Capitolo 35

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Mi piego sulle ginocchia, sento l'aria nei polmoni diradarsi continuo a guardare davanti a me, ma quello che ho visto sembra essere sparito al passaggio di alcuni giovani .
La voce di Blake arriva attutita dai miei pensieri.
Prova a rialzarmi ma le gambe non mi reggono .
Era lì.
L'ho visto .
Ne sono sicura .
Il cuore  sembra sul punto di cedere mentre i muscoli delle braccia si sono irrigiditi.
Non riesco a parlare .
Il colorito alle mie gote è sparito lasciando solo un pallore impressionante .
Non l'ho sognato.
So cosa ho visto lui era lì.
I richiami di Blake si fanno sempre più preoccupati .
Mi sento sollevare, mi sembra di essere una bambola di pezza .
Continua a farmi domande ma non riesco a dire nulla .
Anche se le persone si sono diradate, continuo a guardare il posto in cui l'ho visto .
Una macchina si ferma vicina al marciapiede .
Solo allora mi rendo conto che uno dei ragazzi è andato a recuperare la macchina .
Mi posiziona con cura nel sedile posteriore, quasi avesse paura di rompermi .
Non sa che questa sera mi sono di già rotta dentro .
Non parlo, ma in compenso vengo investita da scosse che non riesco a controllare .

Non ho freddo, ma tremo come se fossi stata rinchiusa in una cella frigorifera in costume da bagno .

Blake mi accarezza come si fa con i bambini.
Ha rinunciato a fare domande .
Non riesco a girarmi per vedere i suoi bellissimi occhi .
Gli unici che saprebbero darmi la pace di cui avrei bisogno .
Sono bloccata in uno stato comatoso .
Ci sono, ma non sono lì realmente.
Scene del passato scorrono veloci .
Un ricordo più doloroso fa scendere una lacrima .
Chiudo gli occhi per scacciare i pensieri che mi stanno distruggendo .
Solo quando mi obbligo a riaprirli, dopo un tempo lungo tutto il tragitto, che crollo in un pianto disperato .
Le braccia di Blake mi avvolgono.
Mi cullano e mi confortano .
-Lui era lì- mi aggrappo alla sua camicia stringendola forte .
-Lui era lì- ripeto mentre la voce del mio fidanzato torna a farmi domande .
Le mie mani rilasciano il leggero tessuto, dando manate al petto di Blake .
Piango e mi dispero
Lui  lascia che mi sfoghi, mi stringe ancora più forte al petto.
Mi solleva portandomi in braccio fino su in camera .
Non vedo neppure tutte le facce che ci guardano incuriosite.
L'unica cose che ho ben impressa è l'immagine... la sua immagine .
Impartisce nuovi ordini Blake .
Vuole un dottore .
Ma non sa che il dottore non serve .
Avrei bisogno di uno strizzacervelli .
Sono impazzita .
No, non lo sono .
Vorrei parlare .
Vorrei spiegare cosa ho visto.
Ma non ci riesco .
Il mio silenzio urla internamente.
Non riesco a dare voce a quel nome .
Ci provo, mi sforzo ma nulla .
Un medico si avvicina tempo dopo .
Sento le sue mani toccarmi.
Vorrei dirgli di togliermi le  mani da sopra di me , ma non emetto suono .
Il medico spiega a Blake la mia situazione .
Un pizzicore mi fa sussultare .
La testa si annebbia.
I miei occhi diventano pesanti all'istante e mentre li sto per chiudere soffio fuori il nome del mio terrore
-Micholson- cadendo subito dopo in un sonno profondo .
A svegliarmi è il suono insistente del telefono .
Blake giace al mio fianco appoggiato sull' addome, dorme profondamente.
Mi chiedo cosa sia successo e chi possa essere .
Mi sento disorientata .
Allungo la mano verso il comodino .
Il telefono porta il nome di Ricco .
Mi sollevo a fatica mentre rispondo .
-Pronto?- chiedo tornando ad avere le palpitazioni .
-Sienna chica?- chiede con voce allarmata .
-Sono io Ricco - lo rassicuro, anche se so che sa che sono io .
-Il locale - grida disperato - Non esiste più- aggiunge portandomi nella confusione totale .
-Calmati Ricco e spiegami meglio - cerco di tranquillizzarlo mentre Blake al mio fianco si solleva e inizia a fissarmi, non capendo con chi stia parlando .
Con il labbiale mormoro Ricco per rassicurarlo mentre dall'altra parte del cellulare sento dire -Hanno distrutto il locale, lo hanno bombardato a colpi d'arma da fuoco- mi spiega con voce che trema, mentre lascio scivolare il telefono dalle mani .
Blake lo recupera e inizia chiedere cosa stia succedendo .
Non posso crederci è come se l'incubo peggiore si sia materializzato .
Scatto in piedi e raggrupppo i primi vestiti che trovo .
Non mi farò prendere dal panico .
Devo andare .
Ricco ha bisogno di me .
So cosa significa il locale per lui .
Sento gli occhi di Blake bruciarmi addosso .
So che vorrebbe fermarmi .
Ma ha capito che non servirebbe a nulla farlo .
Blake chiude la chiamata e scatta in piedi .
-Chiama Fernando digli di preparasi- mi impartisce l'ordine mentre si riveste .
Afferra il telefono mentre litiga con una magliettina .
So che sta chiamando le altre guardie del corpo, lo lascio da solo mentre mi appresto a eseguire l'ordine .
Una ventina di minuti dopo la macchina si ferma .
Transenne e uomini della polizia sono ovunque .
Non posso credere a cosa i miei occhi stanno assistendo.
Il locale è a pezzi .
Vetrate, piano bar e tavolini sono tutti distrutti .
Riversano a terra in un disordine caotico .
Mi sento come se ogni scheggia che ci circonda mi stia attraversando il cuore .
Lacrime silenziose mi attraversano il viso .
Scendiamo di corsa dalla macchina .
Ricco è lì ad aspettarci .
Tira i capelli come se potesse far sparire tutto con quel gesto.
Lo capisco anche io lo vorrei tanto .
Blake afferra la mia mano tenendola salda tra le sue .
Ha paura che possa crollare nuovamente .
Ma non lo farò, anche se le gambe sono gelatina .
Non appena ci vede il mio amico si precipita ad abbracciarmi -Abbiamo perso tutto - piange al mio orecchio e io con lui .
Lo stringo forte a me .
Vorrei avere una frase di consolazione da dargli, ma l'unica cosa che esce è un suono strozzato .
Mi hanno portato via la mia vita .
La vita che ho costruito con così tanta fatica .
Tutto è stato spazzato via con cattiveria.
Hanno distrutto il sogno di Ricco .
Tutto questo a causa mia .
Questo è un chiaro messaggio per me .
Stanno arrivando .
Non so neppure da che parte puntare il dito .
Potrebbe essere Loco ...ma ora non ne sono più sicura .
Non dopo quello che ho visto.
Un' ufficiale di polizia si avvicina, fa domande su domande .
Le stesse a cui non trovo voce per dare risposte .
Chiede se conosciamo una qualsiasi persona che possa volere farci del male .
Come faccio a spiegare che c'è più di una ragione per volerci morti .
Blake parla per me .
Lo sento dire che non c'è nessuno a cui possa dare un nome .
L'ufficiale dice che siamo stati fortunati che nessuno fosse all'interno nell'orario in cui tutto si è svolto .
Vorrei dirgli che non è fortuna .
Sapevano cosa facevano .
Questo è solo un'avvertimento .
Ora siamo costretti ad anticipare la nostra fuga verso l'Inghilterra prima del tempo .
È tutta colpa mia continuo a ripetermi.
Se solo avessi dato retta a Blake, il mio socio avrebbe ancora il suo locale .
Stupida stupida stupida .
Ecco cosa sono .
Anche se...
Se non fossi rimasta non mi sarei accorta per chissa quanto tempo che l'uomo che mi vuole morta è tornato .
L'ufficiale ci lascia dopo poco, ricordandoci che dobbiamo passare in centrale per una deposizione .
Blake rassicura Ricco dicendogli che sarà risarcito e potrà nuovamente aprire un locale.

Survive IceWhere stories live. Discover now