CHAPTER SIX

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CALUM'S POV

"Svegliati, piccolo... Ho ordinato la colazione. Voglio portarti un po' in giro, dai..."

I piccoli baci che Luke mi stava lasciando sul collo erano davvero il miglior buongiorno di sempre. Di solito con Oliver mi sveglio prima di lui e scappo a lavoro o mi sveglio solo perché lui è andato via, lasciandomi solo a letto.

Dio, avrei dovuto chiamare Oliver per dirgli che tra noi non poteva andare avanti? Insomma, Luke ed io non stavamo insieme, anzi tutt'altro. Lui stava per sposarsi ed io stavo per tornare dall'altra parte del mondo, e comunque Oliver era uno sfogo sessuale sicuro per me, nonché un ottimo amico e sapeva ascoltare, ma niente più.

Luke invece cos'era? Luke cosa non era? Sicuramente non era il mio ragazzo, ma non bisognava mettere un'etichetta a tutto, no? Dio, come avrei voluto fosse così...

Luke per me non doveva essere nulla, e invece quei brividi che mi stava procurando, quella notte passionale della sera prima (ben tre round, mi stupisco ancora del fatto riuscissi a camminare) e quel suo dannatissimo 'ti amo' a cui non ho dato risposta continuavano a torturare i miei pensieri.

Aprii lentamente gli occhi, sbattendo più volte le ciglia per mettere a fuoco quei due occhi acquosi ed azzurrissimi che mi studiavano chissà da quanto.

"Di questo passo mi consumi, Lucas..." Affermai con voce rauca, stiracchiandomi dalla mia posizione a pancia sotto, strusciando più vicino al suo corpo, nascondendo il viso nel suo petto "Non possiamo restare qui? È così caldo qui ugh"

"Non sai quanto vorrei accontentarti, tesoro mio, ma so che ti pentiresti amaramente di non aver visitato la città, quindi, conoscendoti, ho deciso di portarti sulla rive gauche. Dobbiamo passare anche al Cafè de Flore, quindi non mangiare troppo."

Già a "Rive gauche" ero seduto, interessato sia alla pronuncia perfettamente erotica di Luke, sia ai monumenti e all'ambiente di quella zona della città. Andarci sarebbe stato un sogno e soprattutto accompagnato dal biondo. Un sogno che si avvera, mi ripetevo.

Che illuso.

-

Uscimmo dalla doccia con dei sorrisi divertiti sulle labbra mentre continuavamo a cantare una delle hit di Ed Sheeran a squarciagola, mentre lui mi faceva fare piroette su me stesso o io gli asciugavo i capelli con l'asciugamano.

Ci preparammo in più o meno mezz'ora, perdendo un po' di tempo per cercare dei vestiti puliti per Luke, facendomi beccare con alcune delle sue felpe che ancora conservavo gelosamente.

"Oh, siamo noi questi..."

La mia testa scattò subito verso l'alto, per vedere il biondo con la nostra foto in mano, che la osservava con occhi tristi, se non l'avessi conosciuto avrei detto stesse per piangere, ma Luke non piangeva per così poco. Mi avvicinai e accarezzai il dorso della sua mano prima di sfilargliela lentamente dalle dita, posandola di nuovo nel cassetto.

"Eravamo giovani, Luke. Troppo giovani per capire cosa stessimo davvero vivendo.."

"Avrei dovuto capire cosa avrebbe comportato la mia scelta, Calum. Sono stato stupido ed egoista, ho messo me al primo posto ed ho sbagliato perché alla fine non sono felice. Faccio quello che mi piace, ho il lavoro migliore del mondo, ma sono solo se non ho te accanto. Nessuno è te..."

"Non dirlo, Luke... Domenica vado via e la tua fantastica vita andrà avanti anche senza me." Troncai il suo discorso, sospirando amareggiato. Mi allontanai da lui, ma mi precedette ed aprì la porta per me, facendomi uscire per primo. Non resse il mio sguardo, arrossendo sotto i miei occhi, e quasi mi venne da piangere a guardare quel bambino troppo cresciuto.

SCREAM AND SHOUT || CAKE ||Where stories live. Discover now