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Ancora intento a rimuginare su quanto appena accaduto, Davin non si rese conto che la piccola ma intensa battaglia intorno a lui si era conclusa. La voce di Gilles penetrò con difficoltà nel tumulto dei suoi pensieri e il Guardiano si sollevò da terra avvertendo solo in quel momento il dolore della ferita al fianco inflittagli dal suo avversario. Con una smorfia sofferente cercò i cognati e non appena li trovò accennò un segno d'approvazione nel constatare che tutti stavano bene e che le cecaelie erano state rese inoffensive. Evidentemente, abbattere Actane era stato sufficiente a far desistere tutte le altre dal perire inutilmente.

Il suo sguardo poi spaziò nei dintorni, alla ricerca delle tracce di Stefaniya e Iestyn e quando li trovò sgranò gli occhi. Il tritone gli stava nuotando incontro a una velocità sostenuta, l'espressione felice e sollevata, lasciando la bionda dietro di sé a vagare nell'oscurità del suo handicap. Quella vista lo rese ancora più furioso di quando la cecaelia aveva accennato ai progetti che aveva per lei e con un guizzo più rapido di quanto si sarebbe aspettato da se stesso dimezzò le distanze che lo dividevano dal gallese.

"Davin! Oh, sono così felice..."

Il suo tono speranzoso si incrinò quando notò che il Guardiano era scuro in volto, e si spezzò definitivamente quando il pugno del celtico lo raggiunse in pieno volto. La presa sulla lancia che aveva sottratto a una delle cecaelie si annullò di colpo mentre la faccia scattava di lato, prima che le mani del Guardiano lo afferrassero per il collo, facendo però attenzione a non occludere del tutto le branchie per non soffocarlo.

"Tu! Maledetto incosciente! Perché le hai permesso di fare come voleva? Perché l'hai trascinata lontana dal Fondale? Che cavolo ti passava per la testa, eh? Perché non l'hai difesa da vero uomo?"

"I... io... non... non volevo... non sapevo che... mi dispiace... perdonami, Davin... ti prego... io..."

Il Guardiano lo lasciò andare di colpo, l'ira funesta che ancora imperversava nel suo sguardo tanto quanto nel suo cuore in tumulto, prima che la ferita lo costringesse a piegarsi per tentare di lenire la sofferenza. Iestyn se ne accorse e sbiancò in volto, cercando di allungare le mani per aiutarlo, ma lui lo rifiutò.

"Tu... tu sanguini..." affermò titubante il tritone.

"Non è niente..." bofonchiò Davin con l'aria di un bambino che non voglia smettere di giocare a causa di un graffio.

"Non è vero! Tu stai male!" insistette l'altro e il Guardiano fece una smorfia di disapprovazione. "Ti prego, permettimi di aiutarti!"

"Se vuoi essere d'aiuto, va' a dare una mano a Gilles e Angus. Io me la cavo da solo."

Iestyn gli lanciò un'occhiata delusa e contrita, ma subito dopo annuì e si mosse in direzione dei due tritoni nominati con l'aria di chi era appena stato bastonato.

Non appena si fu allontanato, Davin prese a nuotare goffamente verso Stefaniya e accanto a lei si lasciò scivolare cercando con gli occhi qualunque ferita potesse aver riportato durante la sua fuga.

"Davin..."

Non l'aveva neanche sfiorata e lei già aveva capito che si era precipitato accanto a lei. Era davvero incredibile.

"Stefaniya. Come stai? Ti hanno fatto del male?"

Lei rimase in silenzio con un'espressione preoccupata in volto, poi le sue mani lo cercarono e Davin le afferrò portandosele subito al volto, assaporando quel contatto di cui aveva paura di non poter godere mai più.

"E a te?"

"Non cercare di sviarmi. Dimmi se ti hanno fatto del male. Se Actane te ne ha fatto..."

Ocean's Song - La Canzone del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora