Capitolo 24

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«Sei pronto, Chat noir?» chiese Ladybug, mentre legava saldamente alla vita del ragazzo-gatto il filo del suo yoyo.
«Io sono sempre pronto, My Lady.» rispose Chat noir, facendo un sorrisetto.
«Perfetto.» disse la ragazza-coccinella, accendendo il ventilatore che si trovava sotto di lui.
Il ragazzo-gatto fu preso alla sprovvista e traballò un po', ma poi si inginocchiò e si tenne saldo.
Arrivò in pochi secondi sotto la lente di Le Pacte.
«Cataclisma!» esclamò prima di distruggere l'oggetto con un solo tocco.
Con l'altra mano schiacciò il tasto di spegnimento e un secondo dopo venne tirato via dal filo dello yoyo della socia.
La nemica cadde sul ventilatore, che finì per terra.
Subito dopo si rialzò, ringhiando. Si guardò intorno e trovò Ladybug e Chat noir poco lontani da lei. Stava per lanciare dei raggi dagli occhi contro i due quando sentì un grido da dietro di lei «Ululato!».
Neanche il tempo di girarsi che si ritrovò lanciata contro un palazzo a causa di un "vento" troppo forte.
Orange Fox, che si trovava sopra il tetto di quel palazzo, ne approfittò per far cadere la gabbia, intrappolando così la nemica.
Bee Queen si mise poco lontano dalla gabbia.
«Spara-punte!» esclamò, lanciando dalle sue mani delle punte di metallo.
Le Pacte fu costretta a usare i suoi raggi per sciogliere le punte una a una.
I supereroi si avvicinarono alla gabbia e la ragazza-volpe saltò giù dal tetto, finendo sull'oggetto.
«Può distruggere solo una cosa alla volta, giusto?» disse vittoriosa quest'ultima.
«Bell'idea Orange Fox.» disse la ragazza-coccinella, cercando l'oggetto in cui era nascosta l'akuma.
Trovò una fotografia attaccata all'elastico dei capelli. La prese immediatamente e la strappò, facendo cadere i pezzi a terra. Dai pezzi caduti uscì una farfalla nera.
«Niente più malefatte, piccola akuma.- disse la ragazza-coccinella, passando il dito sul suo yoyo. Lo fece oscillare un po' prima di catturare l'insetto, urlando -Ladybug sconfigge il male!
Liberò la farfalla purificata e lanciò il ventilatore che avevano usato prima «MIRACULOUS LADYBUG!».
Detto questo tutto ritornò normale: Le Pacte ritornò ad essere una donna normale, tutte le cose distrutte ritornarono allo stato originale e la gabbia scomparì, facendo cadere la povera ragazza-volpe.
La donna si guardò intorno, interrogativa «C-cos'è successo?».
«Ben fatto!» esclamò la ragazza-coccinella, dando il cinque a Chat noir, The Wolf e Bee Queen.
Orange Fox si mise seduta, massaggiandosi la testa dolorante, e notò vicino a lei la foto che aveva Le Pacte. La prese con l'intento di ridarla alla proprietaria ma il suo occhio cadde sul bambino che sorrideva all'obbiettivo.
"Ma lui è Antoine!" pensò sorpresa la ragazza-volpe, prima di notare una dedica dietro la foto.
«Cara Juliette, la mia vita ormai sta arrivando al termine. Nonostante i tuoi aiuti e i tuoi "Andrà tutto bene, amica mia", sento che il mio tempo sta per finire.».
La donna sentì la voce di Orange Fox e si girò verso di lei.
«Vi prego, non piangete...odio vedervi piangere. Non lo sopporto. Sappiate che anche se non mi potete vedere, sentire, toccare...io sarò sempre con voi. Vi vedrò, non so ancora se dall'alto o da vicino, ma ci sarò, sempre. Non voglio fiori o compassione, il mio desiderio è uno solo...che possiate sorridere come in questa foto. È il mio unico desiderio.».
La ragazza-volpe si rattristì e si avvicinò alla proprietaria della foto, che aveva abbassato la testa, tentando di fermare le lacrime.
«Si chiamava Giselle.- iniziò quest'ultima, togliendosi una lacrima sfuggita dal suo occhio -Eravamo amiche fin dai tempi dell'asilo. Mi ha sempre sostenuta, in tutto e per tutto, anche quando gli altri non lo facevano...adesso che lei se n'è andata...non ho più le forze per fare qualsiasi cosa...sono inutile...».
«Forse è utile per questo bambino...- disse Orange Fox, mostrandole la foto -Secondo me ha bisogno di una mamma.».
«Ma io...- Juliette si coprì la faccia con le mani -Non sono nemmeno riuscita a portarlo in giro!».
«È normale. Per lei fare la madre è totalmente una cosa nuova. Come ad esempio...quando un bambino inizia a camminare per la prima volta è impossibile che lo faccia perfettamente al primo colpo, serve un po' di aiuto e, anche se cade, si rialzerà sempre e continuerà a provarci.» la rassicurò la ragazza-volpe, sorridendo.
La donna la guardò «...forse hai ragione...ma ora non so dov'è!».
«Sono sicura che stia bene e che una persona verrà ad aiutarla.» disse Orange Fox, facendo finalmente sorridere Juliette.
Pochi secondi dopo la ragazza-volpe sentì un "BIP BIP" provenire dal suo anello.
«Ehm...devo andare! Ciao ciao!» disse, correndo via.
Esclamò un "A dopo, ragazzi!" ai suoi soci mentre si allontanava.
Si nascose in un vicolo cieco, dove si ritrasformò, tornando ad essere Cat.
Kiixi uscì dall'anello sfinita e atterrò sulle mani premurose della custode.
«Sono stanca...» disse, quasi sussurrando.
«Idem.» disse la ragazza, sorridendo.
«Non vedo l'ora di tornare a casa e di stendermi sul letto, mangiando la mia amatissima cioccolata.» disse la kwami, sbavando al sol pensiero di dare un morso a quella prelibatezza.
«Credo che dovrai aspettare...abbiamo del lavoro da fare...».

Juliette stava sistemando la foto dentro il portafoglio quando vide avvicinarsi a lei una ragazza sui 14 anni, con i capelli castani legati in una coda e gli occhi dello stesso colore.
«Mi scusi...- iniziò, attirando la sua completa attenzione -...l'ho vista durante la battaglia e ho sentito che si chiama Juliette.».
La donna annuì.
«Mi chiedevo se lei fosse la stessa Juliette che mi ha detto un bambino...ehm...Antoine.».
A quel nome la donna sobbalzò.
«Sì sì sì sì!- disse, annuendo velocemente -Ti prego, dimmi che sai dove si trova ora!».
La ragazza sorrise dolcemente «Sì. Venga con me...».

In pochi minuti arrivarono alla stazione di polizia.
Sulle sedie davanti al bancone si trovava Antoine, che giocava con un aeroplanino, dato a lui dai poliziotti per tenerlo occupato.
Appena sentì la porta aprirsi alzò lo sguardo notando, con sorpresa e felicità, Juliette.
«Juliette!» esclamò, correndole incontro e abbracciandola.
«Antoine!- esclamò in lacrime la donna, abbassandosi per poter ricambiare l'abbraccio -Per fortuna che eri qui al sicuro.».
«Sai...- iniziò il bambino, staccandosi dall'abbraccio- prima avevo paura...ma questa persona gentile mi ha aiutato!».
Indicò con un dito Cat, che sorrise dolcemente.
Juliette si alzò verso la ragazza «Grazie, davvero. Non so come ringraziarti.».
«Non ce n'è bisogno, è stato un piacere.» disse Cat.
«Grazie gatto!» si aggiunse Antoine, alzando le braccia e sorridendo.
La ragazza ridacchiò «Di niente piccolino.».
Controllò l'orologio sul cellulare.
«Oh, ehm, si è fatto tardi. Devo correre, ciao!» disse, correndo fuori come una furia.
«Grazie ancora!».
«Ciao ciao gatto!».

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