Tattoo your name across my heart.

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"La vita è una merda, Nic."

"Non è vero."

"Invece si.

Sai, mi chiedo perché debba riservare momenti veramente difficili per persone estremamente fragili di cuore. Ecco, vedi, io credo di avere il cuore veramente fragile perché non riesco a sostenere neanche il più piccolo dei problemi così che le cicatrici mi rimangono addosso per sempre. Pensaci Nic, cosa sono le cicatrici se non un segno indelebile che ti resta addosso per sempre? Pensaci. Le cicatrici rimangono per tutta la vita come i tatuaggi. "

Si stava già abituando alla metropolitana, non era l'unico a sfoggiare giacca e cravatta fra i vagoni.

Una volta uscito dalla stazione, si recò subito ad un piccolo bar che si trovava di fronte il palazzo che ospitava l'azienda.

Ordinò un caffè macchiato con cacao, poi si immerse fra i suoi pensieri.

Quel sogno lo aveva destabilizzato: sognare di dire quelle cose a Nicholas era doloroso.

Non lo aveva più sentito e lui aveva smesso di chiamarlo.

Non aveva ancora realizzato il fatto che adesso non esisteva più un "noi".

E pensare che aveva rinunciato ad amicizie per lui, a importanti impegni lavorativi. Tutto inutile.

"Uh! Sono già stanco!" una voce lo destò dai suoi pensieri.

"Ciao!" fece Zayn "Piccolo il mondo, eh?"

Liam annuì sorridendo, poco dopo il cameriere gli consegnò il caffè che aveva ordinato poco prima.

"Mh macchiato con cacao!" sussurrò il moro "Potrebbe fare un caffè come questo anche a me? Grazie!"

Il barista annuì e si mise all'opera.

"Tu non sei stanco?" fece Zayn.

"Come potrei esserlo? Mi sono appena svegliato dopo aver dormito 8 ore!"

"Oh beh anche io ho dormito tanto!" fece il moro, sorseggiando il caffè che il barista gli aveva appena consegnato "Sono stanco della ... Monotonia, abitudine chiamala come vuoi."

Liam sorrise amaramente.

"Vita." Esclamò il blindino.

"Cosa?" chiese l'altro.

"Sei stanco della vita! Me lo diceva sempre Nic ..." Liam si fermò immediatamente "U-un mio amico."

Zayn sollevò leggermente le spalle, continuando a sorseggiare la bevanda scura.

"Dì al tuo amico che ha ragione!" continuò poi.

Liam lo guardò per la prima vera volta: si perse fra quelle pagliuzze dorate, una strana forza attrattiva lo costringeva a non voltarsi altrove ma a concentrarsi solo su quegli occhi.

"N-noi non ci frequentiamo più."

"Oh! Mi dispiace."

"Già, anche a me." sussurrò Liam, tornando al suo caffè.

"Ahm che ne dici di andare?"

Liam annuì e, dopo aver pagato, seguì il moro.

Entrando all'interno dell'imponente palazzo, Liam si accorse di quanto potere – e altrettanto fascino – avesse Zayn sulla gente.

Molte persone lo guardavano, altri lo salutavano. Era molto stimato, a quanto vedeva.

Presero l'ascensore insieme, raggiungendo l'undicesimo piano di quell'edificio.

Take Care. |Ziam Mayne|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora