Capitolo 9

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«Uffa!– esclamò sconfitta Cat –Abbiamo visto in tanti negozi eppure non abbiamo trovato niente».
«C'erano delle belle magliette e collane.» disse Marinette.
«Sì, lo so, ma costano troppo.» disse la ragazza che sospirò.
«Senti, facciamo una pausa e mangiamo qualcosa, così ricominceremo a cercare piene di energie.» disse l'amica, facendo ritornare il sorriso a Cat.
«Già, hai ragione.» disse quest'ultima.
Però Marinette non stava più ascoltando e guardava altrove preoccupata.
«Cosa guardi?» disse Cat, che girò lo sguardo.
C'era una donna, vestita con un abito giallo che teneva degli orologi attaccati. Aveva i capelli sciolti e una maschera che le copriva la maggior parte del viso.
«Chi è lei?» disse un poliziotto, notando la donna.
«Io sono Memory– disse –e se non vuoi finire nei guai devi fare quello che ti dirò io».
«Ma lei sta scherzando? Non può parlare così con un'agente della polizia.» disse l'uomo.
«Ah, è così?– disse la donna, tirando fuori un bastone che assomigliava alla lancetta di un orologio –Allora non ho altra scelta».
Con quel bastone toccò la fronte del poliziotto, che cadde a terra. Le lancette sul vestito della donna girarono vorticosamente in senso orario.
«Ben quarant'anni di ricordi. Che rafforzamento!» disse Memory, ridendo, mentre l'uomo si alzava, non ricordandosi niente della sua vita.
Dopo, rivolta verso la gente che aveva visto tutto, disse «Bene, chi è il prossimo?».
Tutte le persone corsero via urlando mentre la donna camminava tranquillamente, scegliendo con lo sguardo la sua prossima vittima.
Le due ragazze, senza dire una parola, corsero in direzioni opposte.
Cat si fermò nel bagno del centro commerciale e si nascose lì.
«Trixx, vieni fuori. Presto.» disse la ragazza mentre apriva lo zaino. La piccola kwami stava tranquillamente mangiando della cioccolata quando sentì la custode chiamarla.
«Eccomi Cat!– disse, uscendo dal suo nascondiglio –Che succede?».
«Ora non ho il tempo di spiegarti. Parigi ha bisogno di me!– disse la ragazza e continuò –Trixx, trasformarmi!».
La volpina si catapultò nella sua collana e in un attimo la ragazza divenne Orange Fox.

Corse fuori e arrivò nel posto dove c'era Memory. La trovò che cercava di togliere la memoria a una bambina, che era impaurita.
La ragazza-volpe prese delle freccette e le lanciò con il suo flauto, sfiorando la mano della donna.
«Ehi. Sono arrivata nel momento sbagliato?» disse Orange Fox.
«Sì, decisamente sbagliato.» Memory corse verso di lei, lasciando scappare la povera bambina.
La ragazza-volpe, con molta calma, si spostò da un lato, cosicché la donna non la colpì e cadde.
«Troppo lenta.» disse Orange Fox, ridacchiando.
Memory ringhiò e fu pronta a riprovare quando uno yoyo le bloccò il polso.
«Non hai scampo Memory!» esclamò Ladybug mentre cercava di tirarla a sé.
«Attenzione Ladybug! Non farti toccare da quel bastone!» l'avvertì la ragazza-volpe.
«Cosa?» chiese la ragazza-coccinella, distraendosi. La donna ebbe occasione di cancellarle la memoria e Ladybug cadde a terra.
«Ladybug!– esclamò Orange Fox, correndo verso di lei. Si inginocchiò e appoggiò la sua testa sulle ginocchia. –Svegliati Ladybug, per favore».
Intanto Memory impugnò bene il bastone.
«Presto, prendi i loro miraculous.» disse Le Papillon nella sua testa.
«Ora tocca a te.» disse la donna, puntando la sua arma contro la ragazza-volpe.
Orange Fox non sapeva che fare: non poteva lasciar da sola la sua compagna, ma non poteva nemmeno fare la sua stessa fine. Era spacciata ormai.

All'improvviso si sentì gridare un "Hey" da dietro la donna. Essa si girò e vide un ragazzo biondo con delle orecchie da gatto.
«Sono in ritardo?» chiese con i suoi soliti sorrisetti.
«Chat Noir!» esclamò sollevata la ragazza-volpe.
«In carne e ossa, mademoiselle.» disse il ragazzo-gatto mentre ruotava la sua arma tra le mani.
Memory ringhiò e gli corse incontro con la punta del bastone rivolta verso di lui.
Chat Noir si spostò, mettendo il proprio bastone a terra in modo che potesse inciampare, e così fu. Allora prese l'arma della nemica e la distrusse, credendo che uscisse l'akuma, ma non uscì.
«Ehm...Orange Fox! Dov'è l'akuma?» le chiese.
«Non lo so.» rispose Orange Fox mentre cercava di mettersi sulla spalla Ladybug, ancora priva di sensi.
«Tranquilla, abbiamo tempo di cercarla. Le ho distrutto l'arma.» disse vittorioso il ragazzo-gatto.
Ma, ironia della sorte, Memory staccò una lancetta da uno degli orologi che aveva sul vestito e corse verso di lui.
«Chat Noir! Attento!» urlò la ragazza-volpe, che si accorse di quello che aveva fatto la rivale.
Ma il compagno non fu abbastanza veloce e Memory lo toccò col bastone, facendogli perdere la memoria. Chat Noir cadde a terra, svenuto.
«Nooooo!!! Chat Noir!!!» urlò Orange Fox.
«È il momento. Prendi il suo miraculous.» disse Le Papillon nella testa della donna.
«Con piacere.» disse quest'ultima per poi inginocchiarsi vicino al ragazzo-gatto.
Stava per prendergli l'anello, era vicinissima.
Un'ultimo sforzo e l'avrebbe preso. Uno sforzo che avrebbe portato lei a rispettare i patti fatti.

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