Capitolo 8

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Indosso l'abito del giorno prima e mi diriggo verso l'Harem, trovo le solite ragazze, sembrano più cordiali questa volta, appena entro mi salutano sorridendo. Mi siedo su un divanetto accanto ad un'altra ragazza e aspetto il principe

La porta si spalanca subito dopo, ci alziamo tutte, ma Serse ha qualcosa di diverso:barcolla e parla in modo confuso...è ubriaco, adesso ho seriamente paura, la ragazza accanto a me mi stringe il braccio, provo a rassicurarla, ma la paura aumenta quando lo vedo avvicinarsi a noi, mi prende il braccio e mi trascina in un altro divano più lontano
-"Lasciatemi, vi prego altezza..."urlo, ma senza successo
-"Sta zitta puttana "
Cosa?Mi ha chiamata puttana...come mi chiamava Asad...le lacrime iniziano a scendere
Mi fa piegare a pancia in giù sul divano, mi alza il vestito e mi assesta due forti sculaccioni, piango sommossamente, l'umiliazione, il dolore e i suoi modi rudi mi fanno spezzare il cuore in mille pezzi, lo sento togliersi i pantaloni, poi entra in me, un colpo secco e forte, comincia a spingere in me, fa male, ma il dolore fisico non è niente in confronto a quello che sto provando dentro...
Dopo un tempo indefinito viene dentro di me, esce e altri due sculaccioni, mi accascio a terra in lacrime, Serse se ne va in silenzio, appena la porta si chiude le ragazze vengono da me, cercando di consolarmi, ma niente può farmi allieviare la fitta al cuore che sto provando

Dolorante mi alzo e corro verso la mia stanza, appena Ava mi vede mi viene vicino preoccupata
-"Iris...piccola, che è successo?"
-"Il principe...era ubriaco...e mi...mi...ha violentata..." dico tra un singhiozzo e l'altro
-"Oh dei, vieni ti do una ripulita e poi vai letto e cerchi di dormire"
Mi strofino in modo quasi esasperato con la spugna, non voglio lasciare traccia di questa notte, poi mi infilo sotto le coperte, ma il mio tentativo di dormire è vano, non volevo che la nostra prima volta fosse così, sono delusa, e pensare che mi stavo innamorando...stupida...ecco cosa sono una stupida...

La mattina dopo mi alzo, i miei occhi di solito sono sempre vivaci oggi sono spenti, senza vita, dal mio viso non traspare nessuna emozione, esco dalla camera pregando tutti gli dei di non incontrare Serse, ma sfortunatamente la cuoca mi incarica di portare il pranzo al re e al principe...grandioso

Appena arrivo alla grande tavola mi inchino e comincio a mettere le pietanze sul tavolo, Serse non osa alzare gli occho, forse troppo mortificato...
Dopo il pranzo vado in cucina a lavare le stoviglie, quando entra Serse, non lo guardo nemmeno, continuando a svolgere il mio lavoro
-"Iris...mi dispiace, credetemi sono mortificato, ero ubriaco e non ragionavo più, scusatemi"
-"Mi avete fatto male, non solo fisicamente, ma anche qui...altezza" mi metto una mano sul cuore
-"Ne sono consapevole, come posso farmi perdonare?"
-"Non c'è ne bisogno mio signore"
-"Insisto Iris"
-"Altezza...vi ho già perdonato, ma vi prego non fatelo più"
-"Assolutamente mia signora "
Rido a quel nome, non posso non perdonarlo, sembra così dispiaciuto
-"Che farete oggi?"
-"Immagino andrò in lavanderia"
-"E se vi lasciassi il pomeriggio libero e vi invitassi a cenare con me stasera?"
-"Ne sarei onorata...ma.."
-"Ma cosa Iris?"
-"Sono solo una serva e venire ad una cena con voi sarebbe un punto a vostro sfavore altezza..."
-"Iris avete più fascino e grazia di qualunque principessa"
-"Mi onorate mio signore"
-"A stasera mia bellissima principessa"
Se ne va facendomi il bacia mano
Sono così felice non riesco a non smettere di sorridere per tutta la giornata, è un sogno che si avvera...

The SlaveWhere stories live. Discover now