capitolo 13: " un petalo di dolore"

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Punto di vista di Rossana:

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Punto di vista di Rossana:

Sono passati due giorni da quando lui è andato via da me, ora sto guardando attratta quella bellissima e rossa pietra che contiene ciò per cui devo combattere. Io sono una guerriera e devo combattere per proteggere i sogni e la fantasia dei bambini di tutto il mondo. Il sole sorge afoso sopra di me mentre il vento porta come ogni giorno, l'odore nostalgico d'erba fresca. Sono seduta fuori dalla mia tenda color cielo mentre faccio la guardia e tengo stretta tra le mie mani la preziosa pietra. Il tempo così caldo e fresco smuove la sabbia che posa indisturbata sul suolo mentre il rumore fiabesco e delicato del muoversi dei rami frondosi, crea una triste atmosfera di speranza e nostalgia. Lui è volato via dal mio cuore, mi ha abbandonata in questo luogo da sola con il mio orgoglio. Ma non devo temere, lui e suo fratello sono racchiusi nel ragazzo addormentato che giace dolcemente nella mia casa mobile. C'è ancora una speranza per me nel rivederlo, nel cuore di questo ragazzo alloggiano i miei angeli che uniti creano il motivo del mio coraggio. Ora non mi resta che combattere per il bene dei sogni e dell'infanzia candida dei bambini. Riuscirò a combattere? Avrò il coraggio di uccidere e di veder sgorgato del sangue? le risposte sono nel mio cuore e ribollono d'ispirazione. Basta soltanto capire le potenzialità della mia singolare arma. Mi alzo dalla mia postazione di pattuglia e mi dirigo all'interno del labirinto in una zona vasta e vicina all'entrata. Mentre corro alla ricerca del posto perfetto per l'addestramento sento l'adrenalina vibrare avida nel mio corpo e la paura abbandona la mia mente. Nella mia mano ho stretto il ventaglio del gelo che raffredda ,al solo contatto, la mano. Sarò degna di conquistare il freddo e il gelo? sarò abbastanza fredda per riuscirci?spero di si. Il freddo non è un nemico ma bisogna conquistarlo e fargli vedere chi comanda. Guardare diritto negli occhi il gelo e dimostrargli di essere più fredda di lui. Ogni passo che faccio causa eccitazione nel mio cuore come se questa via e questo comportamento mi segnassero il destino. Dovrò uccidere, sia fatto! Dovrò piangere, sia. Dovrò sentire il vento, sia per sempre così. Io ho fatto una promessa che manterrò a costo della mia stessa esistenza. Io sono l'unica guerriera in circolazione, l'unica che deve affrontare la vita con coraggio e senza paura. Io posso riuscirci, io sono il vento e nessuna lacrima fermerà il mio corso impetuoso. Mentre corro senza sosta scavalcando alti muri, sorpassando formicai e costeggiando varie piante, arrivo al centro tanto atteso del labirinto. Il leggendario centro che in molti hanno cercato per prenderne i tesori e divenire il re del intricato luogo. Io non voglio essere ne Re ne Regina, io sono un guerriero e ne vado fiera. L'immenso centro del labirinto è un immensa e stupenda torre fatta solo dal vorticare dei rovi di more e rose dai colori stupefacenti. La magnifica torre è alta come una casa di cinque lunghi e larghi piani, ma sfortunatamente non c'è una via d'accesso all'imponenza che si prostra davanti ai miei stupefatti occhi. Mi avvicino lentamente all'enorme edificio e poggio delicatamente la mia mano sulla parete di fiori. Non appena la mia piccola mano raggiunge la superficie verdeggiante, dall'alto cade un oggetto bianco che brilla d'argento grazie ai raggi del sole. L'oggetto argenteo cade lentamente verso il suolo per ,infine, posarsi vicino ai miei piedi. Non è uno oggetto ma è uno splendido e profumato giglio bianco che mette radici sul suolo da poco toccato, per alzarsi con esse dal suolo allungandosi fino a raggiungere la mia altezza. 

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