17. Me and my broken heart

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Ore 04:00p.m.

Ancora un'ora di tempo.

Camminavo per i corridoi della scuola sperando che in qualche modo il tempo potesse fermarsi e passare direttamente alle undici di quella sera. Non vedevo Luke dal pomeriggio precedente, quando irato a causa mia se ne era andato via. In realtà non avevo la minima idea di cosa sarebbe potuto succedere quel martedì, il ragazzo si sarebbe presentato o mi avrebbe lasciata sola sui libri?

Ero davanti al bagno delle ragazze quando una mano mi afferrò per il polso e mi trascinò dentro, chiudendo poi la porta alle mie spalle.

«Michaela che cosa-»
«shhh» mi mise una mano davanti alla bocca e mi ammutolì; si guardò intorno e controllò tutti i bagni: erano liberi. «Non possiamo più parlare come prima»

«Lo so, per questo ci rivolgiamo la parola solo in bagno o raramente per il college»
«Ecco, oggi Eva ci ha viste»
«Oh mio Dio, seriamente continuiamo a dare corda a quella ragazza?» sbuffai e ripensai a tutto ciò che quella Eva aveva deciso di fare per rovinarmi la vita.

Eveleen era il tipo di persona con una faccia da perfetto angelo, ma che dietro la schiena nasconde una lama, con il quale appena avrai un'idea diversa dalla sua, verrai pugnalata, affinché non inizierai a pensare come lei vuole.
Io oramai ero stata trafitta dai suoi modi di fare, Michaela voleva fuggire a questo dolore emotivo.

«Sai che essendo all'interno della squadra potrebbe fare di tutto pur di mandarmi via e rovinarmi la carriera scolastica. Sono conosciuta proprio come "chearleader", se venissi cacciata nessuno mi riconoscerebbe più qui al college e mi sentirei sotto pressione anche perchè senza gli amici io non posso vivere»

Le sorrisi e la guardai negli occhi, il suo verde cristallino infondeva dolore.

«Ti voglio bene, farò di tutto per farti sentire come si deve» mi sorrise con malinconia, poi mi lasciò andare.

Erano le 04:30p.m. e Luke stava per sentirmi.

Non ricordavo il numero della sua stanza, così dovetti chiedere un po' in giro; alla fine chiesi ad Ashton, sapevo che in uno di quei giorni passati si erano ritrovati in camera sua per organizzare al meglio la partita di calcio. Dopo aver saputo il numero, 207, corsi diretta da lui.

Bussai una decina di volte, la collera mi stava logorando l'anima.

«Sono le 04:40p.m., sei in anticipo di venti minuti, che cosa vuoi?»
«Io e te dobbiamo parlare» chiusi la porta e incrociai le braccia al petto. Il biondino davanti a me non fece altro che ruotare gli occhi al cielo.

«Di cosa vuoi parlare?»
«Di Eveleen. È la tua ragazza giusto? Perchè non la controlli per almeno una decina di minuti? Non chiedo molto, solo di farla calmare perchè quella è solo un'isterica che crede di avere potere su tutto e tutti: ti ha fatto cambiare stanza, ha obbligato Michaela ad evitarmi, quella mi sta rovinando la vita e lo sta facendo anche a te»

Sentivo la rabbia prendere il sopravvento, avrei voluto tanto prendere una sedia e spaccarla sul muro, per poi buttarmi a terra e urlare. Il rancore era una cosa che non riuscivo a controllare; non riuscivo a fermarmi, dovevo gridare, far passare in qualche modo il veleno che avevo nel sangue.

Da sola non sarei mai riuscita a calmarmi, ma Luke si.

Mi baciò, fu diverso dalla prima volta. Lo volevo, lo desideravo più di ogni altra cosa al mondo. D'un tratto sentii i nervi rilassarsi, ero tornata me stessa.

Gli poggiai una mano sul petto e mi staccai da lui. «Perchè fai cosi?»
«Così come?»
«Tu stai con Eva, Luke. Tu stai con lei, ma continui a cercarmi»

Eravamo a pochi centimetri di distanza, riuscivo a sentire il suo respiro sul mio collo. Era diventato pesante alle mie parole, speravo in un suo passo avanti, un suo "io amo solo te", ma non ci fu nulla. Nella stanza aleggiò il silenzio, complice di un amore che non riusciva ad originarsi.

Abbassai lo sguardo, gli occhi si gonfiarono di lacrime. Non piansi, era una cosa più forte di me, non riuscivo a piangere davanti alle persone. Mi asciugai velocemente una lacrima che stava per bagnarmi la guancia, poi sospirai. Dovevo andarmene.

Uscii da quella camera senza rivolgergli più lo sguardo. Non mi interessava la matematica, non mi interessava la verifica che avrei dovuto fare. Non potevo stare un minuto di più con Luke.

Tutto ciò che mi serviva era il suo amore, una luce che illuminasse il buio.

Mi sarebbe bastato averlo per quella notte, abbracciato al mio corpo, così da non crollare a pezzi e invece era proprio lui il motivo per il quale camminavo sola e con un cuore spezzato fra le mani.

Aprii la porta della camera, non feci molto caso ad Ashton e Gwen sul letto di quest'ultima a leggere libri; mi buttai sul letto e le lacrime iniziarono a rigarmi il viso e a bagnarmi il cuscino.

«Hey Martha, tutto okay?»

Annuii con la testa e sorrisi, anche se sapevo benissimo non potevano vedermi in volto.

Sentii due mani poggiarsi sulle mie spalle e carezzarmi. Mi voltai incontrando gli occhi di Ashton, era preoccupato.

Gwen si abbassò e mi guardò intensamente «Che ti ha fatto?»
«Niente»
«Giusto, stai piangendo perchè ti è morto il pesce»

Mi asciugai le lacrime e mi alzai, volevo parlare con mio fratello. Presi le chiavi di Irwin e andai dritta verso la camera 125, lasciandomi alle spalle i due ragazzi.

Aprii la camera e vidi Michael e Michaela occupati a baciarsi appassionatamente. Si staccarono non appena mi vidono entrare.

«Mars? Che è successo?»

-

*Luke's POV*

«Ti vedo un po' distante in questi giorni, a cosa stai pensando?»

Jason era davanti a me, la sua sigaretta sempre accesa fra le labbra perennemente screpolate.

Accavallai le gambe sul divano in pelle rossa nella camera del ragazzo e sbuffai.

«È obbligatorio avere come fidanzata una chearleaders?»
«Stai per caso cercando di lasciare Eveleen?» azzardò il ragazzo dopo aver buttatto la cicca.

«No, ho solo notato che i ragazzi in squadra, almeno quelli più importanti, sono rigorosamente fidanzati con una di loro»
«Ovviamente, ti immagini come sarebbe ridicolo stare con una sempliciotta? Io non ho la ragazza chearleader, motivo per il quale sono single»

Poggiai i gomiti sulle gambe e mi guardai le scarpe.

«Hai capito?»
«Si, hai ragione»

-

WOIOIOI

Questo è un capitolo, a differenza di quel "coso" che ho pubblicato prima, lol.

Poor Martha.

#PrayForMartha

stäy the night||☽Where stories live. Discover now