Maledizioni

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Non si parlarono per giorni dopo quella notte, si ignorarono a vicenda, ma la verità era che entrambi volevano vedersi, toccarsi, picchiarsi con le labbra per tutti quei giorni in cui non si sono parlati. Gli occhi scuri di Yoongi erano spesso lucidi in quei giorni, si sentiva preso in giro, aveva regalato il primo tocco di labbra a un demone, che non sembrava curarsi del dolore che provava il suo cuore puro, che non aveva mai avuto un battito così forte per qualcuno. Non solo Yoongi soffriva, ma anche Jimin. Un demone che provava dolore e mancanza sembra una bugia, ma lui non era una creatura dell'inferno qualunque. Aveva una maledizione, una punizione bella ma fin troppo dolorosa, chiunque ama avere i sentimenti, ma ciò che copre il corpo di quel ragazzo dai capelli arancioni era ben peggiore. Qualsiasi sentimento, lo prova cento volte di più di una qualunque persona, e l'angelo non sa di questa storia, non gli hanno di certo dato un fascicolo con tutti i dati del ragazzo, ha dovuto fare tutto da solo. Do, re, mi, fa, fa, Do, mi.
Do, re, mi, fa, sol. Ogni volta quella melodia falliva nel dolore di Yoongi, e quel pianoforte non riusciva a fare una canzone, era troppo confuso, triste, non pensava ad altro che a quello scambio di ipotetici sentimenti, fin troppo veri, attraverso un bacio casto e pulito.
Non gli riusciva, era troppo difficile.
Sospiri e sospiri, note e note sbagliate e gli occhi si chiudono sui tasti, a ripensare alla notte di qualche giorno fa. Per farti capire che posso approfondire. Le labbra si uniscono in una cosa sola, gli occhi chiusi, le mani unite come le labbra, facendo l'amore senza un letto, in ricerca di contatto, di amore, che sembrava mancare a quel demoniaco ragazzo dalle fattezze simili a un'angelo. Non sembrava un demone in quel momento, sembrava un fragile umano che vuole essere protetto, in quel silenzio imbarazzante, infranto da uno schiocco a fior di labbra, come quel bacio dolce, che sembrava avere le note più simili a un La bemolle, Do, Re bemolle, e di nuovo un Do pulito, come quel bacio. Le note erano al posto giusto, le labbra erano al posto giusto, loro erano giusti. Una risata interrompe quel tocco, proveniente dal più piccolo, e il biondo non può fare a meno di sorridere, mentre stringe ancora quella manina,
Con la paura di frantumarla da un momento all'altro. Le dita gelide si muovono sui tasti bianchi, in alternanza, uno nero uno bianco, suonava quella melodia incompleta, mancava la metà di quella canzone, anche chiamata metà del suo cuore.
«perché non mi hai detto che sono il tuo protetto?» la voce è spenta, la spalla sull'uscio della porta, e gli occhi morti sul ragazzo, seduto davanti al suo sfogo, alla sua via di fuga, i tasti neri e bianchi. «perché mi hai baciato senza senso?» non si gira, non lo guarda, ha solo gli occhi davanti ai tasti, alle mani, guardando quella ancora con la bruciatura, leggera ma presente, dove ha stretto quella manina. «perché tu mi hai dato un'occasione priva di senso?»
Semplice, doveva conoscerlo per fare bene il suo lavoro, ed è vero, lo ha illuso di un'amicizia, di una fratellanza, ma la verità è che voleva solo sbrigare il lavoro e squagliarsela. «io almeno non ti ho illuso» risponde a bassa voce, non avendo voglia di parlare, e
un click susseguito da un'odore spiacevole, del fumo, che si appresta a rovinare i polmoni del ragazzo. «un'illusione esiste solo se c'è sentimento, come luce e ombra: tu esisti perché esisto io, e l'illusione di un bacio esiste perché sei innamorato» il sangue caldo del biondo si raggela, lo ha colto in fragrante, ma non aveva tutti i torti. Si è illuso perché sperava di avere un'altro bacio il giorno dopo, o almeno di avere una parola, ma è vera anche un'altra cosa: è meglio un rifiuto diretto che silenzioso composto da giorni lunghi ed indescrivibili.
«sei solo il mio protetto, non sei altro per me. Ti ho dato quell'occasione per conoscerti e capire come eliminare quella cattiveria che hai dentro» quello che Yoongi non sa, è che quel ragazzo, quel demone che sembra patetico, in realtà ha letto dentro il ragazzo. La voglia di fumare sparisce, e così affonda la parte accesa nel posacenere tra le dita, che poi posa ai propri piedi, intento ad ascoltarlo. «perché hanno affidato te a me? Perché per la prima volta nella storia hanno affidato un angelo a un demone? Te lo sei mai chiesto?» finalmente Yoongi rivolge uno sguardo a Jimin, ai suoi occhi scuri, da cui cadono tutte le sue tristezze amare sulle guance, in forma di lacrime salate. «perché sono un demone cacciato dall'inferno. Perché quando ci siamo baciati non hai preso la scossa fastidiosa? Io non prendo le verginità per rendere conto la sotto, ma perché non volevo innamorarmi..» il sangue del biondo si raggela, non si aspettava di vedere un demone piangere, un demone che non voleva essere ciò che era, un demone che non si vantava della sua natura, ma lui si vergognava invece. Il corpo tremante e singhiozzante del demone viene stretto tra le braccia dell'angelo, in un caldo e protettivo abbraccio, facendo sorridere quel faccino piangente. Le mani calde incorniciano il viso del rosso, e le manine piccole stringono delicatamente i polsi del ragazzo, con gli occhi di nuovo incatenati. Ora capiva. Capiva perché era così intelligente, così poetico, che conosceva i valori della vita, perché non uccideva nessuno per divertimento, ma ciò che non sapeva, che nemmeno Jimin sa, è ben peggiore. «..non scappare dall'amore, non scappare da me. Ti assicuro che riuscirò ad amarti, darti quell'amore che vuoi» promette l'angelo, per poi sigillare il loro amore in un bacio, consolandosi, dimenticando ciò che si sono fatti. Non si ignoreranno mai più.

[spazio autrice: spero che la storia vi stia piacendo, ma volevo invitarvi a dare una lettura alla mia nuova fan fiction su Park Jimin, la trovate sul mio profilo. Si chiama "he's my poison" detto questo spero vivamente che vi stia piacendo la storia. Ciao :)]

Un'infinito proibito || YoonminWhere stories live. Discover now