F.R.I.E.N.D.S

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-Chloe perché non illustri a Sam i tuoi progetti dopo il diploma?- mia madre interrompe il silenzio della cena.

La sala é illuminata da lumi di candele profumate, é arredata con mobili pregiati e vasi artigianali sparsi ovunque, qualche quadro riempie le pareti bianche. Le tende rosse di velluto coprono il bagliore della luna che tenta di riflettersi invana sul vetro delle finestre, tutto ció ha un atmosfera romantica.
La casa di Sam mi piace tantissimo, il suo gusto per l'arte e l'arredamento degli interni mi spiazza sempre di piú per un uomo.

-Mamma non é il caso, manca ancora un anno.- biascico con la bocca mezza piena.

-Non essere timida.- Mia madre insiste, così decido di accontentarla.

-Umh..mi piacerebbe trasferirmi da Londra a New York e fare domanda alla Juilliard, é il mio sogno da quando ero bambina.-

Mentre parlo i miei occhi incontrano, per una frazione di secondo, le due pozze azzurre più belle che abbia mai visto
Lui sembra non accorgersene, continua a mangiare, ma i suoi gesti non sembrano mai spontanei, sembra tutto sempre tremendamente studiato.
Mi fermo a scrutarlo attentamente, dalle sue mani affusolate e bianche come la neve, al suo petto fasciato da una camicia nera, fino a soffermarmi al suo viso.
La mascella é serrata, ricoperta da un filo di barba.
I miei occhi curiosi sguizzano sulle sue labbra rosee, rese solamente più belle grazie all'anellino nero che le orna perfettamente.
Ma poi lo sento il suo sguardo su di me, ho paura ad alzare gli occhi di pochi centimetri per confermare ciò che sto pensando.
Ma poi lo faccio.
Lo sfido con lo sguardo.
La sua espressione sembra cambiare, mentre prima era pacata adesso sembra parecchio tesa.
Lo vedo stringere più forte le posate che ha tra le mani, lo innervosisce il mio senso di sfida.
Ma a Luke le sfide piacciono, soprattutto se si tratta di me.
Cosí passa lo sguardo dai miei occhi, alla profonda scollatura della maglietta.
Si sofferma ad osservarla, inumidisce le labbra e le morde.
Vuole mettermi in imbarazzo ed effettivamente ci riesce benissimo.
Il mio cuore esplode nel petto, non riesco più a controllare il respiro, sono sicura che le mie guance sono rosse come le tende di velluto della sala. Istintivamente abbasso gli occhi sulla mia pietanza.

-Interessante, e a cosa vorresti dedicarti alla Juilliard?- Sam interrompe il silenzio, sembra finalmente sorridermi per la prima volta.

-Alla musica, al canto. Mi ha sempre appassionata, le emozioni racchiuse in una sola nota. La rabbia, l'orgoglio, l'amore, la calma, l'odio. La musica può trasmettere tutto ciò che con le parole molte volte non si riesce nemmeno a spiegare.-

La conversazione finisce li, Sam non é un uomo di tante parole.
Finita la cena lascio un bacio sulla guancia di mia madre e saluto gli altri due con un semplice "Buonanotte".

🍰🍰🍰

Il telefono squilla sul comodino e interrompe il mio sonno.
Stiro una mano per prenderlo e leggo sul display "Madison."

-Heii- urla lei.

-Ciao!-

-Stavi dormendo vero? Beh effettivamente so che sono le 2.30 del mattino ma avevo voglia di portarti in un posto, adesso.-

-Umh..non potrei mai uscire a quest'ora, non mi sarebbe permesso!-

-Dai, esci di nascosto! Saremo a casa prima che i tuoi se ne accorgano.- Mi supplica e la sua voce é cosí convincente che dopo attimi di esitazione, accetto.

Mi alzo svogliatamente dal letto, indosso una felpa e degli skinny neri con le vans anch'esse nere.
Non ho intenzione ne di truccarmi ne di sistemare i capelli.
Cosí alzo le ciocche azzurre in una coda alta.
All'orario stabilito, comincio a scendere le scale cercando di essere il meno rumorosa possibile.
Mi ricordo dopo che la porta d'ingresso fa un gran casino quando la si apre e mi schiaffeggio mentalmente per non averci pensato prima.
Ma nonostante il buio, mi accorgo che é semi aperta e cosí sembra sia la mia giornata fortunata, però quando esco, sempre nel silenzio più totale, mi ricredo su ciò che avevo pensato pochi secondi prima.

Black Heart.||Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora