12.

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Ero stravaccato sul divano, i capogiri cessati, ma lo stomaco ancora un po' in subbuglio. Era la pace, quella che regnava attorno a me, mentre all'interno della mia mente, un totale caos susseguito da black out mentali, Harry su una sedia, io in spalla ad Harry, Harry.

"Sarà una cosa tranquilla" mi stava ripetendo Zayn da circa venti minuti. I suoi occhi supplicanti, come al solito, riuscirono a convincermi.

"Va bene, come hai detto che si chiama lui?..." Domandai non sinceramente interessato.

"Liam, si chiama Liam e porterà un amico, ovviamente, non avresti fatto il terzo incomodo" mi sorrise, divaricando le gambe, spalmandosi sul bracciolo del divano.

"Ovviamente, e come si chiama questo suo amico?" Chiesi, portandomi due dita sul ponte del naso, strizzando gli occhi.

"Non lo so, non ricordo" sospirò, e gli credetti, Zayn ha una memoria orribile.

"A che ora?"

"Alle nove viene a prenderci con l'auto" mi rispose e la conversazione finì lì, perché il trillo del microonde ci segnalò che il nostro schifoso pranzo era pronto.

Mi alzao con fatica, ma molto meglio rispetto alle condizioni di tre ore fa, le aspirine facevamo miracoli. Ci sedemmo a tavola, il pranzo proseguì lentamente ed era piacevole, entrambi sembravamo chiusi nella nostra bolla e non fiatammo.








"Sono le 21:05, oddio LOUIS!"

"HAI ROTTO, SMETTILA!" Gli urlai, stringendomi nel giubbotto.

"E se non viene? Se ha cambiato idea?" Disse a voce bassa, picchiettando continuamente il piede sull'asfalto. Il mio sguardo passò da quest'ultimo al suo viso nervoso, inarcai un sopracciglio quando I miei occhi incontrarono I suoi.

"La smetti, per favore? Ha detto che verrà e quindi viene, fine della storia... È lui nell'auto? Controlla coglione" gli dissi, mentre un'auto blu si avvicinava a noi, I fari ad accecarmi lo sguardo.

"È lui, cazzo si" dice Zayn a denti stretti facendomi ridere. Entrammo nell'auto, lui seduto davanti, dove si scambiò due baci sulle guance con Liam ed io dietro.

<<Voglio tornare a casa>>

"Hei, amico"

"Ciao Liam" forse usai un tono troppo scocciato, perché Zayn mi fulminava dallo specchietto retrovisore.

"Piacere" una mano si scontrò sul mio ginocchio, nemmeno mi ero accorto del ragazzo al mio fianco.

"Ho detto, piacere" ripetè, spostando la mano sotto al mio naso. Gliela spostai, sussurrando un "Piacere mio".

"Sono Todd, tu?" E mi morsi la lingua per non urlargli contro, ero di cattivo umore e mi mancava Harry.

"Louis" dissi secco, calando il finestrino e rivolgendo lo sguardo verso la strada.

"Che bel nome!" Esclamò, ma nemmeno lo stavo guardando.

"Come mai così tristi?" Chiese Liam, rivolgendomi un sorriso sereno, non so come lui e Zayn possano andare d'accordo, sono gli opposti.

"Gli manca l'amore impossibile della sua vita!" Disse Zayn, alzando gli occhi al cielo ed accendendosi una sigaretta.

"Getta quella merda-..." Afferrò la mano di Zayn, prendendo la sigaretta e gettandola dal finestrino.

"Dai Liam..." mugugnò il mio amico, non ricevendo le meritate attenzioni dato che l'altro mi pose un'altra domanda. "-...E posso sapere come si chiama l'amore della tua vita?"

On The Street. |LS|Where stories live. Discover now