Capitolo 15 - Aiuto

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Capitolo 15
Ludwig strinse forte le mani sul volante, i suoi occhi divennero rossi, i denti affilati.
<<Chi sono?>>
<<Non lo so>> disse. <<Ma non mi piace…>>
Come se fossero stati una sola entità, tutto il gruppo cominciò a muoversi, attorniandoci.
<<Che succede?>>
Non riuscivamo a vederne bene i volti.
<<Ho paura>>
<<Lo sento>> disse lui, mi prese il polso. <<Aspetta qui>>
Il vampiro uscì dalla vettura, chiudendosi la portiera alle spalle.
<<Chi siete?>>
Un uomo si fece largo tra gli alti e si posizionò giusto al centro. Aveva i capelli rossi, un completo bianco, al collo una sciarpa gialla. Non mostrava avere più di cinquanta anni. <<Ludwig>> esordì.
<<Zio>>
Guardai stupita lo scontro di sguardi. Zio?
<<Che ci fai qui?>>
<<Si saluta così un parente?>>
<<Un parente che si presenta davanti la porta di casa con un gruppo di vampiri in posizione d’attacco?>> chiese facendo un sorrisino sghembo, ferino. <<Sì>>
<<Abbassa la tua ascia di guerra, nipote. Non sono qui per te. Sono qui per lei>> disse indicandomi. Mi si rizzarono i peli della schiena.
<<Cosa vuoi?>>
<<La mezzosangue>>
<<Mi appartiene>>
<<E allora? Non è ancora tua>> rise. Fece un passò avanti, Ludwig uscì le zanne, il suo volto mutò, gli occhi rossi come il sangue.
<<Non osare avvicinarti a lei>>
<<O cosa fai? Mi ucciderai? HO un millennio più di te, sono più forte e più agile>>
<<Non puoi prenderla!>>
<<Ah no?>> rise ancora. Ludwig mi indicò con la mano di stare ferma. <<Allora passerò sul tuo cadavere>>
Scattò verso di lui, ma il più giovane si scansò di colpo.
Gli altri stavano fermi a guardare lo scontro. Non mi piaceva quella storia, e non solo perché quel tizio voleva uccidermi, ma anche perché Ludwig era in estrema minoranza. Se anche avesse avuto un vantaggio sullo zio, gli altri sarebbero intervenuti. Non aveva scampo!
Guardai lei finestre della casa, alcune avevano le luci accese, possibile che nessuno si stesse curando di ciò che stava avvenendo fuori?
Il vampiro anziano prese Ludwig per il collo, ma quello, velocissimo, gli diede un colpo sotto il mento, afferrandolo per la spalla e colpendolo all’inguine varie volte, per poi buttarlo a terra e dargli un pugno, che però non arrivò a segno perché l’uomo si era già spostato, rotolato via, pronto ad attaccare. Ludwig parò un colpo, poi ne scansò un altro, ma l’altro riuscì a colpirlo al terzo tentativo, mandandolo lontano e affrettandosi a rincorrerlo per picchiarlo ripetutamente sul viso. Ludwig riuscì a pararsi all’ultimo, ma quello lo colpì al ginocchio, facendolo crollare a terra, dove prese a tartassarlo di calci.
<<Ludwig!>> urlai. Non potevo uscire dall’abitacolo, sarebbe stato inutile, mi avrebbero preso e ucciso. Chiuse le portiere con un pulsante, anche se dubitavo l’impenetrabilità di quell’abitacolo. Mi sentivo in trappola. Ludwig era ancora assediato da suo zio. Provava a contrastarlo, ma era troppo forte, scaltro, veloce.
Il vampiro alzò lo sguardo su di me, uno sguardo cattivo, con un sorriso che prometteva morte. Sembrava dire: “Tolto questo impiastro, toccherà a te”.
Lo vidi sollevare Ludwig per il collo, poi lanciarlo lontano con un fortissimo calcio.
Non ebbi il tempo di vederlo cadere, che quello si era già avventato sulla macchina. Con una mano agguantò la portiera e con un fluido movimento la sradicò.
Urlai spaventata.
<<Piacere di fare la tua conoscenza>> disse porgendomi una mano. La guardai sconvolta. <<Avanti, non fare cerimonie e non cercare di fuggire, rendendo la cosa ancora più dolorosa>>
Come poteva chiedermi una cosa del genere? Era contro ogni istinto animale di sopravvivenza!
Mi mossi per aprire la portiera dal mio lato, ma lui mi afferrò il polso e mi trascinò fuori dall’auto. Mi passò una mano sotto le ginocchia e una la posò sulla schiena.
<<Eccoti qua!>> disse facendo finta di essere sorpreso.
<<Vladimir!>> tuonò una voce.
Il vampiro si bloccò, alzando le spalle, poi sbuffò e si voltò.
La sua espressione annoiata si tramutò in un sorriso finto che non arrivava agli occhi.
<<Fratello caro!>> disse.
<<Lasciala!>> disse indicandomi.
Lui mi sollevò come un sacco di patate. <<Chi? Questa qui? Dicevi che non la ritenevi degna di sposare tuo figlio. Non sarebbe meglio se la portassi via con me?>>
<<No, voglio che la lasci andare immediatamente!>> tuonò l’uomo. Non credevo possibile che il padre di Ludwig, che sempre mi aveva guardato con odio e schifo, stesse impedendo a qualcuno di farmi fuori.
Vladimir sospirò. <<Mi dispiace fratello, ma io ho altri piani!>> e così dicendo alzò la mano che teneva sulla mia spalla e fece un gesto. Immediatamente i suoi scagnozzi si fiondarono sul vampiro, con gli occhi rossi e le fauci aperte.
<<Ci vediamo!>> disse girando i tacchi e scappando nel bosco.

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