•Quarto capitolo•

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LOGAN
Naomi, un bel nome per una bella ragazza. 
Devo dire che è stata un bel diversivo in una giornata iniziata di merda.
Dopo essere uscito dal mio bagno privato, passo da camera mia per cambiarmi.
«Logan?» sento la voce di Matt da infondo alle scale.
Ha una chiave di casa mia perché è capitato più volte che rimanessi chiuso fuori casa.
Ogni tanto quando non ha nulla da fare mi viene a trovare e quando sono da solo, mi fa piacere avere un po' di compagnia.
«Sono di sopra» urlo infilandomi una maglietta e guardando fuori dalla finestra la pioggia che inizia a bagnare il prato intorno alla casa.
Ho capito dove si trova il campo dove alloggia la classe di Naomi e non è difficile arrivarci da casa mia.
Ma voglio divertirmi un altro po' con lei e anche se mi dispiace dirlo, Matt non è incluso nel divertimento.
«Vado un attimo in bagno, che mi sono bagnato tutto» afferma.
Appena mi rendo conto che in bagno c'è la ragazza, esco da camera mia per avvertirlo ma a giudicare dal suo viso, sono arrivato troppo tardi.
«Matthew!» dico allargando le braccia.
«Nessuno ti ha insegnato a bussare, idiota?» sussurro sgarbato.
Matt ha gli occhi blu spalancati e le guance leggermente rosse, mentre i capelli neri come i suoi abiti sono leggermente bagnati.
Mi guarda stupito.
«Mi potevi dire che avevi ospiti!» dichiara lui venendomi vicino per non farsi sentire.
«Se mi avessi scritto prima di passare, te lo avrei detto» dico con un mezzo sorriso.
«Chi è?» chiede e io indico con la testa il piano di sotto per parlare con più tranquillità.
Arrivati in cucina gli racconto com'è andata.
«L'ho salvata, stava annegando nel laghetto poco distante da casa mia» dico prendendo dal frigo il succo d'arancia.
Lui spalanca gli occhi ma non replica.
«Wow e io che ero venuto a trovarti pensandoti annoiato a morte» afferma ridendo ed io rido insieme a lui.
«Non mi sto annoiando per niente» dico mordendomi il labbro.
Per una volta la Orangewood Forest è interessante.«Brigitte?» chiedo prendendo due bicchieri.
Il mio amico alza gli occhi al cielo.
«È ad un altro dannato provino».
«Avrà un futuro da star» gli dico scherzando e lui sbuffa.
«Ma non è detto che io sarò al suo fianco» afferma incrociando le braccia ed io spalanco gli occhi.
Da quando si è messo con Brigitte ormai più di un anno fa, pensavo sul serio che avesse trovato la sua anima gemella.
Merda, per lei si è tatuato una B sul fianco!
«Vabbè.. andrò a iniziare quel progetto di storia che mi ha dato la professoressa ieri» dice.
«Che secchione!» dico.
Lui ruba la bottiglia di succo d'arancia dal tavolo e se ne versa un bicchiere da solo.
«Fammi sapere come va» dice malizioso dopo aver finito il suo bicchiere, indicando con la testa in alto.«Come al solito» dico sicuro, scrollando le spalle. Dopo la sua titubanza iniziale, sono sicuro che riuscirò a fare colpo su di lei.
«Ci vediamo domani mattina» si alza e mi saluta andando verso l'entrata.
«Io al caramello salato» urlo per farmi sentire.
«Hai capito che è la tua ciambella preferita?» chiede ridendo.
Nell'ultimo mese io e Matt prima delle nostre rispettive lezioni di scuola andiamo a correre ogni mattina e per addolcire la mattinata Matt prende delle ciambelle da Sweet Donut.
Ho assaggiato circa quindici gusti diversi di ciambelle per arrivare alla conclusione che quella glassata al caramello salato è la mia preferita.
«Sì cazzo, senza ombra di dubbio» dichiaro.
«A domani» dice e sento il rumore della porta che viene chiusa.
Passo dal ripostiglio vicino al piccolo bagno degli ospiti al piano terra per prendere un grosso asciugamano bianco pulito per Naomi.
Salgo le scale e busso nel bagno prima di entrare.
Ma dato che non mi risponde e sono impaziente, entro con una mano sopra agli occhi in modo da non metterla in imbarazzo come avrà sicuramente già fatto Matt.
«Ti ho portato questo per asciugarti» dico tendendo l'asciugamano bianco nel vuoto.
«Grazie» sussurra e sento l'acqua muoversi e anche se non posso vederla suppongo che si sia alzata per avvolgersi nell'asciugamano.
Mi mordo il labbro dalla voglia che ho di guardarla.
«Ora puoi uscire per favore?» chiede.
Mi giro e tornando sui miei passi, esco dal bagno, chiudendo la porta dietro di me.
Appena l'ho lontana dai miei occhi, lascio andare sospiro.In questo momento invidio molto Matthew.
Non servono gli occhiali per vedere che ha un bel corpo ma sarebbe stato bello ammirarlo con i miei.«Se mi cerchi, sono di sotto» urlo passandomi una mano tra i capelli.
Faccio le scale e l'aspetto al piano terra, accomodandomi sul divano nella stanza subito accanto alle scale.
Dopo una decina di minuti che non la vedo arrivare, mi rompo di aspettarla e salgo a cercarla.
Non devo cercare poi molto, dato che la trovo girata di schiena in camera mia.
Mi avvicino lentamente e noto che ha in mano una mia foto di quando ero piccolo, che si trova sopra al mio comodino vicino al letto.
Ho un sorriso gigante un po' sdentato e ho gli occhi puntati sull'obiettivo con in mano il mio primo pesce rosso.
Dopo quel primo pesce di cui non rammento manco il nome ne ho avuti a decine, essere figlio unico alcune volte fa davvero schifo soprattutto perché non hai nessuno con cui giocare.
Specialmente quando non hai vicini con figli nelle vicinanze e studi a casa.
Non so come un pesce potesse aiutarmi ma non ho mai avuto altri animali.
Il mio piccolo inferno personale nella Orangewood Forest.
La guardo un po' fissando i suoi capelli biondi leggermente bagnati legati in una treccia che le scende lungo la schiena.
Quando mi rendo conto della maglia che indossa, faccio un mezzo sorriso.
«Ti sta bene la mia maglietta» dico malizioso.
Lei sentendosi colta in flagrante si gira di scatto, facendo cadere sbadatamente la foto per terra.

Con te, era solo l'inizioWhere stories live. Discover now