Capitolo 8 pt. 1

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Lei però rimane impassibile, con la sua solita espressione severa sul volto.
Io la saluto con un bacio sulla guancia per poi allontanarmi con il mio accompagnatore.
Fuori il leggero vento freddo mi fa diventare la pelle d'oca, il tempo è diventato grigio e il cielo è ricoperto da nuvole.

Entro nella sua auto che tratta come una figlia, lo vedo abbastanza attaccato ad essa, la lava ogni giorno e ci impiega tanto tempo per farlo.
Confesso di averlo spiato qualche volta. «Ti ho fatto aspettare molto?». Chiedo cercando di iniziare un discorso.

Non mi piace quando c'è quel silenzio imbarazzante, preferisco creare un dialogo tra di noi, soprattutto quando ci sono moltissime cose di cui vorrei parlargli. «Credo quindici minuti», dice guardando il suo orologio da polso. «Noto che hai imparato a truccarti decentemente e che hai trovato il vestito adatto». Guarda il mio corpo per un attimo.

I suoi occhi sul mio corpo mi rendono maledettamente vulnerabile. «Già... Halloween è un'ottima festa per sbizzarrirsi». Rispondo accendendo la radio.

Parte Needed Me di Rihanna, è bellissimo quando si riesce a trovare subito una canzone che piace alla radio, di solito bisogna cambiare mille volte prima di scovare quella decente. «Quindi non l'hai fatto per apparire più carina ai miei occhi?». Mi chiede mettendo in modo l'auto.

Calo la testa e sento il mio viso rosso per l'imbarazzo della domanda.
Come gli viene in mente di chiedermi certe cose?
È una festa in maschera cavolo! «L'ho fatto principalmente per me stessa». Rispondo alzando la testa.

Lo sento sbuffare, però non ricevo alcuna risposta da lui.
Cominciamo davvero bene la serata!

Guardo fuori il finestrino, ci sono già i bambini travestiti, con i sacchettini in mano che bussano alle porte.
Alcuni di loro si guardano attorno spaventati per via dell'aspetto delle case, altri invece mangiano e ridono fra di loro.
Se potessi tornare bambina cercherei di cambiare un po' le cose, non mi sceglierei un solo amico, cercherei anche un'amica, in certi momenti sento il bisogno di avere qualche ragazza con cui sfogarmi, confidarmi e scherzare.

Arriviamo a scuola velocemente, io e Logan entriamo insieme, anche se ovviamente mantiene una certa distanza da me.
Passiamo per il corridoio che è arredato con i ragni sopra gli armadietti e delle ragnatele sparse per i muri. Più ci avviciniamo alla palestra e più la musica si fa forte.
È pieno di gente, l'illuminazione è piuttosto bassa e come sottofondo ci stanno dei rumori raccapriccianti come delle urla e altro.
Il tutto è arricchito di colori come l'arancione, il giallo e il marrone. Sulla tavola ci sono foglie, zucche, candele, tovaglioli in tinta. Il cocktail richiama i veleni e il sangue, come cibo ci sono dei vermetti fatti di caramella, cubetti di ghiaccio con una pupilla, gaucamole verdissimo con fagioli neri, würstel mummificati e tartine fantasma. In giro si trovano lapidi e streghe, ci sono pipistrelli sui muri, scheletri, ragnatele e lanterne mostruose.

In poche parole hanno fatto un bel lavoro! L'ambiente non era mai stato così spaventoso negli altri anni, in più so che hanno aggiunto la casa dell'orrore in un'altra stanza. «Ma guarda un po' chi c'è qui!». Dice Chrissie avvicinandosi a noi.

Ecco, ci voleva anche lei adesso.

Abbiamo lo stesso vestito ed un trucco molto simile. Logan non sembra per niente sorpreso quando la vede, anzi, ad un tratto ha anche cominciato a sorridere. «Ehi piccola!». Gli si avvicina dandole un bacio sulla guancia.

Piccola?

Lei le prende una mano e gira su se stessa per farsi ammirare dal ragazzo.
Odio l'espressione compiaciuta che ha lui, mi sta facendo innervosire parecchio.
Il problema è che non voglio rovinare tutto pensando a qualcosa di negativo su di lei, potrei combinare un casino, ancora non so di che cosa sono capace con la forza del mio pensiero. «Posso rubartelo un attimo?». Mi chiede sorridendo.

Fingo un sorriso proprio come il suo e annuisco con la testa facendo finta che non mi importi niente di quel bastardo.

Fingo un sorriso proprio come il suo e annuisco con la testa facendo finta che non mi importi niente di quel bastardo

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Chrissie Collins

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