Capitolo Tre

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Harry trasporta l'albero per le scale senza nessun aiuto da parte di Louis, nemmeno l'accenno di un velo di sudore sulle sue guance. Non è che Louis non si sia offerto di aiutare, perché l'ha fatto, ma Harry l'ha ignorato con un rossore sulle guance e alzando gli occhi al cielo, sbalordendo Louis con il modo in cui le sue cosce si sono flesse sotto il sottile, tessuto nero. Il suo respiro esce in leggeri, piccoli ansimi quando raggiungono il suo piano, e questo fa affrettare Louis a girare il pomello.

Apre la porta per il suo bel fattorino di alberi, poi si gira. È chiaro come il sole Harry stia misurando l'altezza della porta con lo sguardo, e chissà quale particolare in quello faccia rigirare qualcosa nella pancia di Louis. Non fa domande, però, invece ride, sommessamente, incontrando lo sguardo di Harry.

"Che ne dici se io prendo un'estremità e lo tiro dentro, eh?" propone.

"Sarebbe fantastico, sì," concorda Harry con un sorriso pigro. Mette l'albero in orizzontale al meglio delle sue possibilità, che culmina con l'albero appoggiato al muro del corridoio all'angolo delle anguste scale, lasciando cadere il piccolo tronco dell'albero sulla soglia di Louis in modo che lui possa afferrarlo.

"Io spingerò un po'," dice Harry, alzando lo sguardo e sorridendogli mentre Louis si piega per afferrare la base di corteccia.

"Va bene," risponde Louis mormorando, picchiettando le dita contro il piccolo tronco prima di tirare un pochino. L'albero scivola dentro, seppur grezzamente, e Harry dà una piccola spinta per far entrare un altro po' della scocciatura. Louis fa un altro passo indietro, tirando risolutamente finché non sente un leggero pizzicore al dito medio, "Cazzo."

Harry alza bruscamente lo sguardo, le sopracciglia corrucciate in piena preoccupazione, "Stai bene?"

Louis annuisce solamente, "Sì, solo una- solo una dannata scheggia," Louis sussulta e fa il brincio, "Devo avere un ago qua in giro da qualche parte."

Harry scavalca la restante parte dell'albero ancora sulla porta, entrando nell'appartamento di Louis prima che lui abbia finito di parlare. "Ecco lasciami-" avvolge una mano attorno al polso di Louis, l'altra ne stringe il dorso mentre esamina la piccola scheggia infilata nel primo strato di pelle. Senza preavviso, Harry chiude le sue belle labbra attorno al suo dito –facendolo strozzare su un respiro- le sue guance si incavano mentre succhia per qualche istante il dito, la lingua a mulinare attorno alla ferita.

Il suo sguardo incontra per un momento quello di Harry, e risucchia un respiro profondo, guardando Harry ritrarre la bocca, uno spesso filo di saliva lo segue.

Harry si porta il medio e il pollice in bocca, poi li sfrega contro i leggings. "Preso!" sorride orgoglioso, "Va meglio adesso, vero? Non fa più male?"

Louis deglutisce il largo nodo che gli si è formato in gola, annuendo lentamente mentre si guarda il dito. "Um- sì. Grazie."

"Nessun problema, ne prendo in continuazione, così sono un po' una primadonna quando c'è da tirarli fuori," Harry ammicca scherzosamente.

Nella parafrasi di Louis, Harry si succhia molto le dita. Leggendo tra le righe, Harry sa come succhiare.

Harry si gira verso l'albero con un sorriso soddisfatto, e tira dentro con facilità la parte restante, poi lo riporta in verticale. "Immagino tu lo voglia lì, dov'è la base, giusto?"

"Oh- sì, grazie. Credo funzionerebbe."

È ancora lievemente senza fiato, perché è passato davvero molto tempo- e non è mai successo che Louis abbia incontrato un ragazzo così hipster con dei leggings e un cappello da Babbo Natale, quindi.

Harry porta l'albero nell'area prestabilita della stanza, collocandolo gradualmente nella base che lo sosterrà. Torna in piedi, mettendosi le mani sui fianchi, ed esamina il proprio lavoro. Decide rapidamente di spostarlo un po', girandolo così che sia più visibile un altro lato dell'albero. E poi lo spinge nell'angolo, ripetendo la stessa azione dell'osservarlo.

"Così va bene per te, Lou?" chiede infine, guardandolo da sopra la spalla.

"Perfetto," Louis sorride con gratitudine, sospirando profondamente alla minuscola idea di Harry a guardarlo nello stesso modo dopo aver decorato l'albero, forse un fuoco potrebbe trovarsi alla sinistra, e magari potrebbero indossare vestaglie rosso scuro. Scuote la testa, "Suppongo tu voglia i soldi ora, sì?"

"35 e non mi vedrai mai più."

Louis manda giù il suo 'beh e se io ti volessi vedere ancora?', e tira fuori il portafoglio dalla tasca dove lo aveva infilato dopo aver chiamato il venditorey di alberi. "Ecco qui," dice, porgendogli i soldi, che Harry prende con un sorriso riconoscente e li infila nella piega del suo cappello da Babbo Natale senza nemmeno controllare gli abbia dato la giusta somma.

Louis lo accompagna alla porta, la gola secca mentre Harry si gira e punta lo sguardo nel suo.

"È meglio- sta nevicando piuttosto forte," mormora.

"Sì," Harry sorride dolcemente, "spero che ti piaccia il tuo albero, Lou."

"Grazie, Harry," dice Louis a bassa voce, chiudendo la porta con un cenno della mano, "passa un buon Natale."

One Glance And The Avalanche Drops - Italian TranslationWhere stories live. Discover now