Capitolo due | I think I'm gonna make it worse

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«In bocca al lupo» mormoro accanto all'orecchio di Olly, stretti in un abbraccio «Non combinare casini»
«Ci proverò» sorride lui accarezzandomi i capelli scuri. Il suo profumo si espande dolcemente e io vorrei annegarci dentro.
Mi sento scemo. Insomma, il mio ragazzo sta soltanto affrontando il suo primo giorno di lavoro e io mi sento morire a dirgli un "ci vediamo dopo". Ho bisogno di sentirlo accanto a me, di baciarlo, di toccare quei riccioli morbidi... Ma dovrò aspettare.
«Ti porto a casa un sandwich, se vuoi» ridacchia puntandomi l'indice sul petto, mentre scuoto la testa divertito «Ora devo andare, però» e si incammina dopo avermi regalato un bacio.
Lo vedo allontanarsi ed aprire la porta del bar. Viene accolto da un ragazzo alto e slanciato, i capelli castani rasati di lato raccolti in un codino di pochi centimetri. Si stringono la mano e si allontanano parlottando.
Sospirando, mi infilo le mani in tasca e mi dirigo alla fermata del bus per andare al lavoro. Ho un nodo alla gola grande quanto il mio pugno, ma perché? Non lo so... Ad ogni modo, cerco di cacciarlo via il prima possibile.

Il mio primo giorno di lavoro è andato alla grande. Non ho avuto troppo da fare ma, essendo un novellino, mi hanno dovuto spiegare un paio di regole. Ammetto che è rilassante ordinare i libri per genere e autore, ho anche scoperto numerosi romanzi interessanti di cui ignoravo completamente l'esistenza. E poi adoro tutto ciò che riguarda la lettura. Andiamo, chi non sniffa i libri nuovi?!
Io stacco prima di Olly, quindi penso di passarlo a prendere e arrivo davanti al bar con qualche minuto di anticipo. Però non entro subito: resto ad osservarlo da fuori, attraverso la vetrata principale, mentre si sposta da un capo all'altro del caffè. Sembra così a suo agio...
Appena l'ultimo cliente si alza per pagare, mi sistemo il mio beanie bordeaux preferito sulla testa e faccio capolino nell'ingresso.
«Heilà!» saluto sorridente, facendo sobbalzare Olly che si porta una mano al petto e lancia un'imprecazione a denti stretti.
«Ho preso un accidente!» ride poi, correndo ad abbracciarmi. Rieccolo, il suo profumo unico.
«Era quello l'intento» sussurro trattenendomi dal baciarlo in pubblico.
«Lo sai che siamo chiusi, vero?»
«Oh, peccato... Avrei tanto voluto ordinare un frappè al gusto Olly Alexander» faccio il finto depresso. Lui mi tira un pugnetto degno di Stewie sulla guancia e mi prende per mano, conducendomi verso una figura dall'altra parte della stanza.
«Lui è Jeremy, il mio collega» dice indicando il ragazzo che ho intravisto questa mattina «Mi insegna ciò che devo sapere per lavorare qui»
«Felice di conoscerti. Olly mi ha parlato molto di te» mi saluta con una stretta di mano. Appena le nostre dita entrano in contatto, sento qualcosa ribollire nel mio petto. Non so a cosa sia dovuto, ma non mi piace granché.
Dopo una breve chiacchierata, il mio ragazzo ed io siamo già nella metro diretti vero casa. Non parlo molto durante il tragitto, ma Oliver pare non accorgersene e mi racconta per filo e per segno la sua giornata.
In pratica questo Jeremy è una specie di mentore che lo tiene d'occhio e lo aiuta nel lavoro. Non mi va troppo giù che qualcuno stia così appiccicato al mio fidanzato, ma sono solo colleghi e basta, no?
«E tu?» mi domanda, risvegliandomi dai pensieri.
«Eh?»
«Com'è andata la tua giornata!»
«Oh! Bene, bene...» rispondo distrattamente giochicchiando con i cordoni della felpa nera «Ho scoperto un paio di romanzi interessanti. Forse posso farmene dare un paio...»
«Ezra» mi interrompe Oliver. Io sollevo la testa e lo fisso in quegli occhi chiari, senza sapere cosa dire «Oggi ti comporti in modo strano, sei sicuro che vada tutto bene?» mi posa una mano calda sulla spalla.
No, non va affatto bene. Non so cosa mi prende. Sono arrabbiato e non so il perché. Sempre se c'è un motivo...
«Sono a posto, davvero» mento e sfodero il miglior sorriso finto che mi riesce. Non voglio rovinargli una giornata piacevole.

Durante i giorni successivi faccio una nuova conoscenza: alla piccola libreria dove lavoro è stato assunto un ragazzo più piccolo di me, un tale davvero singolare. Appena entra nella piccola bottega lo guardo di sottecchi, cercando di capire come si comporta.
Ha un ciuffo scompigliato di capelli rossicci che gli cade di lato e due profondi occhi verdi, un'anella al naso.
«Tu sei Ezra, dico bene?» si avvicina rivolgendomi un saluto finto militare «Io sono Dorian Stiles, piacere» e mi porge la mano, che stringo immediatamente.
«Ci conosciamo?» sono stupito dal fatto che sappia il mio nome.
«Beh, no a dire la verità. Mi sono informato prima di venire qui» ammette facendo spallucce. Non so se essere spaventato o divertito.
Abbiamo un sacco di tempo per conoscerci e mi ricredo in fretta. Dorian è davvero simpatico, a volte un po' pazzo, ma ha uno spiccato senso d'osservazione. È riuscito a capire la data di pubblicazione e la casa editrice di un libro osservandone solo il dorso! Magari è il pronipote di Sherlock Holmes...
Quando il mio turno finisce, mi precipito verso Starbucks ma, mentre sto per scendere alla fermata della metro, il mio telefono vibra.
"Ciao amore! Oggi mi porta a casa Jeremy, visto che abita nel quartiere accanto al nostro. Non ti dispiace, vero? È solo che non volevo disturbarti a fare della strada extra... A dopo!"
Appena termino di leggere il messaggio, non trovo più nessun pensiero sensato nella mia testa. Una rabbia sorda mi esplode nel petto e mi trattengo dal gettare il cellulare sotto il mezzo in corsa che mi sfreccia davanti.
Quel Jeremy non mi piace. Non so perché, non si dovrebbe giudicare una persona senza nemmeno conoscerla, ma il mio sesto senso non ha mai sbagliato.
Mai.
Prendo la metro successiva e arrivo a casa, nascondendo i miei sentimenti sotto un sorriso stanco.
Forse non è rabbia quello che sto provando. No, non lo è. È la gelosia che ha preso il sopravvento su di me, solo non voglio ammetterlo a me stesso.

 È la gelosia che ha preso il sopravvento su di me, solo non voglio ammetterlo a me stesso

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#SpazioAutrice

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Ragazzi, sorratemi se Lunedì non ho scritto più di tanto e sono sembrata piuttosto assente, ma hey! I'm back! 🦄
Non potevo stare senza i miei piccoli tesori ancora per molto, quindi ho deciso di scrivere un sequel sulla frantastica storia di Olly e Ezra 💞

Anyway... Come sono andate le vacanze? Spero davvero bene ❤
Però da Lunedì è ricominciata la solita routine *kill me pls 😭*

Comunque! Ho scoperto una serie TV che si chiama Skam e ho tipo perso la testa 😍
Ho iniziato a guardare la terza stagione *l'unica che mi interessa davvero* e mi sono letteralmente innamorata di questo programma che:
1) È norvegese 😂
2) È stupendo 💝
3) I protagonisti (Isak e Even) sono troppo carini! 💙
Sono talmente cotta che ho chiamato il mio giaccone Napapijri *che ho scoperto essere norvegese 😂* Isak 😅
Come sono messa... 🙃

Martedì mi hanno rubato l'astuccio con tutto il materiale... 😡 *a caso*
Ma le gioie esistono! Mentre uscivo da scuola è nevicato! Mi mancava un sacco... ☃❄
Mi dispiace per quelli che si sono ritrovati 1km di neve davanti alla porta 😯

A Lunedì! 😎

• Ire 👑

•| Don't leave me behind |•        [O.A.]Where stories live. Discover now