“Piacere, Liam.” e sfoderò un sorriso davvero dolcissimo.

Sorrisi a mia volte e mi presentai dandogli la mano, gettai un'ennesima occhiata a Zayn che non faceva altro che guardare il bel Liam, completamente incantato e trasportato.

Qualcuno qui si era preso una bella cotta!

Sorrisi un'ultima volta a questi due che neanche si accorsero del mio andare via.

Mi avvicinai al bancone del locale, stando a debita distanza dal riccio ancora in quella postazione dove l'avevo visto e facendo attenzione a non farmi vedere.

Lo scrutai notando che avesse una espressione avvilita e triste in volto, le braccia abbandonate sul bancone, il drink mezzo vuoto e la schiena ricurva sul ripiano freddo.

In quel momento mi passarono per la testa milioni di domande.
Perché era lì e non lavorava? Sopratutto, era solo o in compagnia?
Che aveva per stare in quelle condizioni? Era già ubriaco o capiva qualcosa?

Mi venne voglia di andare a parlargli, sentire la sua voce ed abbracciarlo forte a me per consolarlo.

Mi morsi l'interno guancia, ed abbassai lo sguardo sul bancone ancora vuoto di fronte a me.

Non potevo farlo.










"Allora, cosa prendi?" Disse Liam, facendomi alzare il capo di scatto.

"Cosa?" Chiesi, sentendomi uno stupido, non stavo prestando attenzione.

"Cosa prendi da bere?" Intervenì Zayn con uno sbuffo, mettendomi ancor di più in imbarazzo.

"Oh...Quello che prendete voi" risposi, lanciando un'ennesima occhiata ad Harry. Sentii la voce di Liam dire qualcosa alla cameriera mezza nuda accostata al nostro tavolo. Tornò poco dopo con tre drink.

Bevvi il mio velocemente.


Mi piacque così tanto, che ne ordinai altri quattro. Ero ubriaco perso, sul serio. Abbandonato al tavolo, mentre Zayn e Liam si divertivano sulla pista da ballo, indefinibili a causa della vista sfocata. Mi voltai ancora una volta alle mie spalle e quello che vidi, devo dire non fu una delle cose migliori, decisamente no.

Era una ragazza dai capelli corvini, quella che stava tentando di approcciare con il mio Harry, probabilmente avvilito quanto me. L'espressione miserabile era appena visibile, ma la faccia decisa e sfrontata di lei mi saltò subito nell'occhio.

Il mio stomaco si strinse in una morsa dolorosa, la sua mano ora era stretta attorno quella di Harry, che  la guardava con un'espressione neutra. Lo fece alzare, mentre il riccio scuoteva la testa non molto deciso.

Il mio sguardo li seguii fino ai margini della pista da ballo, dove la ragazza afferrò una sedia e vi ci gettò Harry sopra. Si calò lentamente alla sua altezza, mostrandogli la maggior parte di pelle scoperta dei seni, spostò I capelli lateralmente.

"Quando è troppo, è troppo" dissi tra me e me, alzandomi dal mio posto e prendendo a camminare barcollando verso di loro. Fui costretto a sgomitare e calpestare I piedi a molta gente, mentre tentavo di farmi spazio e ricevere in cambio imprecazioni esilaranti.

Non me ne fregava un cazzo.

Le fui subito dopo accanto, mentre il suo culo all'aria aveva attirato l'attenzione di molti ragazzi. Le misi una mano sulla spalla, facendola raddrizzare con la schiena. Si spostò dal mio tocco con sguardo infastidito e forse disgustato, era minimo dieci centimetri più alta di me e forse, mi trovava brutto.

"Scusa, ma devi andartene" le dissi, lanciando un'occhiata ad Harry che era ancora con lo sguardo basso.

"Come scusa?" Chiese lei, ondeggiando il capo lateralmente.

On The Street. |LS|Where stories live. Discover now