— Anche io — ribatte con un filo di vanità. — Pensa che sono a diretto contatto con il Re — mi confessa.
— Oh — esalo, mentre esagero la mia reazione sorpresa. — Io invece sono la migliore amica della sposa! — affermo con enfasi.
— Di Giselle? — Alza un sopracciglio, mentre io mi do tanti schiaffi mentali perché non mi sono ricordata che Abigail in questo momento veste i panni di quella megera.
— Oh beh, sì... — Rimango sul vago. — È una vecchia conoscenza...
— Guarda che è diventata una noxious da poco — obietta, fissandomi sempre più confuso.
No no no Alya, non ti azzardare a rovinare tutto!
Apro la bocca qualche volta per trovare una risposta adatta ma alla fine lascio perdere. — Allora... — inizio, decisa a cambiare argomento. — Mi hai detto il tuo nome, bel giovane? Non ricordo — ammetto con un sorriso innocente.
Sembra rimanerne affascinato, ma io non riesco ad esserne felice perché questo non è il mio vero volto, dunque ciò che prova non è rivolto a me. Mi sembra stupido ma questo ragionamento mi devasta. — No, il mio nome è Eric — afferma dopo un silenzio intervallato solo dai nostri sospiri. — Il tuo? — domanda infine.
Deglutisco un groppo di saliva amara e arrotolo una ciocca di questa viscida cascata di petrolio dietro l'orecchio per darmi qualche secondo per pensare. Non posso continuare a fare la figura dell'idiota ogni volta che mi chiede qualcosa, dannazione!
— A... Angelique, certo — farfuglio. Decido di mantenere la stessa iniziale per non discostarmi troppo dal mio nome. — Quindi... mio Dio, come sei sexy! Fai palestra? — domando senza troppi peli sulla lingua.
— Che?— balbetta, quasi in difficoltà. Forse ora inizio a divertirmi!
— Oh, dai dolcezza, non devi sentirti imbarazzato! Ti ho fatto un complimento!— ribatto allegra.
— Io non sono imbarazzato! — sbotta, facendomi sorridere. Alcune cose non cambieranno mai.
— E menomale! — rincaro la dose. — Sei molto affascinante, tutto qui — sussurro, accarezzandogli la spalla. — Come... — inizio, ma mi interrompo subito, accorgendomi che la mia voce sta ritornando fin troppo rapidamente al mio tono originale. Accidenti, quanto tempo è passato? Controllo l'orologio e mi accorgo che alla fine dell'effetto dell'incantesimo mancano solo dieci minuti.
— Avevi una voce diversa... — inizia Eric, quasi come se stesse ragionando ad alta voce. — Non è vero?— conclude, posando il suo sguardo attento su di me. Mi apro in un sorriso nervoso, a questo punto non posso farmi scoprire perché sarebbe abbastanza imbarazzante dopo tutto quello che gli ho detto.
Do un colpo di tosse per schiarirmi la voce. — No... — mormoro, alzando di proposito la voce per renderla simile a prima - stridula e acuta. — È che ho un tremendo raffreddore... — bisbiglio, tenendo una mano premuta sulla gola come per alleviare un intenso dolore. — Allora Eric, parliamo di cose serie: sei per caso occupato dopo il matrimonio? — chiedo. In realtà non so perché lo sto facendo, probabilmente voglio solo vedere la sua reazione ad una domanda del genere sotto mentite spoglie. Al diavolo la morale, non resisto a farlo.
— Mi stai invitando a uscire? — domanda a sua volta, mentre mi apro in una risatina altezzosa e un po' nasale.
— Oh oh, sciocchino, non solo quello! — Gli strizzo l'occhio e prima che mi penta di quello che ho detto passa più tempo del solito.
Sussulta lievemente. — Oh, ti ringrazio ma... mi dispiace, non posso accettare — afferma, stupendomi. Subito dopo aver visto la mia espressione un po' delusa, prosegue: — Non fraintendermi, sei una bellissima ragazza, ma... davvero, non posso.
BINABASA MO ANG
Ashed
FantasyMentre la pioggia battente fa da scenario alla distruzione, Abigail non sa cosa l'aspetta al di fuori delle quattro mura in cui è rinchiusa. Il giorno della Scelta si avvicina con sempre più incombenza, giorno che detterà la fine di uno dei due più...
•Capitolo XIV - Sotto mentite spoglie (Alya)
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