Cinnamon.

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Cinnamon.

POV Jonathan

Laurel Ava Madison Campbell.
Dannazione!
Sono trascorsi otto giorni da quando Zach mi ha fornito lo schedario di Laurel.
Otto giorni in cui non sono riuscito a liberarmi di lei.
È nella mia testa.
Nei miei sogni.
Sottopelle.
Sto combattendo con tutto me stesso per non prendere l'ascensore,scendere in strada ed entrare in quella cazzo di pasticceria per piegarla,spalancarle le gambe e affondare dentro di lei.
Sesso.
Solo questo.
È così.
Mi intriga.
Mi ha stregato.
Si.
Deve essere una fottuta strega.
Mi ha fritto il cervello e mi ha rifilato uno di quei filtri.
Deve essere così.
Sembra così immacolata e lontana dai miei standard.
Cosa cazzo c'è in lei che mi spinge a cercarla,bramarla e pensarla??
Forse gli occhioni o il suo modo di tenermi testa..
Lei è attraente ma non posso farlo.
Cosa potrei offrirle se non una scopata?!?
Ha solo 22 anni!
È una brava persona.
Ha un gran cuore.
Una laurea.
Un impiego.
Nessun fidanzato.
Perchè c'è così poco materiale su di lei?!?
"Vai da lei."
La voce di Zach mi riporta alla realtà.
"Come??"
"Non capisco perché ti ostini a restare qui come un pesce lesso quando potresti portarti a letto il tuo desiderio proibito."
"Ma che dici?!?"
"Da quando ti ho dato quella cartellina non fai altro che pensarla. È adulta e vaccinata. Fai scegliere a lei se vuole venire o meno a letto con te."
Mi volto verso il mio migliore amico che sfoglia disinteressato alcune riviste.
Le pagine vengono voltate una dopo l'altra svogliatamente.
"Stai usando paroloni enormi. È una bella donna ma è come tutte le altre."
"È una settimana Jace. Una fottuta settimana è trascorsa e tu sei ancora in queste condizioni. Non hai mai aspettato tanto tempo per portati una a letto. Da quanto in qua ti fai questi scrupoli?? Evidentemente è diversa dalle altre. Ha quel caratterino. Forse hai paura che ti rifiuti."
Stringo i pugni pensando alla possibilità che le sue parole si avverino.
Sento la gola divenire secca.
Potrei strozzarlo.
No.
Non gliela darò vinta.
Si aspetta esattamente questo da me.
Zach e i suoi dannati giochetti.
Non riuscirà a farmi cambiare idea.
Lei è solo una giovane donna come un'altra con cui ho un'affinità fisica.
Scrollo le spalle sorridendo.
"Stai ingigantendo le cose. Attento a ciò che dici con quella cazzo di bocca. Se voglio me la scopo così forte da farle perdere i sensi. Non potrebbe resistermi nemmeno volendo."
"Dimostramelo."
Sul suo viso fa capolino un sorriso sornione.
Ho provato a resistere.
Otto fottutissimi giorni lontano da lei a trattenermi.
A sognare i suoi fremiti.
È ora di trovare la mia preda.
La mia distrazione.
È ora di fare lo stronzo.

POV Laurel

Le urla di Ellie continuano a distruggere i miei timpani.
"Sei una stronza fortunata. Vorrei essere nei tuoi panni."
Il suo viso si imbroncia lasciando che alcune rughette le increspino la fronte.
"Se proprio ci tieni puoi darmi il cambio."
Alzando di scatto il volto sbatte le ciglia allegramente.
"Davvero??"
"Certo."
Il suo viso però si oscura nuovamente.
"Che c'è ora??"
"Peccato che lui si aspetti di vedere te."
Con velocità prende un cuscino e lo lancia sul mio viso suscitandomi una fragorosa risata.
"Non fare così. Credimi mi farebbe davvero piacere se ci andassi tu."
Da quando ho raccontato ad Ellie la piccola parentesi avvenuta in pasticceria non smette di parlare di Jonathan.
Ma che dico...
Mister De Martel!
"Che spreco..."
Alzo gli occhi al cielo esasperata.
"Invece di essere felice,onorata ed eccitata te ne stai con quel cipiglio infastidito. Ti rendi conto di quanto tu sia invidiata?? Sai già cosa mettere??"
"Non mi fido. È un estraneo e per giunta inquietante. Io non capisco a cosa sia dovuto questo invito. E finchè non l'avrò scoperto non riuscirò a rilassarmi e a godermi l'uscita."
"Hai detto tu stessa che lo hai stupito no??"
"Forse mi sono solo lasciata suggestionare."
"Improbabile."
"E perché mai ha aspettato così tanto?? Otto giorni,Ellie!! Otto giorni!"
"Quindi ammetti che aspettavi il suo invito con trepidazione??"
"No. Nemmeno sotto tortura."
Se ripenso alla settimana scorsa,per quanto odi ammetterlo,il mio corpo viene percorso da brividi.
Lui era lì in tutta la sua gloria di stronzo.
Che arrogante.
Non ho mai attirato l'attenzione di un uomo del genere.
Perché invitare me se già aveva un appuntamento?!?
Crede che io possa essere una delle sue sgualdrinelle??
La sua curiosità circa la cannella nonostante l'avversità per i dolci mi stupisce ancora.
Che cosa vorrà da me?!?
Forse avrà da ridire sul dolcetto??
Lo avrà assaggiato??
Probabilmente l'avrà gettato nel primo contenitore o peggio ancora l'avrà offerto alla sua donna sofisticata prima di portarsela a letto.
Semplicemente lo avrà odiato!
In tal caso perché un incontro per dirmi tutto ciò?!?
Scuoto la testa in preda all'ansia e alla frustrazione.
Ma che mi importa?!?
Non conosco praticamente nulla di lui.
Sto perdendo solo il mio tempo.
Do uno sguardo ai fiori che mi sono stati inviati stamane.
Si tratta di passiflora cobalto.
I fiori della passione.
Il mio cuore sobbalza inevitabilmente.
Mi alzo dal divano dirigendomi al grande tavolo della cucina.
Per Ellie dovevano avere il posto d'onore nel più bel vaso di cristallo.
Prendo tra le mani il bigliettino lasciando che una sensazione di calore mi pervada.
La scrittura è...
Perfetta.
Calibrata e decisa.
È stato scritto sicuramente di suo pugno.
....Laurel questi sono un piccolo omaggio per lei. Mi aspetto di incontrarla quest'oggi a Sunset Beach Park alle 17:30. Jonathan Christopher De Martel....
Porto il piccolo pezzo di carta al naso.
Odore di uomo.
Cosa mi aspetta??
Accidenti perché hai accettato Laurel?!?
Porto le mani tra i capelli.
No.
Non ho avuto la possibilità di declinare.
Me lo ha praticamente imposto!
Non ha pensato che avrei potuto avere un impegno o un fidanzato...
Quel presuntuoso ha dato per scontato che io fossi lì ad aspettarlo.
Odio quando le persone mi sottovalutano.
Se non fossi dannatamente curiosa eviterei di andarci...
Potrei però...
"Sai l'indirizzo o come arrivarci??"
"1204 Beach Ave. Prenderò la Jervis Street e poi la Pacific."
"Bene. Farai tardi se non ti sbrighi..."
La voce di Ellie mi riporta alla realtà.
É sul divano.
Tra le mani una tazza di cioccolata.
Con passo deciso attraverso la stanza e apro la credenza.
Prendo velocemente una bottiglia di bourbon e due bicchieri.
"E quello?? Tu non bevi quasi mai."
"Ne ho bisogno per affrontarlo. Per transitare e respirare la stessa aria di MisterLeiÉInFormaRispettoAlleTipeConCuiEsco. Ora tocca a te decidere. Sei con me o contro di me??"
Verso il liquido nei due bicchieri e ne porgo uno alla mia migliore amica che prontamente l'afferra mettendo da parte la cioccolata.
Facciamo scontrare i bicchieri poi beviamo tutto il contenuto.
Arriccio il naso e chiudo gli occhi.
Ho la gola in fiamme.
I muscoli si rilassano.
La testa diviene più leggera.
"Uuuuuh....sono pronta!"
Ellie corruccia la fronte così tanto da far apparire nuovamente alcune rughe.
"Laurel Ava Madison Campbell..."
Alzo gli occhi al cielo esasperata.
Ecco che arriva la ramanzina.
Ellie percorre la mia figura con occhi disgustati.
"Hai intenzione di mettere quello?? E vogliamo parlare delle converse??"
"Non sono converse ma mocassini!"
"E sono osceni! Per l'amor di Dio Laurel! È un imprenditore! L'uomo più ricco di Vancouver. Ha i paparazzi alle calcagna. Devi fargli fare bella figura!"
Sbuffo seccata dalle sue parole.
"In tal caso avrebbe dovuto invitare nuovamente una delle sue ochette. Ora come hai detto devo andare o farò tardi. E noi non vogliamo che il cazzone più ricco di Vancouver aspetti no?!?"
Prendo la borsa e facendole la linguaccia mi dirigo verso il luogo d'incontro.

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