Capitolo 3.

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-Signor Horan, sua moglie ha avuto un forte trauma cranico, oltre alle lesioni sul corpo che ha visto. Non sappiamo con certezza a che punto siano i danni e se saranno permanenti fino a che non si sveglierà. Per ora possiamo solo dirle che é fuori pericolo di vita.-
L'ultima parte della frase mi aveva rassicurato, Aurora non era piu in pericolo, ma ancora non si era svegliata, non sapevano cosa aveva precisamente, ed io stavo viventi con la perenne paura angosciante di perderla.
Era passata quasi una settimana dall'incidente, tornavo a casa per lavarmi, e stavo qualche ora con Summer quando i ragazzi la portavano all'ospedale, non sapevo piu cosa inventarmi quando mi chiedeva della sua mamma, non volevo preoccuoarla, era solo una bambina. Tutto il resto del tempo lo passavo in ospedale nella sua stanza o in sala d'aspetto, dormivo pochissimo, avevo paura che si svegliasse quando non c'ero e quando riuscivo a chiudere occhio le immagini dell'incidente non lasciavano la mia testa libera di riposare almeno un po, infatti dopo poco ero dinuovo sveglio e mi recavo alle macchinette dell'ospedale per un caffé.
-Niall, non puoi andare avanti cosi.- disse Harry dopo qualche minuto di silenzio, era entrato nella stanza a trovare me e Aurora, cosi aveva detto, ma sapevo che era venuto per controllarmi.
Alzai lo sguardo stanco dalla mano di Aurora rivolgendolo a lui -Harry, non iniziare.-
-No, Niall, siamo preoccupati per lei, ma anche per te, vai a casa, mangia qualcosa e riposati, fallo per lei almeno-. Scossi la testa, mi ero stancato, erano giorni che tutti mi ripetevano queste parole, lasciai la mano di mia moglie alzandomi in piedi.
-Senti, mia moglie é qui, sta male, e mi sento fottutamente responsabile. Tu, non hai idea di come ci si possa sentire a vedere la persona che piu si ama al mondo in un letto d'ospedale, inerme, attaccata a tutti questi macchinari- dissi indicando la ragazza -Come ti sentiresti al mio posto se in quel letto ci fosse Louis? Eh? Ti piacerebbe che tutti ti ripetessero queste cose?- gli sbraitai contro.
Lui abbassò lo sguardo, sospirando e poi lo puntò nuovamente su di me.
-Io non ti dico che stai sbagliando Niall, non so come ci si sente, non posso immaginare il dolore che stai provando, ma stai cadendo lentamente a pezzi, lo dico per te.
Solo per qualche ora, Jessica starà qui tutto il tempo in cui mancherai, va a casa e riposa per qualche ora, se succede qualcosa ti chiameremo subito. Hai la mia parola.-
-Solo qualche ora- sospirai guardando nuovamente Aurora poi il riccio, -Se succede qualcosa avvisatemi s... -
-Si Niall, dobbiamo avvisarti subito.- disse abbracciandomi solamente.
Baciai la mano di mia moglie ed uscii dalla stanza.
Jessica era sulla solia della porta e l'abbracciai forte -Grazie Jess- le dissi solamente.
-Di nulla tesoro, vai e riposa, qualunque cosa succeda ti chiamo subito- mi disse passandomi una mano sulla schiena per rassicurarmi. Michael mi offrì un passaggio a casa, cercò di farmi parlare di qualcosa ma subito chiudevo la conversazione, non avevo voglia di parlare.
Sospirai entrando in casa, era cosi vuota senza di loro..

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