Esseri diversi #WATTYS2018

Capitolo 11

Lo so che non lo dovrei invitare dentro, soprattutto perché l'ultima volta mi ha trattata malissimo, ma non posso farne a meno.
Dovrò sdebitarmi in qualche modo, no?
Mi piace guardarlo, sentire il modo in cui respira, averlo vicino... Non posso cancellare ciò che siamo stati in passato. «Ho da fare». Si volta per andarsene.

Lo prendo per il polso facendolo girare. «Andiamo! So benissimo che vuoi solo evitarmi. Anzi, mi stupisce la tua visita. Come mai non l'hai mandato tramite tua madre?». Chiedo incrociando le braccia al petto.

Ecco che ricomincio a fare la stronza.
Il mio umore passa dall'amore all'odio con lui. «Ci vediamo a scuola Julie». Dice prima di andarsene.

Chiudo la porta e poggio le spalle contro ad essa. Sento una fortissima rabbia dentro, vorrei scoppiare, ma so che sarebbe peggio.
Vedo Rùmil attraversare il corridoio e venire verso di me con timore. «Sono perdonato?». Mi chiede.

Annuisco con la testa e mi avvicino a lui. «Per questa volta sei salvo, la prossima però ti farò vedere io». Dico pizzicandogli la piccola guancia.

Ieri ho aspettato con ansia che passasse la giornata per tornare a Flamminia, non calcolando che prima avrei dovuto sopportare un ennesimo giorno di scuola. Edric questa mattina non c'era perché sta male, e finché non si riprenderà non potrà tornare, Logan come al solito mi ha evitata e inoltre sono venuta a conoscenza di una cosa alquanto assurda, ovvero che la gente pensa che io e Gavin abbiamo passato la notte insieme ad Halloween.
Fa ridere, vero?

Adesso però sono dove tutto è più tranquillo, nel benessere totale. «Cosa ne pensi di Tyson? È un bel ragazzo no? L'anno scorso frequentava una ragazza inferiore, so che non gli è andata molto bene però. Gli umani e gli angeli bianchi non possono stare insieme, potrebbe nascere un angelo nero. È sciocco però. Non siamo liberi di poter fare ciò che sentiamo». Dice guardando il bellissimo cielo sulla stessa panchina bianca di ieri.

Anch'io sono distesa, ma per terra, accanto a lei. Oggi ho portato la mia polaroid e ho scattato qualche foto carina, non vedo l'ora di appenderla sulla parete della mia camera.

Poverino Tyson, sarà stato un duro colpo per lui scegliere di fare la cosa giusta. «Carino si...». Rispondo pensierosa mentre guardo gli aironi bianchi che volano. Credo che siano gli unici volatili di questo mondo, non ne ho visti altri perora.

Sto pensando a quello che ha detto oggi la professoressa di magia. Ha spiegato che ogni anno si svolgono delle gare contro la scuola nera, una caccia al tesoro che dura tre giorni. Non è pericolosa, ma bisogna avere il consenso dei genitori.
Sinceramente sono curiosa, mi piacerebbe tanto partecipare. «Oggi sei piuttosto strana, forse è successo qualcosa?». Mi chiede guardandomi.

Non voglio dirle tutti i miei problemi, ci conosciamo solo da ieri e non voglio farla scappare.
Però mi piace parlare con lei. Ammetto che per la maggior parte del tempo e Darcey a parlare, è molto chiacchierona. Ma mi fa piacere ascoltarla, solitamente la mia vita naviga nel silenzio. «Ero solo soprappensiero», rispondo fingendo un sorriso e mettendomi seduta verso di lei. «Parlami di Mason invece, c'è qualcosa tra di voi?».

Annuisce con la testa e mi fa segno di stare zitta. «Eccovi, vi stavamo cercando». Dice Mason comparendoci davanti.

Dovrebbero usare più i piedi invece di comparire così, come se niente fosse. Ancora ci devo fare l'abitudine, ma di certo non comincerò a spostarmi come fanno loro, anche perché non ho nemmeno capito proprio bene come funziona. «Come mai?». Gli chiede lei alzandosi.

Lui si siede sulla panchina e lei si accomoda sulle sue gambe. Tyson invece rimane in piedi, proprio accanto a me. «Vi andrebbe di uscire stasera? Al pub Athunia ci sarà da divertirsi». Dice entusiasta.

Mmm... come idea non mi dispiacerebbe, e poi non sono mai uscita con un gruppo di amici, penso che mi divertirò. «Per me va bene», dico ai ragazzi. «Darcey, non lasciarmi da sola».

Noto un velo d'incertezza sul suo volto, è facile notare quando c'è qualcosa che non va, essendo che è sempre molto su di giri. «Ma questo pub non si trova nella parte oscura?».

Wow, la cosa si fa ancora più interessante. «Già, ma il tuo ragazzo vuole fare qualcosa di diverso». Dice l'altro ragazzo sedendosi accanto a loro.

Darcey e diventata tutta rossa non appena il ragazzo ha detto "il tuo ragazzo".
Tyson tiene le braccia conserte e lo sguardo rivolto altrove.
Chissà che cosa starà pensando. «Io voglio fare qualcosa di diverso». Dico sorridendo entusiasta.

Mi caccerò nei guai? Probabilmente si.
Ma ne varrà la pena, spero. «Cara Darcey, questa ragazza mi piace tantissimo!», dice Mason indicandomi e facendomi un sorriso. «Dovete stare tranquille comunque, Tyson ha varie conoscenze li, quindi sa come non farci uccidere».

Uccidere? C'è questa probabilità?
Beh, un po' di adrenalina ogni tanto non guasta. Ho tantissima voglia di fare cose nuove. «Avete saputo della caccia al tesoro?». Chiedo cambiando discorso.

Avevo notato che Tyson e Darcey non volevano proprio saperne di questo posto, non fiatavano nemmeno più. «L'anno scorso è andata benissimo, abbiamo vinto noi angeli bianchi, quest'anno vedremo chi avrà la meglio. Noi però saremo sicuramente i migliori». Si vanta Mason.

Sembra abbastanza sicuro di se, chissà se è veramente forse come dice. «Cosa si fa?». Chiedo curiosa.

Tutte queste notizie mi mandano il cervello in tilt, vorrei fare tutto. «Bisogna cercare di sopravvivere tre giorni senza essere mai colpiti dagli angeli neri. È come una battaglia. L'ultimo essere che rimane e che trova la bandiera vince. Non ci sono morti però, siamo sorvegliati, tutto è al sicuro. Serve solo a farci divertire e a fare nuove conoscenze». Sorride.

Conoscenze di che tipo?

Vedo la ragazza guardare dalla sua parte e incrociate le braccia al petto. «Certo!», sbuffa Darcey. «Come l'ultima volta che ti sei messo con tre ragazze diverse. Le voci girano bello».

Posso capirla, provo la stessa cosa quando vedo Logan insieme ad un'altra ragazza.
Chrissie per esempio.
Lei è l'ultima ragazza che vorrei vedere al suo fianco. «Ancora non ti avevo conosciuta». Dice toccandole la punta del naso.

Lei lo arruffa e sposta il viso infastidita.
Questi due mi fanno veramente ridere.
Ce ne saranno delle belle, spero.