Capitolo 9 - Regale

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Quella sera dovetti bussare alla porta di Ludwig.

Lui aprì la porta con solo indosso dei pantaloncini da pugilato.

Per qualche secondo il mio cervello andò in tilt, poi mi ripresi cercando di non darlo a vedere.

<<Ho fame>> dissi senza mezzi termini.

<<Oh, già, scusami. Non abbiamo una cuoca, non ne abbiamo bisogno. Dovrebbe esserci però qualcosa in frigo. Ho mandato dei servi a comprare qualcosa per te>>

<<Grazie>>

Lui uscì dalla stanza così com'era e mi fece strada verso la cucina.

Aprì il frigorifero.

<<C'è un po' di tutto, non so esattamente i tuoi gusti. Cosa ti piace e cosa non ti piace tra queste cose?>> chiese alzando un braccio per farmi passare e controllare il contenuto del frigo.

C'era del latte, dello yogurt, bastoncini di pesce congelati, cordon bleu, polpette di pollo, uova, tantissimi tipi di verdura.

<<Mi piace tutto>>

<<Perfetto, purtroppo non c'è una cuoca, come ti ho già detto. Ma provvederò a fartela avere>>

<<Non ce n'è bisogno. Posso cucinare da me>>

<<Sei sicura?>>

<<Sì, mi piace cucinare>>

<<Va bene, allora>> si sedette sul tavolo da cucina mentre io tiravo fuori le cose dal frigo e le posavo sull'isola al centro della stanza. C'erano tutti i tipi di elettrodomestici utili per cucinare.

<<Perché ci sono tutte queste macchine in cucina se voi non mangiate?>>

<<Non so. La domanda sarebbe perché abbiamo una cucina>> disse lui ridendo.

<<Sì, anche>> ammisi.

<<Beh, prima era una casa abitata da degli umani. La cucina è rimasta. Dopo averla comprata l'abbiamo rimodernizzata e abbiamo aggiunto questi elettrodomestici>>

<<Saranno costati molto. Perché spendere tutti questi soldi per qualcosa che non avreste usato>>

<<I soldi non sono un problema e poi, non si sa mai, i casi della vita. Per esempio adesso tu sei qui. Sarai tu ad utilizzarli d'ora in avanti>>

Studiai un robot da cucinare prima di mettervi dentro delle carote da tagliuzzare.

Aprii un armadietto.

<<C'è del cioccolato. Ne vuoi?>>

<<No, adesso non mi va>> disse lui.

<<Il cioccolato ti piace solo a barretta o anche nei biscotti e nelle torte?>> chiesi accendendo la piastra e mettendovi sopra a cucinare delle polpette di macinato.

<<Mi piace il cioccolato in tutte le sue forme>>

<<Interessante>>

Lui rise, mi prese la mano e mi trascinò verso di sé.

Si avvicinò al mio viso con il suo, poi si fermò.

<<Posso baciarti?>>

Lo guardai perplesso.

<<Dove sta il trucco?>> chiesi io.

<<Hai detto che mi vedi come un mostro, ma allo stesso tempo un ragazzo gentile. Quindi forse è meglio che ti chieda se posso baciarti o meno, invece di farlo senza tenere conto di quello che vuoi come un vero mostro, no?>>

<<Davvero, tu mi confondi>> dissi io.

<<Posso? Averti così vicina mi fa impazzire. Se non posso baciarti allontanati e non riuscirò a resistere>>

Lo guardai. Poteva? Volevo baciarlo?

Al pensiero delle sue labbra sulle mie mi si scaldò lo stomaco.

Stavo impazzendo? Non lo sapevo, ma non sapevo nemmeno se sarei sopravvissuta al giorno dopo in quella casa di vampiri. Solo la mattina ero a casa mia, un buco da quattro soldi con tre camere, e adesso mi trovavo in un'enorme villa stralussuosa. Non c'era metro di previsione nella mia vita. Decisi in quell'istante che avrei vissuto a momenti e sensazioni, prendendo quel che potevo e pensando dopo alle conseguenze.

In quel momento il mio unico pensiero era coprire la distanza da quelle labbra e lasciarmi trasportare nel limbo magico delle emozioni che suscitavano.

Fui io a tagliare la distanza alle sue labbra, e lui, prima sorpreso, ricambiò poi il mio bacio, stringendomi di più a sé.

Non fu il suo solito bacio avido e appassionato, troppo impavido, ma lasciò che fossi io a decidere l'intensità.

Quando mi staccai, lui avevo ancora gli occhi chiusi e aspettava un altro tocco. Gli baciai la punta del naso, poi mi allontanai per controllare le polpette.

<<Sono passi avanti>> mormorò lui.

<<Cosa?>>

<<No, nulla>> disse guardando fuori la finestra.


Ciao a tutti,

come va? Spero bene! Io sono in fase esaurimento e, pur essendo già settembre, sono in attesa delle mie benedette vacanze!

Voi direte "Ma come? Noi siamo a scuola, all'università ecc ecc"... Ebbene sì, io non ho avuto nemmeno un giorno di vacanza quest'estate, tra lavoro e studio, quindi aspetto con ansia ottobre e le mie benedette due settimane di nullafacenza che intercorreranno tra la fine del lavoro e l'inizio delle lezioni. Quindi non lamentatevi : c'è chi sta peggio. *Freccette luminose che indicano la mia capoccia con scritto "sfigatona studiosa e lavoratrice"*

Detto ciò, se vi piace come scrivo seguitemi o scrivetemi fate un po' come ve va ahahahah


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