci!» esclamo. Non riesco più a stare fermo. Finalmente Olly avrà la possibilità di mostrare alle persone il suo talento, che lui è troppo modesto per ammettere di avere.

Appena apro gli occhi vedo il viso di Oliver, così delicato e dolce. Sta ancora dormendo ed è terribilmente carino. Mi alzo piano, mi dirigo in cucina e arraffo i soliti biscotti, poi torno in camera e mi sistemo dietro di lui, entrambi rivolti nella stessa direzione.
Osservo a lungo la sua schiena, la sua pelle pallida, i suoi ricci perfetti. Il desiderio di toccarlo un'altra volta sta esplodendo dentro di me, ma so che non posso. Sospiro debolmente e continuo ad ammirare il suo corpo che si muove piano, a ritmo dei suoi respiri.
Ma non c'è la faccio.
Allungo una mano verso di lui e gli sfioro il profilo delle costole, della spina dorsale. È così magro...
Lo sento gemere nel sonno e rannicchiarsi come un gattino.
«Olly?» lo chiamo in un sussurro. Lui si volta assonnato, gli occhi ancora chiusi, e io mi protendo verso di lui. Oliver ha un sussulto, incredulo. Le nostre labbra si assaggiano a vicenda. È un bacio lungo e caldo, tanto agognato dal sottoscritto e forse anche dal mio amico. Sento l'eccitazione prendere il controllo della mia mente, ma cerco di non cedere.
Appena le nostre bocche si separano, Olly mi fissa confuso.
«Perché l'hai fatto?»
«Perché io ti amo, Olly Alexander!» sorrido «Forse l'ho capito soltanto adesso che sei la cosa più importante per me, che senza di te mi sento vuoto» gli accarezzo la guancia.
Il mio re si fa più vicino e mi abbraccia. Aveva gli occhi lucidi? Credo proprio di sì.
«Ti amo anch'io, Ezra. Fin dal primo momento che i miei occhi ti hanno incontrato» mi sussurra nell'incavo del collo, la voce rotta dal pianto.
Sento le sue mani delicate aggrapparsi a me come qualcuno si aggrappa alla sua ultima speranza di vita. Sorrido al pensiero, perché noi siamo la nostra speranza.

•| Don't leave me behind |•        [O.A.]Where stories live. Discover now