4. Impa

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Zelda's pov

- Com'è andato il primo giorno in palestra? - chiese Link, quando fu tornato a casa.

Aveva un'aria strana, turbata. Ma nonostante questo decisi di non preoccuparmi. Non volevo essere troppo ansiosa con lui.

Ci sdraiammo uno vicino all'altro sul nostro letto, ed io iniziai a raccontargli di cosa mi era successo quel giorno.

Avevo incontrato Impa, ovvero la mia allenatrice, tanto per iniziare. Dissi a Link che lei sembrava davvero una bravissima ragazza, e che era già mia amica.

***

La prima volta che l'avevo vista era in mezzo ad alcune altre ragazze, mentre finiva di far fare stretching ad il corso prima del mio.

Ero appena entrata nella palestra, già vestita con una canotta bianca e dei pantaloncini rosa chiaro, quando l'avevo vista.

Era una bella donna, sicuramente più grande di me, dalla pelle abbronzata e i capelli bianchi raccolti in una coda, a parte che per una piccola treccina che le dondolava davanti al viso. Sui suoi occhi stava un trucco leggerissimo, che chissà come non si era tolto, di colore rosso.

Aveva un corpo sottile ed atletico, ed era molto più alta di me.

Quando mi fui trovata davanti a lei le porsi la mano.

- Io sono Zelda - dissi, con un pizzico di timidezza - Sono nuova.

Aveva la mano leggermente sudata, ma non era fastidioso quel contatto.

- Impa - disse lei, con un sorriso. Nonostante le sue labbra fossero rivolte all'insù, il suo sguardo era parecchio freddo.

Per tutta la sera, ogni secondo, mi sembrò di sentire il suo sguardo su di me. Non era fastidioso, o in qualche modo disturbante.

Dopotutto non mi spiaceva essere osservata. Dovevo dire che Impa, nonostante mi avesse detto a malapena due parole per tutta la serata, mi era sembrata sin da subito parecchio simpatica.

Quando fu il momento di uscire io salutai la donna con un cenno, e mi avviai verso l'uscita. Mi cambiai in spogliatoio, ed andai fuori.

Faceva freddo, forse avrei dovuto mettere qualcosa di più di quella larga felpa bianca. Misi le mani in tasca, subito dopo aver indossato le mie fidate cuffiette, e feci per andare via da davanti dall'edificio.

Fu in quello stesso momento che sentii una mano sulla mia spalla, e mi voltai.

- Oh, ciao Impa... - dissi, con un piccolo sorriso, quando lei mi ebbe rivolto un cenno amichevole.

- Stai andando a casa a piedi? - chiese lei, guardandomi dall'alto.

- Già - risposi io, grattandomi nervosamente la nuca.

- Fa freddo - disse Impa, guardando la mia felpa - E quella sembra leggera.

- Beh, in effetti sento abbastanza fresco - commentai in tutta risposta, e lei si tolse la giacca di pelle che indossava.

- Non è che vuoi un passaggio? - chiese, sistemandosi leggermente la felpa scura.

- Oh no, non ti dis...

- Nessun disturbo! - rispose lei con tranquillità - È solo che mi spiacerebbe vederti ammalata già alla prossima lezione.

Titubante, la seguii verso una macchina vecchia ma molto ben curata. Il tragitto per arrivare alla macchina durò giusto un paio di minuti, ma nel frattempo Impa mi prestò la sua giacca, che anche se di pelle teneva davvero caldo.

In più aveva davvero un ottimo profumo.

Il viaggio non era particolarmente lungo, ma con lei sembrò durare ancora meno. Parlammo, ed Impa si aprì un po'.

Mi disse che praticava arti marziali e che viveva sola da un po', aveva deciso di andarsene di casa perché non le piacevano i suoi genitori. Su questo non disse molto, ma fece capire abbastanza chiaramente che lei li detestava.

Io, da parte mia, gli raccontai di mia madre e di mio padre. A differenza sua io avevo sempre avuto una famiglia normale. Mia madre Hylia era un avvocato che stava spesso fuori casa e mio padre il preside di una scuola.

Quando sentì le mie parole, Impa sorrise - La tua famiglia sembra del tutto normale.

- Diciamo che non c'è nulla fuori dall'ordinario. Sono una ragazza come tante di una famiglia come tante.

Impa annuì, e la macchina si fermò - È questo il tuo appartamento, giusto?

- Esatto. Grazie Impa! - dissi, aprendo la portiera ed alzandomi.

- E di che? - chiese lei, con un sorriso leggero.

- Un giorno o l'altro ti devo presentare a Link - dissi, prima di salutarla un'ultima volta.

Lei gli somigliava in alcune parti, anche se aveva qualcosa di molto più intrigante e misterioso in sé. Ma ero più che sicura che loro due sarebbero andati assolutamente d'accordo.

In quello stesso momento ricordai la giacca. Mi voltai verso la strada, ma Impa era già svanita.

Sospirai, entrando in casa. Quella giacca aveva davvero un ottimo profumo.

***

- Non sembra mica male la tua nuova amica - disse Link, circondandosi le spalle con un braccio.

Ci sorridemmo, per poi farci un bacio. Se solo avessimo saputo che quella tranquillità non sarebbe durata ancora per molto...

Il capo [Modern AU]Where stories live. Discover now