Capitolo 21

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Dopo qualche minuto, Cat e Nathanaël avevano pulito e finito il progetto.
«Finitooo!» esclamò la ragazza, sorridendo.
Il rosso ridacchiò «Eggià.».
«Credo che andrò a casa. Devo ancora finire i compiti.» disse Cat, sospirando.
«Anch'io.»disse Nathanaël, sorridendo.
La ragazza non poté far altro che ricambiare il sorriso.
Il rosso l'accompagnò alla porta.
«Allora ciao Nathan! Chiamami se ti va di uscire insieme.» disse Cat.
«Certo!- esclamò il rosso -Ciao Cat!».
La ragazza sorrise e uscì. Iniziò a camminare verso casa.
Trixx fece uscire la testa dallo zainetto, mangiando una tavoletta di cioccolata.
«Com'è andata?» chiese con la bocca piena.
Cat ridacchiò «È andata bene, tranne per gli attacchi di gelosia di The Wolf.».
La kwami rise.
«È davvero innamorato...» sussurrò.
«Hai detto qualcosa?» chiese la custode, guardandola con la coda dell'occhio.
«Ehm...niente.» mentì la volpina.
La loro conversazione fu interrotta da un pianto proveniente poco lontano da loro.
Cat alzò la testa per poi vedere un bambino da solo che piangeva in lontananza.
Gli corse incontro.
«Hei bambino, perché piangi?» chiese, abbassandosi alla sua altezza.
Nessuna risposta.
«...ti sei perso?» chiese la ragazza.
Il bambino annuì senza smettere di piangere.
Cat sorrise dolcemente.
«Ora basta piangere.» disse, togliendo delicatamente una lacrima con il dito. «Ti aiuterò io a trovare i tuoi genitori. Però prima devi dirmi come ti chiami.» continuò, toccandogli il naso con l'indice.
Il bambino ridacchiò «Mi chiamo Antoine.».
«Oh, ma che bel nome.- disse la ragazza, ridacchiando -Io, invece, mi chiamo Catherine, ma puoi chiamarmi Cat.».
«Ma "Cat" significa "gatto"! L'ho imparato a scuola!» disse Antoine.
«Ehm...giusto...» disse Cat, deglutendo.
Il bambino ridacchiò «Allora ti chiamerò "Gatto".».
"Fantastico, qualcun'altro che mi chiama "gatto"." pensò la ragazza, ricordandosi tutte le volte in cui Alex la chiamava "micio".
Scosse la testa per cacciare via quel pensiero.
«Comunque, ora questo "gatto" ti aiuterà a trovare i tuoi genitori.» disse Cat, alzandosi in piedi e scompigliando i capelli neri di Antoine.
Quest'ultimo rise «Evviva!».
La ragazza lo fece salire sulle spalle e iniziò a correre verso la stazione di polizia. Di sicuro i suoi genitori erano andati dai poliziotti per farlo cercare...

«Oh no! Oh no! Oh no!- continuava a ripetersi una donna mentre correva per le strade isolate di Parigi, guardando a destra e a sinistra ripetutamente -Antoine! Ti prego, rispondimi!».
Ad un tratto inciampò in una crepa e cadde a terra. Fece una smorfia di dolore e si mise seduta, toccandosi il mento e i palmi doloranti.
Iniziò a piangere a dirotto e cacciò dalla sua tasca quello che doveva essere un portafoglio. Lo aprì e prese una foto raffigurante lei, un bambino e una donna che sorridevano all'obiettivo.
«Scusami amica mia...sono una buona a nulla...non sono riuscita a mantenere il nostro patto...mi dispiace...» disse, bagnando la foto con le sue lacrime.
Pochi secondi dopo, dall'altra parte di Parigi, si aprì una finestra che rivelò una stanza piena di farfalle con un uomo in nero al centro.
«Mmh...una storia triste. Questo è davvero un toccasana per le mie akuma.- disse l'uomo, prendendo una farfalla di akuma e riempiendola con molta malvagità e odio per poi liberarla -Vola via piccola Akuma, e oscura il suo cuore!».
La farfalla volò fino ad arrivare alla foto che aveva in mano. Sulla donna di formò la sagoma di una farfalla.
«Salve Le Pacte. Io sono Le Papillon, l'uomo che ti aiuterà a risolvere i tuoi problemi. Ora, dimmi, qual'è il problema che ti affligge?» disse Le Papillon.
«Un po' di tempo fa, una mia cara amica è morta per una brutta malattia. Prima di morire, abbiamo fatto un patto: io avrei tenuto il suo bambino, visto che il padre non c'era più, e sarei diventata la sua "nuova mamma". Ma...ho...ho...ho fallito.» spiegò la donna, mentre alcune lacrime ricominciarono a rigarle il volto.
«Basta piangere. Facciamo così: io ti darò il potere per ritrovare il bambino e tu, in cambio, mi porterai i miraculous di Ladybug, Chat Noir, Orange Fox e The Wolf. Affare fatto?».
Sulla donna si formò una smorfia di rabbia «Affare fatto, Le Papillon.».

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