Pride.

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La campanella segna finalmente la fine di questa giornata scolastica.
Prima di tornare a casa,mi dirigo verso il mio armadietto per posare gli ultimi libri.
La maggior parte dei ragazzi si é già dileguata,così faccio tutto con molta calma.

"Bene bene, guarda chi abbiamo qui"

La sua voce mi fa gelare il sangue nelle vene, sbatto l'armadietto, ma non mi giro.
Resto immobile, pietrificata solo al pensiero di guardarlo ancora negli occhi.
Lo sento avvicinarsi a me, il mio respiro si fa pesante e sento il cuore arrivarmi in gola e scoppiare.
Mi sposta i capelli su un lato e posso sentire che ha le mani fredde quasi come quelle di un cadavere.
Soffia piano sulla pelle delicata del collo e milioni di brividi mi attraversano la schiena.

"M-michael"

É l'unica persona che mi mette timore, mi fa sentire piccola e indifesa, facile da distruggere.
Conosce il mio punto debole.

"Perché non hai risposto al messaggio? Sai qual é la punizione per chi non paga!"

"Ti ripagheró appena posso, promesso."

"Forse puoi pagarmi in un'altro modo.."

Le sue mani fredde sfiorano il tessuto della mia maglia proprio sopra i seni.
Il suo ghigno mi fa rabbrividire e solo adesso capisco chi ho veramente amato alla follia.

"Lasciami stare"
Sbotto alzando la voce.

Lui non proferisce parole ma in tutta risposta,mi spinge con forza contro l'armadietto e mi costringe a girarmi.
Il materiale freddo della lastra di metallo si insidia tra il tessuto della maglia facendomi rabbrividire ancora di piú.
I nostri nasi si toccano e anche i nostri bacini, lui esercita qualche pressione sulla mia intimità e io sento gli occhi pesanti e lucidi.
Le lacrime minacciano di uscire ma cerco di non dargliela vinta, vuole vedermi strisciare a causa sua ma non é quello che avrà da me.

"Forse non hai capito chi comanda qui"

"E forse tu non hai capito come si tratta una donna."
Lucas sbuca fuori dal nulla.

"Chi cazzo sei tu? Stanne fuori!"

"Lasciala stare, prenditela con uno della tua stazza"

Non ho mai visto quello sguardo in Lucas, anche se lo conosco da qualche ora, l'azzurro dei suoi occhi é diventato scuro.

"Senti giraffa é meglio che ti togli dai piedi."

Michael finalmente lascia la presa su di me e si volta verso Lucas, fulminandolo con i suoi occhi verdi.
Il suo tono é alto e senza dubbio é arrabbiato.

"Mi chiamo Lucas"
Il tono calmo del biondo invece, mi sorprende sempre.
Mi chiedo come faccia a sembrare così calmo in un momento come questo.
E proprio questo manda sui gangheri Michael che tenta invano di sferrargli un pugno in pieno viso.

"Adesso ti scopi lui eh? Sei solo una troia."
Sputa il ragazzo dai capelli verdi, prima di andare via.

Io sono ancora stravolta dall'accaduto, ancora immobile, poggiata alla lastra di metallo.
Lucas mi viene incontro e istintivamente mi abbraccia.
Dentro le sue braccia e le sue spalle, io sembro immensamente piccola, ma per la prima volta mi sento protetta.
Il suo profumo si fa spazio tra le mie narici e si attacca sui miei vestiti.
Vorrei che questo momento durasse in eterno, ma l'orgoglio che dimora in me, colpisce sempre.
Così, mi stacco da quelle braccia quasi arrabbiata.

"Ti sembra che non mi sappia prendere cura di me eh? Non ti azzardare mai più ad immischiarti negli affaracci miei e soprattutto non ti azzardare a toccarmi mai più."

Senza aspettare una sua risposta, giro i tacchi e me ne vado.
Con la coda dell'occhio però, lo vedo sorridere.
Cosa avrà mai da sorridere?
Questo ragazzo é proprio strano.



Hello,it's me.

Il capitolo é corto,però ho aggiornato a quest'ora, quindi amatemi!
La storia sarà un po più forte rispetto ad Insane ma spero possa piacervi lo stesso.

Sto cominciando a smussare gli angoli del carattere di Chloe di cui avrete un quadro generale man mano che la storia va avanti.

Detto questo,spero vi piaccia.
Se volete lasciate un voto e un commento.

Al prossimo aggiornamento!🙈💕🌹

Black Heart.||Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora