CHAPTER FIVE (I)

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LUKE'S POV

Durante tutto il photoshoot avevo sentito gli occhi di Calum addosso. Non aveva bisogno di parlarmi per darmi dello stronzo colossale, bastava mi guardasse in quel modo: le braccia incrociate al petto, poggiato al muro, il sopracciglio leggermente alzato e le schiena dritta che mi lasciava la meravigliosa vista del suo corpo.

"Abbiamo finito, grazie a tutti."

Disse la fotografa, allontanandosi per riguardare gli scatti sulla sua macchina fotografica, affiancata poco dopo da Calum col quale scambiò qualche parola. Mi alzai dallo sgabello e mi avvicinai per poter parlare col moro che non mi aveva detto una parola. Feci tutto sotto lo sguardo attento di Jack che sapevo stesse studiando i miei movimenti, probabilmente cercando di capire perché fossi andato prima da Calum e non da lui.

Appena Calum mi vide in piedi strinse la borsa in spalla e quasi corse via dall'edificio. Io feci lo stesso, raggiungendolo facilmente fuori di lì, prendendolo per il polso. Lui si scostò malamente, voltandosi a guardarmi con occhi pieni di rabbia.

"Lasciami."

"Non ci riesco, Calum. Non posso farlo. Non di nuovo."

La pioggia leggera bagnava entrambi ed un taxi si era appena fermato sulla strada.

"Deduco che la colazione sia saltata." Aggiunsi.

"Esattamente. Non puoi avere tutto, Luke. Scegli per una volta nella tua vita. Probabilmente ho fatto la miglior scelta nel mettere le cose in chiaro stamattina. Meglio ognuno per la sua strada e basta. Jack ti ama e può darti tutto quello di cui hai bisogno. Non ti serve qualcun altro da baciare sotto la Torre Eiffel, Luke."

Salì sul taxi e mi lasciò sotto la pioggia, senza parole, senza lui.

-

Il viaggio fino a casa fu estenuante e pieno di tensione. Jack continuava a parlare e io non ascoltavo neppure una parola di quello che diceva. Ci fermammo a mangiare qualcosa in una caffetteria ed alcuni ragazzi mi fermarono per una foto e qualche autografo. Andammo poi al centro commerciale e Jack girò quasi tutti i negozi. Mentre lui era chiuso in camerino, io scorrevo tra le foto del profilo instagram di Calum.

Chissà come avrebbe reagito Jack se gli avessi detto di me e Calum. Era una persona intelligente quindi probabilmente aveva già capito tutto e per questo motivo mi stava urlando addosso riguardo "ho visto come lo guardi", "ti piace, non è vero" e "cosa mi nascondi?".

Tornammo a casa verso le cinque. Mi lasciai cadere sul divano, buttando la testa indietro, massaggiandomi le tempie.

"Non possiamo litigare adesso, cazzo. Stava andando tutto così bene fino a quando non è spuntato quell'asiatico del caz-"

"Non parlare di lui in questo modo, sono stato chiaro? Devi smetterla di farti paranoie su chiunque. Pensavi che tutti i miei compagni di squadra fossero interessati a me, sei geloso quando mi chiedono di fare una foto. Tutte cose dannatamente infondate."

"E lui? Lo difendi. La mia gelosia non è infondata, Luke. Gli piaci da morire. Si vede da come ti guarda. Cazzo, sembrava ti conoscesse meglio anche di te, ti guardava come se sapesse come va il tuo respiro, a che ritmo ti batte il cuore. Ti guardava con la consapevolezza di averti già e io lo odio da morire, cazzo. Non puoi evitarlo fino a che non se ne torna in culonia?"

"Magari lui ci prova davvero a capirmi,lui almeno mi ha sempre dato fiducia, anche quando facevo il cazzone, Jack. Io esco. Non seguirmi."

"Non eravate ottimi amici, non è vero? E adesso che fai, vai da lui sperando ti accolga a braccia aperte? Hai me e vuoi lui, non ti capisco."

SCREAM AND SHOUT || CAKE ||Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ