Non voglio sempre essere la solita ragazza selettiva che non vuole stringere amicizia, non qui, mi sento nuova, rinata e voglio provare ad uscire un po' dalla mia comfort zone. «Io mi chiamo Darcey, benvenuta nella Angel White School!», dice entusiasta aprendo le braccia verso l'alto. «Oggi sarai di mia proprietà, quindi vieni con me». Mi prende per il polso trascinandomi con se.

Darcey è stata davvero carina con me; mi mostrato tutta la scuola raccontandomi le materie che si devono seguire, abbiamo frequentato lo stesso corso perché entrambe siamo al primo anno e alla fine mi ha chiesto di passare del tempo con lei anche dopo le lezioni.
Ho scoperto che gli angeli bianchi e neri non sono sempre esistiti, una volta non c'era questa differenza, tutto era pacifico e gli esseri erano uguali. Solo quando è subentrata la rabbia e la tristezza si è creato questo divario; alcuni angeli pian piano si sono fatti trasportare dalle proprie emozioni diventando irascibili, tanto da mutare in un essere opposto da ciò che erano.

Un'altra cosa che mi ha affascinata è stata che gli angeli possono far comparire delle spade quando devono combattere contro gli angeli neri.

Non ero mai stata così attenta durante le lezioni, non ho fatto altro che guardare l'insegnante in modo attento, senza perdere una parola.
Nonostante questo mondo in parte dovrebbe spaventarmi, sono felice di essere diversa. «Quindi Julie, parlami un po' di te». Si siede su una panchina bianca in mezzo ad un giardino pieno di fiori azzurri.

Anche sulla panchina ci sono fiori sparsi e se si toccano escono delle scintille blu come per magia. «Ho diciotto anni, vengo da York e ho scoperto di essere un angelo bianco da tre giorni circa». Dico guardando i miei piedi muoversi in maniera nervosa.

Non mi ero mai posta questa domanda, ovvero: cosa diresti alle altre persone su di te?
La mia vita non è entusiasmante, forse per un umano potrebbe esserlo se sentisse la mia storia, ma per un angelo è normale ciò che stiamo vivendo adesso, no?
Ad un tratto sento una sensazione di vuoto dentro di me, proprio perché non so che cosa dire. Non socializzo mai con le persone, e a stento so come si faccia. «Abbiamo la stessa età!», risponde entusiasta guardando sempre dalla mia parte. «E non stiamo nemmeno lontanissime! Io vengo da Whitby della contea del North Yorkshire, in Inghilterra ovviamente». Dice mostrandomi per l'ennesima volta il suo bel sorriso sicuro.

Siamo state insieme per tutte le lezioni e non l'ho vista abbattuta nemmeno per un secondo. È sempre sorridente, allegra e piena di energie.
È molto solare, almeno così sembra, e da una parte la invidio davvero tanto perché vorrei essere sicura. Quanto meno "apparentemente sicura" come sembra lei.

Ho sentito parlare di questa città, dovrebbe avere una bella storia, ma nonostante sia non molto lontana da dove abito, non ci sono mai stata.
In effetti non sono mai andata da nessuna parte. «Da quanto tempo hai scoperto di essere un angelo?». Le chiedo cambiando discorso.

Non si scompone nemmeno un po', rimane seduta composta con la solita espressione serena fissata in volto. «Da circa sette anni, i miei genitori mi hanno detto quasi subito che ero un angelo bianco. È stato stranissimo per me, stentavo a crederci e ho dovuto aspettare tantissimo prima di poter venire qui. Sai bene che prima dei diciotto anni non possiamo usare i poteri, quindi non abbiamo la capacità di visitare questo posto. L'ho vissuto tramite i racconti dei miei genitori e ho sempre fantasticato molto proprio perché non vedevo l'ora. Dopo i diciotto non ho più potuto fare a meno di Fremminia», solleva la testa al cielo. Sollevo anch'io la testa verso il cielo che è uno spettacolo, le stelle sembrano essere molto più vicine e brillano tantissimo. «E tu come mai l'hai scoperto da tre giorni?». Ripone lo sguardo su di me.

Riprendo a guardarla e faccio un finto sorriso. «Beh, i miei genitori volevano tenermi lontana da questo posto, lo considerano troppo pericoloso per me», sbuffo. Ridicoli. «Cosa ne pensi degli angeli neri? Conosci qualcuno?». Le chiedo.

Esseri diversi #WATTYS2018Where stories live. Discover now