Cuori non propri

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Quell'abbraccio si ripeté per giorni interi, e non ne avevano mai abbastanza, era un momento in cui entrambi si amavano, si stringevano e si coccolavano in dolci parole e promesse, di cui molte al vento. Quella sera erano entrambi sul tetto del loro dormitorio, le mani strette tra loro e il capo arancione poggiato a quello biondo del ragazzo più grande. Amavano entrambi la solitudine condivisa, forse più di ogni altra cosa, ma l'amore che provavano tra loro era più grande di qualsiasi cosa mai esistita. Yoongi stava svolgendo il suo compito, e ben presto sarebbe diventato arcangelo, mentre Jimin, finalmente era se stesso, un ragazzo dall'animo buono, che lentamente, stava diventando un fragile piccolo umano. Stringe tra le sue dita la mano del maggiore, che lo guarda con gli occhi incatenati al suo viso, con le gengive rosse ben visibili del sorriso, per il modo di fare del rosso. Gli anelli che ornano le dita bianche dell'angelo tintinnano, per colpa del demone che gioca con le dita, le osserva, fino a prendersi un'anello. «ma è mio» borbotta il biondo, notando il suo anello ormai nel pollice del ragazzo, che sorride con innocenza. «voglio un qualcosa di tuo» gli sorride, abbracciando le ginocchia, con la mano che ora si posa dietro il collo del maggiore, cosicché possa farci dei gracili grattini. «però allora voglio anche io qualcosa di tuo» la richiesta capricciosa dell'angelo viene accontentata, trovandosi molto vicino al ragazzo, ora sporto al suo collo, che bacia con lentezza. I brividi lungo la schiena lo avvolgono nel piacere, percependo poi la pelle dentro la bocca del rosso, così il labbro inferiore viene stretto tra i denti, con frenesia. Un gemito gutturale arriva alle cavità uditive del rosso, ora impegnato a lasciargli quel qualcosa di suo a uno Yoongi indifeso e avvolto nel piacere, che poco prima sembrava essere una ripicca. I capelli arancioni vengono stretti dalle dita -di cui una spoglia di un'anello- del maggiore, ed il minore pensa a lasciare quel segno di proprietà. «hai già il mio cuore, Yoongi» il collo bianco, se non per un'imperfezione violacea viene baciato da quel sussurro, dolce, quanto vano per le orecchie di chiunque ma non per chi le ha ricevute. Due braccia si stringono intorno al ragazzo demoniaco, ora stretto al maggiore, che posa l'orecchio sul suo rinvigorente e caldo petto, in un continuo e lento movimento di respiri profondi. Il suo cuore batteva come la canzone che Yoongi stava scrivendo, in un suono più naturale e soave. Per lui il cuore di Jimin era più puro di un pianoforte, creato appositamente dall'uomo, mentre invece quel cuore che sembrava non avere battiti era nato da due persone che si amavano. Egli ride nel sentirsi stretto così, con le braccia aperte ai lati, ma poi scorrono intorno al ragazzo biondo che stringe, con tanta dolcezza. Sembrava calmo al tocco che gli regalava ogni volta il maggiore, ma i brividi lo percuotevano e lo facevano trasalire, con il cuore in gola, intento ad uscire dalla sua bocca collegata allo stomaco dolorante. «intendi dire che batte solo per me?» sussurra con voce rauca, stringendosi nel suo petto, di cui il proprietario basito con le gote rosse fuoco. «ho detto che lo hai, non che batte solo per te. Però...però penso di sì..» la voce tende a calare sempre di più di tono e convinzione, semplicemente perché tendeva a essere timido, un aggettivo che sembrava non essere mai stato affibbiato a quel ragazzo. La distanza si fece più piccola dopo che il più grande alzò il viso verso di lui, osservando le gote rosse per l'imbarazzo, che lo fanno addolcire. Ripensa a quando si sono visti al dormitorio, e Jimin faceva i capricci per stare in stanza con lui, mentre le labbra fremevano dalla voglia di baciare le sue guance paffute e calde. Non esitò, e le labbra si posarono sulla guancia più vicina a lui, in un bacio amorevole, lasciando sorridere di dolcezza l'altro. La guancia venne consumata per interminabili minuti dalle sue labbra, finché il più piccolo non si girò col viso e finì labbra contro labbra. Quel bacio non fu amorevole. Gli occhi di entrambi si chiusero, in una continua ricerca della lingua dell'altro, nel bacio più desideroso mai visto. Non era piacere fisico quello che volevano entrambi, era un qualcosa di più. Non avrebbero fatto sesso quella notte, ma un qualcosa di più.
Avrebbero fatto l'amore.

[spazio Autrice: so che non è un gran capitolo, ma è solo per darvi l'avvio al prossimo che sarà molto diverso. Se vi danno noia eventuali dettagli di troppo saltate il capitolo, ma devo metterci ciò. Aspettavo di scrivere questo capitolo da tanto e sarà il prossimo. Arriverà molto presto :)]

Un'infinito proibito || YoonminWhere stories live. Discover now