11.

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“Louis! Che cazzo, sbrigati! Tre ore di fronte allo specchio, mi sta salendo il sonno!” mi urlò Zayn dal salone di casa mia.

Roteai gli occhi e mi sistemai per un'ultima volta i capelli, rimettendo solo un altro po' di gel per domarli al meglio.

Quando uscii dal bagno, guardai il ragazzo scuro che adesso era sdraiato sul divano, con una faccia annoiata ed il cellulare tra le mani.

Incrociai le braccia al petto ed esordii “Ti vuoi alzare? Tre ore su quel divano!”

Di tutta risposta, ricevetti una cuscinata al petto e Zay si alzò con uno scatto agile.

Volle a tutti costi guidare lui, e glielo lasciai fare senza alcun problema.

“Birreria?” dissi io mentre mi mettevo comodo nel mio sedile e lui metteva velocemente in moto.

“Nooooooo” scosse la testa lentamente. “Andiamo a ballare. Hai bisogno di svagarti un po' LouLou.”

Non risposi.
Alla fine aveva pure ragione, Zayn sapeva sempre cos'era meglio per me ed io mi fidavo ciecamente di lui.

Zayn non era proprio un guidatore modello.
Correva un po' troppo e più volte lo avevo ripreso su ciò.

Aveva sempre varie multe per passare col rosso perché si seccava aspettare che scattasse il verde nel semaforo e non poteva di certo permettersi di pagarne altre.

Nonostante le mie riprese anche questa volta, lui accelerò superando decine e decine di macchina, talvolta in modo pericoloso.

“Mai più guiderai tu, pakistano coglione!” dissi io esasperato e lui, allentando la presa sull'acceleratore, mi disse di rimando “Stai zitto brutto nano da giardino ed ammira alla tua destra la master discoteca di tutte le discoteca di Londra.”

Girai la testa nella direzione da lui indicata e vidi un mucchio di persone accalcate per entrare attorno a mille scritte lampeggianti con su scritto tipo 'Night Club' 'Pub up all night' 'Disco Dance party'.

Dopo che quel cretino ebbe parcheggiato facendo trecento manovre e tamponando la macchina di fronte, scendemmo dall'auto e la musica mi bucò le orecchie.

Un po' titubante, mi avvicinai a quella lunga fila di fronte a quel casino infernale e gettai un'occhiata di intesa a Zayn.

Lui mi fece un sorriso complice ed un cenno con la testa prima di mimarmi con le labbra 'Seguimi'.

Annuii e vidi il ragazzo poco più alto di me superare piano piano sempre più ragazzi, probabilmente da più in fila di noi.

Non potei non scoppiare a ridere sommessamente mentre lo imitavo.

A mezzanotte e mezza eravamo già dentro.

La mia visuale fu questa: gente che ballava, gente ubriaca che correva in bagno per vomitare, sudore, persone che si strusciavano e si palpavano tra loro, persone che già si baciavano per niente in modo casto e poi, il mio cuore perse un battito, una testa riccia in un lato remoto del bancone con un drink in mano.

Deglutii, ma scelsi di non dire nulla a Zayn. Sicuramente mi avrebbe trascinato fuori da lì per non vederlo.

Mi girai per rintracciarlo e non lo vidi al mio fianco, bensì seduto ad uno dei tavolini fluo un po' sparsi nel locale con un ragazzo molto bello.

Mi avvicinai, incuriosito, e Zayn non ne sembrò infastidito anzi.

Il ragazzo seduto con Zayn prontamente si alzò e mi urlò per superare la musica assordante.

On The Street. |LS|Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz