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Esco dall'ufficio di Deb pronta a cercare l'idiota che la sta facendo soffrire come le ho visto fare poche volte da quando la conosco. E quelle poche volte era in presenza di sua madre. Lo cerco un po' ovunque sul piano delle sale d'incisione, ma non trovando nessuno dei cinque, mi dirigo alla saletta relax sperando di trovarli almeno li. Ed è lì che sono, intenti a bere un caffè mentre chiacchierano tra di loro prima della partenza verso Sunderland. Entro nel loro campo visivo e Liam e Zayn, che ancora non avevo incrociato stamattina, mi raggiungono e mi stringono in un abbraccio.
"Piccola Shay! Ci sei mancata!" Mi sussurra Liam ancora stretta tra le sue braccia.
"Anche voi!"
"Come stai?" Adesso tra le braccia di Zayn. A quella domanda i mie occhi corrono in quelli del biondo.
"Adesso bene. Voi?" Facendo viaggiare lo sguardo su ognuno di loro, fino ad arrivare ad Harry. Resta fermo lì, in piedi che da le spalle alla finestra, incerto sul venirmi a salutare o meno. Credo abbia capito che ho parlato con Deb, considerando che, appena i nostri sguardi si sono trovati, la mia mascella, involontariamente eh, sì sia contratta e che se potessi bruciarlo con la sola forza dello sguardo adesso Harry-sono un idiota-Styles sarebbe circondato da fiamme alte almeno tre metri. Ma nonostante la sua titubanza, muove i pochi passi che ci separano e viene a stringermi in un abbraccio anche lui.
"Dobbiamo parlare." Gli dico riportando il mio sguardo nel suo. Annuisce senza proferire parola e lentamente scioglie l'abbraccio. Rivolgendosi ai ragazzi, chiede loro di lasciarci soli pochi minuti e di aspettarlo alle auto. Niall viene a salutarmi non prima di essersi assicurato l'incolumità del suo amico. "Tranquillo, vorrei picchiarlo, ma non lo farò. Almeno, non adesso. Ho una promessa da mantenere." Facendolo ridacchiare e dandoci appuntamento a questa sera. Una volta rimasti soli, Harry, si lascia cadere sul piccolo divano sulla quale prima era seduto, portandosi le mani ai capelli.
"L'hai vista? Ci hai parlato?" Chiede senza guardarmi. Lo raggiungo e mi ci siedo accanto. Nonostante stia facendo soffrire la persona che più si avvicina ad una sorella per me, voglio bene anche a lui e non ce la faccio a vederlo così.
"Sì ed è distrutta. Mi spieghi perché tutto d'un tratto non sei più sicuro di quello che provi?"
"Mi ha detto di volermi presentare ai suoi."
Mi acciglio, non per la questione dei genitori ma per l'evidente fatto che Harry non accetta la situazione di Deb.
"Ti fa così schifo conoscere la madre di Deb? Dio, Harry, pensavo fossi più maturo. Non tutti abbiamo genitori perfetti ma questo non significa che tu debba avere pregiudizi a prescindere e senza conoscere la persona in questione. Sai, le persone, a volte, riescono a cambiare e ,Susy per Deb, lo sta facendo." Sproloquio senza freni. Ok, è stata un alcolizzata ma ha passato un dei periodi più brutti. Non che la voglia giustificare, ma si è lasciata aiutare e ne è uscita.
"Non mi fa schifo conoscere sua madre!  Che razza di persona credi che io sia? Non so di cosa tu stia parlando, ma la mia è solo paura. Ecco, l'ho detto. Si, Harry Styles ha paura" fermandosi, ormai in piedi, e puntando lo sguardo alle sue scarpe. Mi sono persa, non capisco di cosa debba avere paura, non era mica un'assassina. "Ho paura di non piacere ai suoi. E se pensassero che non sono abbastanza per Deb? Che a causa del mio lavoro, io non sia in grado di renderla felice? Io la amo, Shay! Dio, se la amo ma ho fottutamente paura!" Mi alzo e lo raggiungo e nonostante la sua smisurata altezza, riesco ad abbracciarlo nascondendo il viso nel suo collo. Harry spaventato, questa è nuova. Mi è quasi passata la voglia di picchiarlo. Quasi.
"Ascolta, non dovrei nemmeno dirtelo perché a quanto pare lei non lo ha ancora fatto. Evidentemente per evitare di spaventarti ulteriormente, ma devi capire il motivo per il quale ti ha chiesto una cosa del genere." Mi guarda accigliato, prima di sedersi di nuovo ed io con lui. "Deb aveva quindici anni quando sua madre ebbe un incidente e perse il bambino di cui era incinta da quattro mesi. Io ho saputo tutto questo sei mesi dopo che la conobbi perché mi chiese di accompagnarla a trovare sua madre." Prendo un resisto profondo prima di continuare, sperando di star facendo la cosa giusta. "Dopo l'incidente, Susy, cadde in depressione ed iniziò a bere. Poco dopo anche il matrimonio con John andò a rotoli perché lei ormai non era più in grado di controllarsi. Deb non glielo ha mai perdonato." Mi alzo e raggiungo la finestra. "Non lo ha fatto nemmeno dopo che si convinse a farsi aiutare e nemmeno dopo che fu completamente disintossicata dall'alcool. La prima volta che mi chiese di accompagnarla non mi feci molti problemi, pensavo volesse solo compagnia. Poi mi spiegò il motivo."
"Cioè?"
"Non vuole restare da sola con lei, ha paura di crollare e gridarle in faccia che le ha rovinato l'adolescenza. E da allora, due volte al mese, andiamo a trovarla, esculento quando siamo fuori a causa del lavoro."
"E quando non ci sei?"
"Semplicemente non ci va." Vedo il caos nei suoi occhi e immagino si stia chiedendo cosa questo centri con il fatto che voglia fargliela conoscere. "Sono l'unica a conoscere questa storia. Nemmeno Lena e Paul lo sanno né tanto meno ha mai chiesto loro di farsi accompagnare. Tutto ciò vuol dire solo una cosa. Ti considera la persona giusta, l'uomo giusto, con la quale
condividere l'aspetto peggiore della sua vita. Si fida e ti ama talmente tanto da rischiare di farti scappare una volta saputa la sua storia. E forse avrei dovuto aspettare che a parlartene fosse stata lei."
"Credi seriamente in quello che hai detto? Mi ama così tanto?" Non ho mai visto Hazza con gli occhi lucidi e adesso provo solo tenerezza verso questo ragazzo.
"Si, Harry. Quindi, stasera, dopo il concerto, tu le parlerai e se tutto questo non ti ha spaventato e sei finalmente sicuro di quello che provi, diglielo. Ma fallo anche se vuoi che tra di voi finisca.    Tutto questo le fa solo del male e so che non lo vuoi. Deb è la persona più forte che conosca, ma anche immensamente fragile nonostante non lo dia mai a vedere. I suoi ti accetteranno solo per il semplice fatto che hai accettato l'intero pacchetto Deb." Mi alzo dal divano raggiungendo la porta. Ma prima di poterla oltrepassare, Haz richiama la mia attenzione.
"Grazie, Shay. Davvero, anche per non avermi picchiato." Sorridendo come non glielo vedevo fare da tempo. Rispondo al suo sorriso ed esco dalla sala relax per poter raggiungere la sala prove. Ed sarà già arrivato per gli ultimi arrangiamenti. Manca davvero poco anche all'ennesima confessione. Uff, il macigno si fa sempre più grande.
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La canzone è finalmente pronta. La prossima settimana inizieremo con l'incisione e se rispettiamo la tabella di marcia, per la metà del prossimo mese sarà trasmessa su tutte le radio. Sono emozionata ma anche leggermente in ansia. Sta per arrivare il momento in qui dovrò mantenere la parola data a Niall e la sua reazione mi spaventa a morte. Ma non posso continuare a scappare e, quando sarà giunto il momento, dovrò raccontargli tutto e sperare che tra di noi non cambi nulla.
Sono in macchina di Scott e mentre aspetto che Deb mi raggiunga, scrivo a Niall, il quale mi avvisa che stanno raggiungendo lo stadio per il sound-check e che se vogliamo arrivare in tempo per l'inizio del concerto, dobbiamo sbrigarci a partire. Già, lo so ma Deb come sempre deve farsi attendere nemmeno fosse una grande diva del cinema. L'appuntamento era per mezz'ora fa al garage interrato e di lei nemmeno l'ombra. Mi sta sorgendo il dubbio che abbia deciso di non venire  e per giunta senza avvisare. Mentre rispondo al biondo, il rumore della portiera che si apre e si richiude mi fa sobbalzare.
"Deb! Ma dove diavolo eri?" Rivolgendomi subito dopo a Scott invitandolo a partire.
"Scusa, i manager mi hanno trattenuta più del dovuto." Si lascia andare contro il sedile quasi come se fosse stata prosciugata da tutte le sue energie. Penso di sapere cosa la preoccupa e, istintivamente, porto la mia mano ad accarezzare la sua in segno di conforto.
"Tranquilla, ho già scaldato le braccia per mollargli quel pugno." Strappandole un sorriso. Percorriamo la lunga distanza che ci separa da Sunderland parlando di tutto e di niente, come è nostro solito fare quando non ci va di affrontare scomode situazioni. Ma un cambio di argomento provoca un ulteriore cambio d'umore.
"Quindi quando uscirà la canzone, dirai  tutto a Niall?"
"Devo, gliel'ho promesso. Spero solo che non cambi nulla tra di noi." Portando lo sguardo verso il paesaggio che ci scorre davanti. Proprio come ho fatto io prima, adesso è Deb a portare la sua mano sulla mia, per infondermi del coraggio che non so se riuscirò a tirare fuori nel momento che la verità verrà a galla. Nello stesso istante, Scott ci avvisa che il nostro viaggio è quasi giunto al termine e solo ora noto che il cielo azzurro di stamattina ha lasciato il posto al tenue blu della sera. Sono appena passate le otto e il concerto avrà inizio più o meno tra un'ora, quindi decidiamo di fermarci per mettere qualcosa sotto i denti. Passiamo più meno tre quarti d'ora all'interno del fast food prima di rimetterci in marcia verso lo Stadium Of Light. All'esterno dello stadio ormai non c'è più nessuno, le loro fan saranno già all'interno pronte per il prossimo concerto del tour, lasciando a noi la possibilità di raggiungerli senza essere fermate e perdere altro tempo. Più che per il concerto vorrei che Deb abbia le sue risponde, quindi non vedo l'ora che finisca. Non dico che non mi stia divertendo e che non mi emozioni ogni volta che Niall canta rivolgendosi alla nostra postazione, ma davvero questo concerto sempre non voler più finire. Quando anche l'ultima canzone giunge al termine, vedo Deb torturarsi le mani ed andare nel panico. Credo che lei non volesse che finisse così velocemente tanto quanto lo volevo io. La stingo in un abbraccio e facendole coraggio, raggiungiamo il backstage dove troviamo ad aspettarci solo quattro dei cinque ragazzi che hanno appena terminato un altro incredibile concerto. Ci avviciniamo a Niall, Liam, Zayn e Louis e una consapevolezza si fa spazio dentro di me. Ha deciso e la sua assenza mi dice che ha scelto la strada più breve; non le concederà la possibilità di un, anche se ultimo, confronto. Da donna forte quale è, Deb si congratula con i ragazzi e sorride insieme a tutti noi anche se so che dentro sta cadendo a pezzi. Niall è al mio fianco e mente ci avviamo alle auto che ci porteranno al locale dove si svolgerà il party il loro onore, si lascia andare in una confessione.
"So quanto tu voglia proteggere Deb e quindi picchiare Haz, ma non preoccupati, mi ha detto che le parlerà una volta arrivati al locale." Lasciandomi un bacio tra i capelli.
"Qualsiasi cosa succederà, lascatemi tirargli un pugno, vi prego!" Facendolo solo ridere e quel suono mi riempie il cuore ogni volta è, se è possibile, me lo fa amare sempre di più.
"Ok, piccola. Vacci piano però, non vorrei passare la notte al pronto soccorso perché tu ti sei slogata un polso."
"Ehi! So fare a pugni, con chi credi di parlare!" Mettendo il broncio.
"Allora mettiamola così. Non vorrei passare la notte al pronto soccorso perché hai rotto il naso ad Harry. Va bene?" Fermandosi poco prima di poter salire a bordo di una delle macchine che ci porteranno alla nostra destinazione.
"Mi stai prendendo in giro. Smettila!" Tenendosi la pancia dal troppo ridere. "Ne vuoi per caso uno anche tu?"
"No, no. Grazie lo stesso." Continuando a ridere. Ok, adesso è troppo. Lo lascio lì continuando a camminare verso la macchina, prima di sentirmi trattenere da un braccio e ritrovarmi contro il petto di Niall.
"Lasciami!" Tenendogli il broncio.
"Stavo scherzando. Non desidero altro che le tue mani addosso e mi va bene anche un pugno. Ma spero che mi accontenterai in altro modo." Stingendomi a se.
"Guarda, dopo quello che hai fatto, non ti toccherò fino alla fine del tour!" Cercando di allontanarmi dal suo petto, e cercando di nascondere un sorriso.
"Cosa? Spero tu stia scherzando!" Tirandomi di nuovo al suo petto. E posso ammettere che questo è il mio posto preferito.
"Affatto, Nialler." Sghignazzo per il semplice fatto che non ci credo nemmeno io.
"Stai sorridendo, lo sento. Appena arriveremo in albergo, mi farò perdonare, te lo prometto." Allontanandomi dal suo torace e avvicinandosi a lasciarmi un bacio carico di promesse, e non vedo l'ora che le mantenga tutte. Finalmente in macchina raggiungiamo un locale appena fuori dal centro. In macchina siamo con Louis e Deb, la quale sembra avere tutta l'aria di volersi trovare ovunque ma non qui. Spero solo che Harry metta fine a tutto questo, Deb non lo merita e non lo sopporterebbe. E nemmeno io. Entriamo senza aspettare il resto del gruppo, o forse sono già dentro e sono stati loro a non aspettare noi. Ed, infatti, troviamo gli altri tre ragazzi già seduti al tavolo che è stato loro riservato. Senza perdere tempo brindiamo ad un altro successo, fino a prendere il conto di quante volte lo abbiamo già fatto. Resto appiccicata a Niall tutto il tempo. Nonostante sia ormai abituata ad ingerire ingenti quantità di alcool, mi sento più sicura con lui che mi dice di non esagerare. E, ingoiato l'ultimo shot quasi tre canzoni fa, ho dichiarato di non poterne ingerire più. Mentre mi accoccolo al petto di Niall, Deb viene ad avvisarmi che deve raggiungere il bagno ma che non vuole che mi scomodi a seguirla. Annuisco e la vedo dimenarsi tra la gente. Mi rimetto seduta in modo tale da poter cercare Harry e quando lo trovo lo incoraggiò a seguire la mia migliore amica. Dopo un attimo di esitazione, si alza e si incammina nella stessa direzione in cui ho visto scomparire Deb. Non so per quale motivo, ma mi ritrovo ad aprire e chiudere il pugno della mano destra portando Niall a sghignazzare nel mio orecchio.
"Calma, Rocky! Rilassati, si sistemerà tutto." Ricevendo solo un mmmh da parte mia. Spero che abbia ragione altrimenti dovrò seriamente prendere in considerazione l'idea di fargli del male. Non so quanto tempo sia passato da quando Deb ed Haz si sono allontanati, ma mi sto preoccupando e faccio partecipe il biondo del mio stato d'animo. "Se vuoi li andiamo a cercare." E così ci dirigiamo verso i bagni ma poi Niall mi fa segno di raggiungere l'uscita secondaria. Mentre ci apprestiamo ad oltrepassarla, qualcun altro lo fa prima di noi, ma verso l'interno. Alzo lo sguardo per portarlo alle persone che ho davanti, notando gli occhi rossi di Deb e il sorriso morire sulle labbra di Harry. Perché Deb piange? Cosa le ha detto? E perché rideva? Senza riflettere sulle mie azione, mi muovo con chiare intenzioni di colpirlo. Non so bene dove ma spero senta molto dolore. Ma non riesco ad avvicinarmi abbastanza perché Deb entra nel mio campo visivo e Niall mi tiene per le braccia.
"Shay sto bene!" Dice cercando di sovrastare la musica.
"E perché cazzo hai pianto, allora?" In preda ad una strana rabbia.
"Piccola, calmati adesso. Ok?" Mi stringe a se Niall.
"L'ha fatta piangere, Ni!" Cercando di fargli capire le mie ragioni. Vedo Harry parlare all'orecchio di Deb e poi ci ritroviamo a seguirli fuori dove sarà sicuramente più possibile parlare e magari portare a termine la mia missione.
"Posso picchiarlo, ora?" Riuscendo ad divincolarmi dalla stretta di Niall.
"No." Dicono tutti insieme, facendomi solo sbuffare.
"Shay, è tutto risolto ora. Harry mi ha spiegato tutto e, anche se sarebbe dovuto toccare a me parlargli, ti ringrazio per avergli fatto capire lo scopo della mia richiesta." Avvicinandosi e portando le mani sulle mie spalle.
"Quindi non posso picchiarlo? Non ha fatto lo stronzo?" Mi lamento. Uffa, non è affatto giusto.
"Mi spieghi perché hai quest'insana voglia di prenderlo a pugni?" Chiede Niall.
"Già! Non puoi sfogare le tue frustrazioni con il tuo ragazzo? Magari, che ne so, in un letto?" Interviene Harry.
"Idiota! Io non sono frustrata, nemmeno sessualmente." Metto il broncio. "E, comunque, stiamo tergiversando. Avete risolto o no?" Incrociando le braccia al petto. Li vedo sorridersi e senza aggiungere altro la situazione mi è subito chiara. Hanno fatto pace e sono di nuovo una coppia. "Ok, ok! Abbiamo capito. Aspettate di arrivare in albergo, però, per festeggiare."
"Shay, la smetti?" Mi rimprovera Ni.
"Cosa ho detto?" Difendendomi e provocando le risate di tutti. Decidiamo di ritornare dal resto dei ragazzi e mettere fine a questa lunga giornata. Ma prima di oltrepassare la porta, faccio quello che non vedevo l'ora di fare da tutto il giorno. Non appena Harry mi si avvicina abbastanza, lo colpisco sul braccio provocando un suo grugnito e un mio gemito di felicità.
"Shay!" Mi richiamano insieme. Non faccio altro che ghignate vittoriosa.  Mi sento meglio adesso.
"Non ha mantenuto la promessa!" Mi richiama Deb.
"Scusa, proprio non ce l'ho fatta a trattenermi." Alzando le mani in segno di resa.
"Ok, adesso sei contenta?" Chiede Harry massaggiandomi il punto dove l'ho colpito.
"Non sai quanto."
"Niall, porta il tuo pugile a nanna. Evitiamo che prenda a pugni qualcun altro." Incamminandosi verso l'interno.
"Felice?" Mi chiede stringendomi a se.
"Si."
"Adesso, vuoi rendere felice anche me?" Annuisco. "Bene, allora andiamocene." Facendo nascere sul mio viso un enorme sorriso.

Sulle note del cuore // Niall Horan //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora