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LUKE

Strofino gli occhi con le mani, scacciando quell'accenno di stanchezza che ho addosso. Prendo un sospiro e apro la porta, facendo tintinnare il solito campanellino.

"Salve, come posso aiutarla?" domanda una voce femminile non troppo lontana. Io la osservo spiazzato, trovando dietro al bancone una donna giovane e incinta.

Cosa ci fa dietro al bancone una sconosciuta?

"Ehm, questo dovrei chiederlo io." la informo, avvicinandomi con cautela senza staccarle gli occhi di dosso.

"Oh, Dio, scusami." dice all'improvviso, scuotendo le mani nella mia direzione, "tu devi essere Luke."

Io annuisco, non capendo ancora cosa stia succedendo. Lei alla mia affermazione sembra esplodere di gioia e mi corre subito incontro, abbracciandomi. E' un contatto difficile a causa del suo enorme pancione.

"Io sono Victoria e sono nuova qui." mi dice, lasciandomi completamente sorpreso.

"Tori!" sento urlare da dietro lo scaffale dei thriller.

"Quante volte te lo devo dire che mi devi chiamare Vic e non Tori?!" sbraita la donna davanti a me, ruotando gli occhi verso il cielo esasperata.

Io non trattengo una risata, che sembra contagiare anche lei. Riconosco i lamenti di Ashton dietro quello scaffale e allora mi convinco della verità di quella nuova notizia.

A fine giornata, Vic sa tutto di me e io so tutto di lei. E' una ragazza solare, divertente e testarda, ma spesso diventa seria e malinconica. Ashton mi ha spinto a parlarle anche di Michael, nonostante pensare a lui fosse doloroso. Vic sembrava capire, ma non disse nulla, semplicemente annuì e mi spronò a continuare.

"Perchè stasera non andiamo a bere qualcosa? Conosco un posto davvero carino." chiede Victoria mentre chiudo la saracinesca. Ashton sembra dubbioso, poi scuote la testa con vigore e allora si soffermano a guardarmi. Mi passo una mano tra i capelli, tirandoli indietro, come se così possa pensare meglio.

"Non lo so.."

"Oh, andiamo, non sarà così male. Vuoi passare la serata a deprimerti su quanto faccia schifo la tua vita? Non essere noioso e vieni con noi." dice Vic, lanciandomi forti pacche sulla spalla. Ashton scoppia a ridere dandole ragione.

Simpatici.

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"Era una donna talmente posata che la chiamavano forchetta." sbiascico prima di scoppiare a ridere seguito dagli altri due. Ordiniamo ancora da bere, appoggiandoci rigidamente al tavolino per non perdere l'equilibrio e collassare a terra. Ashton ha le lacrime agli occhi e non riesce a formulare una frase concreta, Vic invece si tiene la testa fra le mani cercando di smettere di ridere troppo forte.

Qualcuno ci lancia delle occhiate ogni tanto, ma a noi non importa.

Quello che sembra il quinto giro di alcolici si ritrova tra le nostre mani, Ashton si sofferma a fissare Vic, che intanto sta già finendo il suo nuovo drink.

"Non dovresti bere, sei incinta." prova a dire con un grosso respiro, sembrando finalmente serio e nemmeno ubriaco fradicio.

"Perchè no? L'alcool è il mezzo più efficace per dimenticare." risponde lei a tono.

Io rimango in disparte, silenzioso, non sapendo cosa dire. Era successo qualcosa a Victoria che la costringeva a voler dimenticare, qualcosa che questo pomeriggio non mi ha rivelato. Provo a reprimere la leggera rabbia che mi viene all'idea di avermi tenuto all'oscuro quando io le avevo detto ogni cosa, e mi concentro sulla conversazione. I bicchieri sono ora abbandonati sul tavolo.

Insomnia. || muke & cashton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora