Tattoo your name across my heart.

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"Bene!" abbozzò un sorriso l'irlandese.

"Che si fa sta sera?" fece Josh, passando un panino a Niall.

"Ho invitato Liam ad uscire, pensavo di andare allo Splash. Che ne dite?" prese subito parola Zayn, cercando consensi fra i suoi colleghi.

Acconsentirono tutti, poi si rivolsero a Liam.

"Oh b-beh verrei volentieri ma domani si lavora e vorrei essere nel pieno delle mie forze e ..."

Tutti scoppiarono a ridere, quasi convulsivamente, non appena sentirono le parole del ragazzo.

"Tesoro questa è la città che non dorme mai, vedrai imparerai ad uscire ogni sera ed a essere fresco come una rosa il giorno dopo!" fece Jess, mettendo un braccio intorno alla spalla di Liam.

Quest'ultimo fissò tutti negli occhi, trovandoli d'accordo con ciò che aveva appena pronunciato la sua collega.

"Allora, sei dei nostri?"

Liam si ritrovò ad annuire e ad essere stretto dalle gracili braccia di Jess.

"Perfetto alle otto tutti qui!" fece Zayn, poi tutti tornarono al proprio lavoro.

Aveva capito che lo Splash era uno dei locali più 'in' di New York e l'affluenza di persone lo dimostrava.

Non aveva mai visto niente di simile in vita sua: luci stroboscopiche ovunque, qualsiasi cosa luccicava, pareti di cristallo e musica a palla.

Notò anche che i suoi nuovi colleghi erano molto conosciuti in quel posto e si sentì abbastanza rassicurato dopo aver visto un uomo della security stringere amichevolmente la mano a Niall.

Presero tutti qualcosa da bere, posizionandosi presto in una delle zone dedicate al privè.

"Tu non prendi niente?" gli fece Zayn, avvicinandosi leggermente per farsi sentire meglio e non essere sovrastato dai bassi della canzone.

"Non posso bere!" rispose, aumentando il suo tono di voce "Ho un solo rene e non posso bere alcolici!"

"Oh!" fece il moro, adombrandosi leggermente "Prendi una coca!"

"Non mi va grazie!" sorrise il biondino.

Qualche ora dopo Jess, Louis, Harry e Zayn si stavano scatenando in pista, mentre gli altri erano rimasti nel privè.

Liam era ancora seduto sul divanetto- Niall e Josh in piedi, coinvolti dalla musica- un fastidioso dolore si era impossessato della sua testa: non era abituato alla musica così alta, né alla confusione. I locali, nella sua piccola cittadina, erano completamente diversi.

A pensarci bene erano più locande che vere discoteche.

Socchiuse leggermente gli occhi, massaggiandosi le tempie ed attirando immediatamente l'attenzione di Niall e Josh che lo raggiunsero in pochi minuti.

"Tutto bene, Liam?" chiese Josh.

"Oh, sì." Fece il ragazzo, riaprendo faticosamente le palpebre "Solo ... Un po' di mal di testa!"

Josh si girò verso Niall.

"Dammi le chiavi di casa."

"I farmaci sono nell'armadietto in bagno!" gli disse Niall.

"Lo so, ci vivo in quella casa!" gli rispose il ragazzo, poi si girò verso Liam "Vieni con me."

Liam si accorse di essere in un posto tranquillo solo dopo che Josh chiuse la porta dell'appartamento.

Il ragazzo si inoltrò verso il bagno, lasciando Liam all'ingresso, per poi tornare da lui pochi secondi dopo.

"Cosa ti serve per il mal di testa?"

"Qualsiasi cosa che contenga paracetamolo." Rispose il ragazzo.

"Paracetamolo, perfetto. Accomodati pure sul divano!" gli disse Josh.

Liam seguì alla lettera il suggerimento del ragazzo, stravaccandosi sul divano con il dolore alla testa che gli impediva di stare in piedi.

Si guardò intorno notando quanto fosse in perfetto ordine quella casa dai colori caldi e dall'arredamento etnico. Dopo aver guardato superficialmente intorno a sé, si accorse di una mensoletta in legno, non poco distante da lui, con diverse cornici contenenti foto.

Le immagini ritraevano Niall e Josh in diverse posizioni, alcune divertenti altre serie, e in diversi contesti.

Una in particolare colpì l'attenzione del ragazzo, che la prese e l'avvicinò a sé per osservarla meglio: sembrava una festa di compleanno, probabilmente quella di Niall dato che era in piedi dietro ad un tavolo con su diversi pacchetti. L'irlandese stava leggendo qualcosa, una mano a tenere il foglio l'altra che si posava direttamente su una delle gote rosee, come a voler asciugare una lacrima.

Dietro Niall, ad abbracciarlo, vi era Josh sorridente e radioso.

"Niall compra ogni volta un casino di roba, scusami se ci ho messo tanto. Questo va bene?" fece Josh, porgendo a Liam una scatoletta bianca ed un bicchiere d'acqua.

Il ragazzo la prese, poggiando delicatamente la foto sul divano.

"Perfetto!" gli disse, poco dopo ingoiò la piccola capsula contente il medicinale.

Nel contempo Josh si era seduto sul divano, accanto a lui, prendendo la cornice che, poco prima, teneva in mano Liam.

"L'anno scorso ho organizzato una festa a sorpresa per il suo compleanno." Iniziò a dire il ragazzo, osservando la foto come se fosse un gioiello prezioso, con tutto l'amore che metterebbe una madre per il proprio figlioletto.

"C'erano tutti i nostri amici più cari, i nostri colleghi ed avevo persino fatto venire la sua famiglia dall'Irlanda."

Il biondino lo stava ascoltando attentamente, sospirando amaramente ad ogni singola parola che Josh pronunciava, ad ogni singolo sguardo innamorato che posava sull'immagine.

"Qui stava leggendo la lettera che gli avevo scritto, in cui affermavo che lo avrei sposato non appena avremmo fatto un bel gruzzoletto!" Josh sorrise amorevolmente e posò delicatamente un dito sulla figura di Niall, accarezzandola con lentezza. "E lui piangeva, piangeva così tanto che ho dovuto levargli il foglio dalle mani e continuare io con la mia pronuncia storpiata e la voce da maniaco!"

Liam rise di gusto, poi si soffermò a pensare a quanto Niall fosse fortunato ad avere al suo fianco qualcuno che lo amasse così tanto come Josh.

Entrambi erano fortunati.

Josh rimise a posto la cornice, guardando poi il ragazzo.

"Ci giurammo amore eterno: io lo amo ogni giorno e lui mi ringrazia ogni giorno per quella promessa."

"Da quanto tempo state insieme?"

"Tre anni. I più belli della mia vita."

Liam sorrise, pensando a quanta dolcezza potesse contenere Josh in corpo.

"Sei fortunato ad avere qualcuno come lui ed avere qualcuno che vi supporta e vi accetti per quello che siete."

"E' vero!" esclamò "Scusami se ti ho annoiato con questa favoletta!"

Il biondino rise di gusto: il mal di testa era praticamente sparito.

"Ma smettila, mi piace molto ascoltare queste 'favolette'!"

"Il mal di testa?"

"Andato! Adesso vorrei solo distendermi e riposare: non sono ancora abituato a questo tenore di vita!"

Liam si alzò dal divano, andando a prendere la giacca che aveva lasciato all'ingresso.

"Sai quale linea porta a Brooklyn da qui?" chiese.

"Ti accompagno io!" rispose il ragazzo.

"Non devi i-io..."

"Shsh! Niente storie!"

"Grazie!"



Take Care. |Ziam Mayne|Where stories live. Discover now