12. What about Michael?

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Ci sono cose nel corso della vita che ti lasciano lì, senza parole, immobile, poichè inaspettate. Troppo spesso queste situazioni si presentano al momento sbagliato, stravolgendo ogni tuo piano.

Questo era più o meno il riassunto della mia vita: le cose che non dovevano accadere per nessun motivo al mondo si verificavano sempre nel momento meno opportuno.

Chi se lo sarebbe mai aspettato che a causa di un biondino incoerente sarei impazzita totalmente? Tra l'altro il suo incontro mi ha modificato completamente l'andamento del college.

Ma la domanda che più mi circolava per la testa era tutt'altra: cosa sarebbe successo se non avessi mai conosciuto Luke Hemmings? Cosa ne sarebbe stato della mia sanità mentale? Beh, probabilmente quella continuerei ad averla.

"Il destino ci ha fatti incontrare e adesso ci fa persino allontanare."

«Questo libro di psicologia ti sta facendo impazzire, potresti smettere di leggerlo? Sono giorni che non fai altro che sfogliare quel coso, che poi neanche lo stai leggendo, sei lì impalata a fissare delle pagine stampate che si muovono con le tue mani» Gwen era seduta sul letto accanto al mio quel pomeriggio; aveva già messo il pigiama, non sapevo precisamente per quale motivo.

Sbuffai spazientita e chiusi il libro, spingendolo sotto al letto. Ero orgogliosa di me stessa, in pochi giorni ero riuscita ad arrivare al capitolo 62; probabilmente questo era dovuto anche al fatto che in stanza non c'era più quella musica spacca timpani.

Mi misi a sedere guardando dritta in faccia la mia compagna di stanza
«Sono le 18:30, cosa ci fai in pigiama?»
«Non è un pigiama, è un completo che mi ha regalato nonna questo Natale» rispose lei guardandosi da capo a piedi.

Alzai un sopracciglio e iniziai a fissarlo: era un completo a due pezzi color rosa, riprendeva il colore dei suoi capelli. Sulla maglia vi erano dei pois bianchi e delle stelle giallognole, sui pantaloni c'erano degli arcobaleni.

Sua nonna e mia nonna andavano a braccetto col senso del gusto.

«Non vuoi veramente uscire con quel coso, vero?»
«Beh se tu uscirai con quella specie di tuta per eschimese insieme a me, potrei anche farlo» rispose lei guardandomi con un'aria di sfida.

Voleva seriamente fare una figura del genere? Sorrisi rinunciando all'offerta di figure di merda gratis e andai in bagno a fare una doccia.

«Alla fine hai parlato con Ashton?» la voce della "caramella alla fragola" -così Michael l'aveva salvata sulla rubrica del cellulare- si faceva sempre più vicina a me.

«Non si può avere un po' di privacy neanche mentre mi lavo?»
«Non hai risposto alla mia domanda»

Dal vetro appannato della doccia potevo vedere la sagoma della mia amica immobile davanti a me, le braccia conserte che stringeva al petto aspettando di sentire la mia risposta.

Il getto freddo dell'acqua mi sciacquava dal bagnoschiuma

«No»
«Martha, sono passati tre giorni da quella cena; mi spieghi cosa avete fatto in questi giorni?»
«Non vuoi veramente saperlo, credimi»

Afferrai l'asciugamano appoggiato poco prima sull'attaccapanni del bagno e uscii infilandomi le pantofole.

«Oh, si che voglio saperlo. Voglio sapere tutto»

stäy the night||☽Where stories live. Discover now