•Capitolo XIV - Sotto mentite spoglie (Alya)

Magsimula sa umpisa
                                    

— Anche io — ribatte con un filo di vanità. — Pensa che sono a diretto contatto con il Re — mi confessa.

— Oh — esalo, mentre esagero la mia reazione sorpresa. — Io invece sono la migliore amica della sposa! — affermo con enfasi.

— Di Giselle? — Alza un sopracciglio, mentre io mi do tanti schiaffi mentali perché non mi sono ricordata che Abigail in questo momento veste i panni di quella megera.

— Oh beh, sì... — Rimango sul vago. — È una vecchia conoscenza...

— Guarda che è diventata una noxious da poco — obietta, fissandomi sempre più confuso.

No no no Alya, non ti azzardare a rovinare tutto!

Apro la bocca qualche volta per trovare una risposta adatta ma alla fine lascio perdere. — Allora... — inizio, decisa a cambiare argomento. — Mi hai detto il tuo nome, bel giovane? Non ricordo — ammetto con un sorriso innocente.

Sembra rimanerne affascinato, ma io non riesco ad esserne felice perché questo non è il mio vero volto, dunque ciò che prova non è rivolto a me. Mi sembra stupido ma questo ragionamento mi devasta. — No, il mio nome è Eric — afferma dopo un silenzio intervallato solo dai nostri sospiri. — Il tuo? — domanda infine.

Deglutisco un groppo di saliva amara e arrotolo una ciocca di questa viscida cascata di petrolio dietro l'orecchio per darmi qualche secondo per pensare. Non posso continuare a fare la figura dell'idiota ogni volta che mi chiede qualcosa, dannazione!

— A... Angelique, certo — farfuglio. Decido di mantenere la stessa iniziale per non discostarmi troppo dal mio nome. — Quindi... mio Dio, come sei sexy! Fai palestra? — domando senza troppi peli sulla lingua.

— Che?— balbetta, quasi in difficoltà. Forse ora inizio a divertirmi!

— Oh, dai dolcezza, non devi sentirti imbarazzato! Ti ho fatto un complimento!— ribatto allegra.

— Io non sono imbarazzato! — sbotta, facendomi sorridere. Alcune cose non cambieranno mai.

— E menomale! — rincaro la dose. — Sei molto affascinante, tutto qui — sussurro, accarezzandogli la spalla. — Come... — inizio, ma mi interrompo subito, accorgendomi che la mia voce sta ritornando fin troppo rapidamente al mio tono originale. Accidenti, quanto tempo è passato? Controllo l'orologio e mi accorgo che alla fine dell'effetto dell'incantesimo mancano solo dieci minuti.

— Avevi una voce diversa... — inizia Eric, quasi come se stesse ragionando ad alta voce. — Non è vero?— conclude, posando il suo sguardo attento su di me. Mi apro in un sorriso nervoso, a questo punto non posso farmi scoprire perché sarebbe abbastanza imbarazzante dopo tutto quello che gli ho detto.

Do un colpo di tosse per schiarirmi la voce. — No... — mormoro, alzando di proposito la voce per renderla simile a prima - stridula e acuta. — È che ho un tremendo raffreddore... — bisbiglio, tenendo una mano premuta sulla gola come per alleviare un intenso dolore. — Allora Eric, parliamo di cose serie: sei per caso occupato dopo il matrimonio? — chiedo. In realtà non so perché lo sto facendo, probabilmente voglio solo vedere la sua reazione ad una domanda del genere sotto mentite spoglie. Al diavolo la morale, non resisto a farlo.

— Mi stai invitando a uscire? — domanda a sua volta, mentre mi apro in una risatina altezzosa e un po' nasale.

— Oh oh, sciocchino, non solo quello! — Gli strizzo l'occhio e prima che mi penta di quello che ho detto passa più tempo del solito.

Sussulta lievemente. — Oh, ti ringrazio ma... mi dispiace, non posso accettare — afferma, stupendomi. Subito dopo aver visto la mia espressione un po' delusa, prosegue: — Non fraintendermi, sei una bellissima ragazza, ma... davvero, non posso.

AshedTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon