Capitolo uno | You hold me down, I know a place, do you wanna start?

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Quando la sveglia suona, scatto subito a sedere sul letto con un sorriso a trentadue denti dipinto in faccia.
«Oliver? Svegliati, su. Oggi è il grande giorno!» lo saluto con un dolce bacetto sulle labbra. Scendo cauto dal letto, mi catapulto in cucina e comincio a preparare uova e bacon per la colazione. Già, da quando ho conosciuto Olly ho anche imparato a cucinare!
Piccoli uomini crescono...
«Cinque minuti!» mugugna il mio ragazzo dalla camera da letto. La sua voce è così dannatamente bella quando è mezza addormentata!
Ci siamo trasferiti in un minuscolo appartamento nella periferia di Londra, ma è davvero troppo piccolo. Insomma, il letto occupa tutta la camera e nel bagno si fa fatica a muoversi anche se si è da soli... Proprio per questo siamo riusciti a trovare una nuova casa nel quartiere di Holloway e stiamo per trasferirci lì. Oramai questo posto è vuoto, abbiamo portato via tutto meno che la cucina e la camera da letto.
Durante il primo mese delle vacanze estive sono tornato in Italia dalla mia famiglia e ho raccontato tutto quanto, fin dal principio. Ammetto che non è stato facile, anzi, ma credevo andasse molto, molto peggio. Mia sorella è rimasta evidentemente scioccata dalla novità, ma ha superato la cosa in un paio di settimane. I miei genitori, al contrario, si sono guardati con gli occhi strabuzzati e il respiro trattenuto per una mezz'ora buona. Ci hanno messo decisamente di più per assimilare il fatto che sono gay, e forse non lo hanno ancora accettato del tutto. Ma almeno non mi hanno cacciato fuori di casa. Presenterò loro Oliver a tempo debito...
Poco tempo dopo vedo comparire un Olly piuttosto assonnato che mormora un "buongiorno" con un sorriso super dolcioso. Il delizioso profumo della pancetta ha già invaso la stanza e il mio stomaco si lamenta rumorosamente.
«Allora, sei pronto?» domando servendo la colazione al piccolo tavolino a scomparsa compreso nella mobilia della cucina.
«Non vedo l'ora!» risponde Olly con la voce roca ancora impastata dal sonno.

Presto giunge il momento clou: le undici e venti. Io e il mio ragazzo siamo già fuori di casa, l'appartamento svuotato da tutta la nostra roba, con la macchina che sta per esplodere. Giuro che se ci penso, mi fa specie vedere le auto che girano dal lato opposto della strada rispetto all'Italia. Credo che non mi ci abituerò mai.
Mettiamo in moto e giriamo mezza città immersa nel traffico, ma finalmente riusciamo a raggiungere Liverpool Street e lo spettacolo che mi si presenta davanti appena scendo dal veicolo è stupendo.
«Santo cielo...!» mormoro con la voce alzata di un paio di ottave. La casettina che tra poche ore sarà definitivamente mia e di Olly Alexander è la cosa più bella e romantica del mondo. C'è un meraviglioso giardinetto con un piccolo stagno e numerose piante colorate. Da fuori, un imponente albero dai fiori rosa e fuxia torreggia con i suoi rami sopra il muretto. L'ingresso è costituito da un archetto di rampicanti, di cui anche il resto della casa è ricoperto, e uno stretto sentiero verso una porta bianca. In pratica, tutte le stanze si affacciano, o con una finestra o con una porta, sull'esterno verdeggiante.
La adoro.
Noto la stessa espressione rapita e di incredulità sul volto del mio fidanzato.
«E noi vivremo... Qui?!» balbetta Olly rimanendo a bocca aperta e indicando il complesso con il suo indice affusolato «Altro che la Regina!» scherza ridacchiando.

«È bellissimo...» sussurra Olly con la testa appoggiata alla mia spalla destra. Siamo seduti su una panchina in giardino, mentre il sole cala dietro la vegetazione. Tutto è tranquillo e mi sento estremamente rilassato. Che pace...
«Quindi domani si comincia, eh?» gli domando sorridente accarezzandogli il braccio.
«Nuovo lavoro da Starbucks, già»
«Quando sei di turno passerò, prenderò qualcosa da mettere sotto i denti e ti vedrò al lavoro» mi metto a ridacchiare come uno scemo «Il mio re all'opera!» dico scoppiando ufficialmente a ridere, guadagnandomi uno sguardo finto omicida da Oliver.
Restiamo seduti lì a sghignazzare per un bel po' prima di rientrare per la cena. Sono davvero curioso di sapere come si troverà Olly a lavorare là. Nel frattempo vedo di orientarmi nella casa nuova, che sembra molto più grande vista dall'interno.
Dalla porta principale si accede ad un piccolo salottino con una tv gigantesca e librerie ovunque. Di fronte al televisore si trova uno spazioso divano e altra mobilia. Che spettacolo!
Dopo la zona giorno si accede alla cucina, che non è enorme ma credo sia la più carina che abbia mai visto. È interamente fatta di legno. Un tavolo rotondo è posizionato davanti ad una cassapanca dai comodi cuscini grigi, sovrastata da una finestra.
La stanza è collegata tramite l'uscio, davanti al quale si trova un armadio, ad un piccolo corridoio piuttosto carino e il bagno. C'è una grossa vasca contornata da piastrelle grigie. Quella che avevamo nella nostra vecchia casa non so se si potesse davvero chiamare doccia...
Una graziosa camera da letto matrimoniale si affaccia direttamente sul parchetto e sullo stagno tramite una portafinestra. Proprio accanto ad essa c'è un tavolino in ferro dipinto di bianco munito di due sedie da esterno. La stanza è arredata con mobili antichi e un divano azzurro sulla sinistra, entrando dalla porta, sopra di esso è stata messa una libreria di soli tre ripiani. Ho il sospetto occuperò anche quelli in sala...
Amo. Questo. Posto.
«Olly, questa casa è stupenda!» grido, così che mi possa udire dalla cucina. Lo sento rispondere, ma non capisco cosa ha detto. Sospiro sedendomi sul bordo del letto. So che da domani cambieranno le cose, io e Oliver ci vedremo meno spesso perché anch'io ho trovato un posto di lavoro: mi occupo di ordinare i libri in un piccolo negozio.
Il miocuore grida un po' per questo, ma dopotutto non potrà succedere nulla di terribile, no?

Il miocuore grida un po' per questo, ma dopotutto non potrà succedere nulla di terribile, no?

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#SpazioAutrice

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Heilà! Sono tornata con una nuova ff! Non ho resistito... 😍

Buon rientro a scuola! ❤

• Ire 👑

•| Don't leave me behind |•        [O.A.]Where stories live. Discover now